Notizie

Campi estivi 2022!

Non è ancora primavera e già parliamo d’estate! La proposta per le attività dei ragazzi, oltre all’oratorio estivo, si realizza con i campi estivi che si svolgeranno in casa autogestita a Cataeggio, Val Masino, a 800 metri slm. Questo permetterà alle famiglie di poter organizzare il piano-ferie.
La proposta comprende attività di gruppo, uscite, riflessione, preghiera, in uno scenario panoramico sicuro, grandioso e immerso nella natura.
Sono previsti due turni:
CAMPO JUNIOR (III-V elementari) Da sabato 16 a sabato 23 luglio.
CAMPO PREADO (I-III media) Da sabato 23 a domenica 30 luglio.
Iscrizioni entro il 15 maggio, e comunque fino ad esaurimento posti, come da volantino.In ogni caso è possibile chiedere informazioni e maggiori dettagli.
Per gli adolescenti stiamo pensando ad un campo di servizio che unisca lo stare insieme con una attività a beneficio dei più bisognosi

Vendita straordinaria di chiacchiere

VENDITA STRAORDINARIA DI CHIACCHIERE

Già viene il Carnevale con le buonissime chiacchiere! Saranno preparate da mamme, nonne e ragazzi del nostro oratorio con l’aiuto di grandi chef!

 

Le potrai acquistare:
sabato 26 dalle 15.00 fino al termine della Messa delle 18.00.
domenica 27 febbraio dopo le s. Messe e nel pomeriggio.
da martedì 1 a venerdì 4 marzo dalle 17.00 alle 18.00 in oratorio.

 

Consiglio Pastorale – San Pio X e Sacra Famiglia

Riunione Consiglio Pastorale Parrocchiale 08.02.2022

All’incontro erano presenti, oltre ai parroci don Andrea (accompagnato da don Mathias) e don Giovanni, una trentina di consiglieri delle due parrocchie, tra cui i due rappresentanti del Gruppo Barnaba. Ci si è soffermati sulla novità di questa riunione in cui, per la prima volta, si sono ritrovati a riflettere assieme due Consigli pastorali; questo rappresenta l’inizio di un cammino che ci porterà verificare concretamente le possibili collaborazioni tra le nostre Parrocchie, nel quadro di un rilancio della pastorale che si auspica diventi sempre più unitaria tra le 7 Parrocchie del nostro Decanato.
Si è passati a illustrare il Cammino Sinodale lanciato da Papa Francesco che interesserà tutta la Chiesa e i collegamenti con il precedente sinodo minore “Chiesa dalle Genti” promosso dal nostro Arcivescovo e che porterà alla costituzione delle Assemblee Sinodali Decanali, strumento attraverso il quale – anche grazie al contributo dei laici – la Chiesa di Milano intende crescere nella propria capacità di ascolto e di lettura del territorio.
Anche nel nostro Decanato il Gruppo Barnaba sta svolgendo un lavoro di analisi nella città, per cogliere esperienze, testimonianze e iniziative. Successivamente, i consiglieri sono stati invitati a rispondere a queste domande:
a) Cosa c’è di positivo nella nostra comunità e nella nostra città?
b) Quali sono i bisogni e le necessità che avvertiamo nella città?
c) Quali sono i sogni e le speranze che emergono dalla nostra comunità, cosa desideriamo di bello?
d) Cosa abbiamo di bello nella nostra comunità che possiamo condividere per favorire la collaborazione tra le nostre due parrocchie?
I 4 gruppi di lavoro in cui si sono suddivisi i consiglieri presenti hanno riflettuto sulle domande poste e hanno formulato una serie di suggerimenti/considerazioni di cui si è preso debita nota e che riguardano:
1) Le possibili azioni pastorali comuni tra le due parrocchie.
2) Le priorità pastorali.
3) Le buone “pratiche” passate (da rilanciare) o esistenti.
4) Gli stili pastorali da rafforzare.
5) Le difficoltà da superare.
Don Andrea e don Giovanni hanno ringraziato i presenti per il clima positivo che si è creato e per le riflessioni raccolte, quindi la seduta si è conclusa.

Leggi il verbale della riunione

Festa di Carnevale

FESTA DI CARNEVALE – AVEGHEN

Nel giorno di Carnevale, sabato 5 marzo, abbiamo organizzato un momento di animazione e divertimento in oratorio.
L’oratorio aprirà alle 15.30 e le attività inizieranno per le ore 16.00.
Verrà presentato il carro di Carnevale costruito dai nostri adolescenti a tema supereroi, siete tutti invitati a partecipare travestiti con qualsiasi costume (soprattutto supereroi!).
Oltre agli animatori che organizzeranno dei giochi saranno presenti alcuni clown professionisti che ci aiuteranno a rendere speciale questo pomeriggio.
Sarà consentito portare i coriandoli e le stelle filanti di carta (da non usare sul sintetico), non sarà consentito l’uso di bombolette di qualsiasi tipo.

Apertura Bar

APERTURA BAR

Per ora il bar viene riaperto durante il sabato e la domenica pomeriggio durante l’apertura dell’oratorio e dopo le Messe del mattino.
In attesa di poter ricominciare anche in settimana, invitiamo chi avesse voglia e tempo da dedicare a lasciare un suo contatto in sacrestia, grazie.

Giornata Mondiale del Malato

“Cari fratelli e sorelle,
trent’anni fa san Giovanni Paolo II istituì la Giornata Mondiale del Malato per sensibilizzare il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura. Siamo riconoscenti al Signore per il cammino compiuto in questi anni nelle Chiese particolari del mondo intero. Molti passi avanti sono stati fatti, ma molta strada rimane ancora da percorrere per assicurare a tutti i malati, anche nelle situazioni di maggiore povertà ed emarginazione, le cure sanitarie di cui hanno bisogno.
Quante volte i Vangeli ci narrano gli incontri di Gesù con persone affette da diverse malattie! Egli «percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo» (Mt 4,23). Possiamo chiederci: perché questa attenzione particolare di Gesù verso i malati, al punto che essa diventa anche l’opera
principale nella missione degli apostoli, mandati dal Maestro ad annunciare il Vangelo e curare gli infermi? ( Lc 9,2) Quando una persona sperimenta nella propria carne fragilità e sofferenza a causa della malattia, anche il suo cuore si appesantisce, la paura cresce, gli interrogativi si moltiplicano, la domanda di senso per tutto quello che succede si fa più urgente. Come non ricordare, a questo proposito, i numerosi ammalati che, durante questo tempo di pandemia, hanno vissuto nella solitudine di un reparto di terapia intensiva l’ultimo tratto della loro esistenza, certamente curati da generosi operatori sanitari, ma lontani dagli affetti più cari e dalle persone più importanti della loro vita terrena? Ecco l’importanza di avere accanto dei testimoni della carità di Dio che, sull’esempio di Gesù, versino sulle ferite dei malati l’olio della consolazione e il vino della speranza.
Benediciamo il Signore per i progressi che la scienza medica ha compiuto soprattutto in questi ultimi tempi. Tutto questo, però, non deve mai far dimenticare la singolarità di ogni malato, con la sua dignità e le sue fragilità. Il malato è sempre più importante della sua malattia, e per questo ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, è possibile curare, consolare, è possibile far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia. Se la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri – e i malati sono poveri di salute – è la mancanza di attenzione spirituale,
non possiamo tralasciare di offrire loro la vicinanza di Dio, la celebrazione dei Orari SS. Messe: Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita nella fede.”

Maria, donna di servizio – don Tonino Bello

Nella memoria della Beata Vergine Maria di Lourdes

Può sembrare irriverente, perfino a odore di sacrilegio, un appellativo così povero per la Regina degli Angeli, o per la scarsa considerazione di chi guadagna il pane faticando in casa d’altri. Eppure, quell’appellativo Maria se l’è scelto da sola: per ben due volte nel Vangelo di Luca, lei si definisce serva. Come un biglietto da visita: Eccomi, sono la serva del Signore. E come un canto: ha guardato l’umiltà della sua serva. Donna di servizio, dunque.
Che ci aiuti nel nostro servizio. Che ci doni la beatitudine dei servi che nel cuore della notte sono ancora svegli. Che ci renda capaci di obbedienze gaudiose. Che ci metta le ali ai piedi perché alla Parola possiamo rendere il servizio missionario dell’annuncio. Che restituisca cadenza di gratuità, e che le ombre del potere non si allunghino mai sui nostri offertori. Maria ci aiuti a mettere a disposizione la nostra vita con i gesti concreti del silenzio, e non con gli spot del protagonismo.
Che ci doni infine occhi gonfi di tenerezza e di speranza per scoprire, sotto le spoglie di affaticati ed oppressi, il Re.

(tratto da Maria donna dei nostri giorni, don Tonino Bello).

Ultimo saluto a don Luigi Arienti

“La chiesa di san Pio X non è forse mai stata stracolma di folla come giovedì 13 febbraio 1997 per l’ultimo saluto al parroco don Luigi Arienti (deceduto il martedì 11 febbraio, nella memoria di Maria Beata Vergine di Lourdes). Era la sua gente che si raccoglieva intorno a colui che per ben 38 anni l’aveva  guidata come parroco, con forza e con amore paterno…”(dal libro San Pio X, 1958-2008).
Nella ricorrenza del 25° anniversario della sua morte, lo ricordiamo con affetto e nuovamente invochiamo la sua benedizione per la nostra comunità.

Ricordo di don Davide per don Luigi

Proposta di cammino di Iniziazione Cristiana – Primo ciclo (II elementare)

Informiamo i genitori dei bambini che il percorso sta per cominciare con questo programma:
– 4 incontri con genitori e bambini nelle domeniche: 27 febbraio – 13 e 27 marzo – 10 aprile dalle 15.30 alle 17.00.
– 5 incontri solo per i bambini nei lunedì: 2 – 9 – 16 – 23 – 30 maggio dalle ore 17.00 alle 18.00.
Questi incontri ci aiuteranno a conoscerci e ad introdurci alla vita della nostra parrocchia.
Le iscrizioni si potranno fare nei giorni lunedì, giovedì e venerdì dalle ore 17.00 alle ore 18.00, in oratorio con suor Giovanna.

Le tre parole di Don Bosco oggi

Don Bosco è sacerdote da quattro anni e conosce i ragazzi che a Torino lottano per vivere: giovani muratori, operai, spazzacamini, ragazzi in cerca di lavoro. Non conosce ancora però quelli che, in questa lotta per la vita sono finiti in carcere.
Don Cafasso è uno dei cappellani delle carceri. Perché don Bosco capisca fino in fondo la realtà dei giovani, un giorno lo invita ad accompagnarlo in carcere e da quella visita Don Bosco ne esce profondamente turbato…
«Questi ragazzi dovrebbero trovare fuori un amico che si prende cura di loro…» Il suo pensiero è quello di prevenire in loro quelle tristi esperienze della vita.
Don Bosco chiamerà il suo metodo educativo “sistema preventivo”, consiste in tre elementi: ragione, religione e amorevolezza.
Proviamo a tradurli per l’oggi, riscrivendoli così: parola, fiducia e tenerezza.
La “ragione” di don Bosco deve diventare oggi “parola”. Il papà e la mamma, e ogni educatore devono restituire a questi ragazzi lo spazio della parola, indicandone la direzione in cui andare, fungendo da guida negli eventi della vita e dando consigli amorevoli, mentre correggono e incoraggiano.
Oggi potremmo dire che la nostra educazione deve essere “ragionevole”: essa dev’essere capace di spiegare le buone ragioni di quello che ti dico, di farti crescere, perché ti aiuta a diventare adulto, ti fa sognare in grande.
La “religione” si potrebbe tradurre in “fiducia”. La fiducia data a chi s’affaccia al futuro non è mai troppa, bisogna spenderne un po’ di più nei loro confronti.
Significa guidare i ragazzi all’incontro con Cristo, vera fonte di gioia, suscitando in loro una fiducia in Gesù, vissuta nella realtà quotidiana, fatta di presenza di Dio e di disponibilità alla sua grazia. L’educatore li invita ad accostarsi con frequenza ai sacramenti della Confessione e Comunione e inoltre prega per loro e con loro.
“Amorevolezza”. Oggi la traduciamo con “tenerezza”. La tenerezza viene come terza ed ultima parola, ma non viene per ultima, anzi comprende le prime due. Si può raccontare la vita buona, si può essere papà e mamme che spiegano i loro interventi educativi, si può essere educatori che infondono fiducia alle nuove generazioni, solo se fin dall’inizio si è mossi dall’amorevolezza e dalla tenerezza.
La vera tenerezza si prende cura dell’altro, vi dedica la sua passione e la sua vita.
Ancor di più: la tenerezza considera ciascuno di questi ragazzi e giovani una persona singolare, irripetibile. Il bambino cresce, l’adolescente diventa grande, il giovane trova la sua strada, solo se si sente guardato con uno sguardo di singolarità, di amore personalizzante, che lo fa diventare unico, irripetibile.

                                                                                                        Suor Giovanna