Mese: Novembre, 2021

«Camminava con loro…», Accompagnare gli Adulti nella Fede

«Camminava con loro…», Accompagnare gli Adulti nella Fede

Percorso biennale promosso dai Servizi diocesani per la catechesi, apostolato biblico e per la famiglia edall’Azione Cattolica. Preiscrizioni entro il 30 novembre, primo incontro il 23 gennaio.
Formare adulti che ne accompagnino altri nel cammino della fede, secondo lo stile del compagno di viaggio, dentro il vissuto della comunità cristiana: questo l’obiettivo del Percorso biennale di formazione
per accompagnatori degli adulti promosso dai Servizi diocesani per la catechesi, catecumenato, apostolato biblico e per la famiglia e dall’Azione cattolica.
Il percorso è destinato a laici, religiosi e religiose. Gli incontri, in forma laboratoriale presso il Centro pastorale di Seveso, si articolano in due anni: il primo (di base) aiuta a capire la propria condizione di adulti e di adulti nella fede, offrendo gli elementi essenziali dell’accompagnamento; il secondo si differenzia secondo itinerari che approfondiscono e completano gli aspetti specifici dei diversi ambiti di azione pastorale. I posti sono limitati. Occorre preiscriversi entro il 30 novembre, compilando il modulo
online:      clicca qui

Tra Noi 28/11/21 – Anno XXV numero 41

  • Il deserto: luogo di rinascita
  • Kaire dele 20.32
  • Laboratorio creativo
  • «CAMMINAVA CON LORO…», Accompagnare gli Adulti nella Fede
  • S. Messa per i defunti
  • Aggiornamenti dal Burudi
  • Mercatini di Natale
  • Programma Benedizioni di Natale 2021
  • E altro ancora……leggi il notiziario completo

Il deserto: luogo di rinascita

Giovanni è il messaggero inviato da Dio davanti a Gesù, è l’uomo del deserto, porta un abito come quello di Elia e dei profeti, il suo cibo: prodotti spontanei della natura, radici e miele selvatico e non come noi che consumiamo la pasta o la pizza; la sua vita ascetica è quella di un uomo che non frequenta né potenti né luoghi urbani. Eppure tutti gli abitanti di Gerusalemme andavano da lui. Deserto, luogo di solitudine, tra cielo e terra, fra il tutto e il niente, ostile alla vita umana, che però diventa luogo di rinascita, perché è proprio il deserto luogo delle grandi rivelazioni di Dio. Nel deserto Mosè vede il roveto ardente, e lì che Dio gli dona la Legge del suo popolo, deserto spazio ostile per giungere alla terra promessa, spazio di silenzio per raggiungere la pace interiore e farci comprendere ciò che abbiamo nel cuore.
Il deserto mi richiama e mi porta a rivivere l’esperienza propositiva e positiva che ho fatto l’estate  passata, recandomi nella mia terra la Tanzania, una canzone cantava: nel continente nero alle falde del Kilimanjaro, ci sta un popolo di neri: i Vatussi, ebbene sì, io non ho incontrato i Vatussi ma i Maasai. Sono stato tra i Maasai, ho vissuto con loro per qualche giorno condividendo le loro tradizioni, pur non essendo molto ospitali, io non ho avuto difficoltà a stare in mezzo a loro e celebrare la Santa messa. Molti Maasai infatti sono cristiani, in Tanzania il 31% della popolazione è cristiana. I Maasai vivono perciò nel deserto, sono tradizionalmente pastori, e la loro cultura gravita attorno alla cura del bestiame, hanno una struttura patriarcale, gli anziani hanno potere decisivo quasi assoluto, sono monoteisti e credono in Eukai, dio con colori diversi, secondo lo stato d’animo, a secondo dell’umore: nero quando è buono, rosso quando è irritato.
È difficile raggiungere e parlare di un Dio uno e trino perché i Maasai oltre che essere convinti si credono di essere un popolo eletto e gli animali sono un collegamento diretto tra il popolo Maasai ed Eukai, gli animali quindi sono considerati sacri, convertire un Maasai è difficile perché si spostano continuamente, sono nomadi, sono irraggiungibili. I bambini sono impegnati già da piccoli con un lavoro pesante sorvegliano le mandrie nella savana, mentre le bambine hanno il compito di portare l’acqua, pulire la casa e aiutare in cucina. Per questo motivo non potrebbero seguire una catechesi perché sono impegnati tutto il giorno in un lavoro pesante. I bambini escono al mattino e tornano alla sera e le bambine percorrono chilometri per andare a prendere l’acqua, inoltre puliscono casa e aiutano in cucina.
Giovanni come i Maasai si è ritirato nel deserto per preparare la via del Signore.
Il deserto diventa quasi protagonista in Giovanni e nei Maasai, anche noi in questo periodo d’Avvento, dobbiamo staccarci dai rumori del mondo e da tutto ciò che crea confusione in noi, vivere il deserto del nostro cuore, come luogo di incontro, di amicizia e di amore. Forse ha ragione Henri le Saux quando scrive: “Dio non è nel deserto; è il deserto che è il mistero stesso di Dio.”
                                                                                                                     Don Mathias

Kaire delle 20.32

Tutte le sere fino al 23 dicembre un momento di preghiera  con l’arcivescovo Delpini sul tema della speranza.   (Clicca qui) 

Ogni giorno, una preghiera in luoghi emblematici di particolari condizioni di vita, “in cui la fede si confronta ogni volta con diversi interrogativi e trova nuove declinazioni”. Dopo l’esperienza del 2020, l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, propone anche quest’anno nel periodo di Avvento il Kaire, un ciclo di meditazioni ispirato all’annuncio a Maria dell’Arcangelo Gabriele, la cui prima parola fu appunto, secondo la traduzione in greco del Vangelo: “Kaire!”, rallegrati! Al centro della riflessione ci sarà il tema della speranza che, come spiega lo stesso arcivescovo, è l’“atteggiamento di chi ascolta quello che Dio gli dice e si fida”. “A partire da questo motivo dominante, le meditazioni – spiega una nota della curia – sottolineeranno una sfumatura diversa, lasciandosi ispirare proprio dai luoghi in cui idealmente l’arcivescovo chiamerà a raccolta i fedeli”.
Così la preghiera della domenica avrà come centro la Parola e la riflessione sarà tenuta dalla cappella San Carlo, nella Curia arcivescovile; la preghiera del lunedì, dedicata ai giovani, si terrà dall’oratorio della parrocchia di San Martino a Milano; quella del martedì, dedicata ai poveri, in un Emporio della solidarietà nel quartiere di Lambrate; quella del mercoledì sulla famiglia in una casa di Lecco. Ancora, la preghiera del giovedì incentrata sulla vocazione avverrà nel monastero delle monache benedettine a Milano, quella del venerdì dedicata ai malati nella Chiesa di San Giuseppe ai padiglioni, al Policlinico. Infine, il sabato, protagonista sarà la figura di Maria e l’arcivescovo mediterà davanti alla Madonna che Tiziano ritrae nell’Annunciazione, ospitata al Museo diocesano nell’ambito dell’iniziativa “Il capolavoro per Milano 2021”.
L’appuntamento quotidiano – di circa tre minuti – sarà trasmesso a partire da domenica 14 novembre alle 20.32 su su web (clicca qui),  su ChiesaTv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Marconi, Radio Mater e tutti gli interventi verranno resi disponibili da quell’ora sul portale (clicca qua) e sui social della diocesi di Milano, per consentirne la fruizione in qualunque momento.

 

 

Visita e benedizione natalizia delle famiglie 2021

Calendario benedizioni 2021

L’inizio dell’Avvento coincide con la tradizionale visita delle famiglie nelle loro case. Quest’anno la nostra Diocesi ci chiede di rispettare queste disposizioni:
1. Visitare le famiglie che ne fanno richiesta;
2. Sostare per breve tempo all’entrata; i presenti terranno la mascherina.
3. Non sarà possibile la visita a chi abbia avuto sintomi influenzali o temperatura superiore ai 37,5°C negli ultimi tre giorni; chi si trova in quarantena o in isolamento; chi ha avuto contatti con persone positive al COVID-19 negli ultimi 14 giorni.
Da qui la nostra proposta:
Riceverete la lettera con il calendario e un segno da esporre sulla porta nel giorno indicato: sarà il segnale del vostro consenso. Sarà ancora meglio se nei caseggiati condominiali i residenti della scala si riuniscono con il sacerdote/suora in portineria (o altro luogo) per una preghiera comune tra vicini di casa (sarà bene che ci sia un referente, per preparare un segno natalizio e per precisare l’orario effettivo); dopo ognuno torna nella sua casa in attesa del sacerdote/suora che, dall’ultimo piano, scenderà benedicendo le famiglie dove troverà la porta aperta. A tutti viene chiesto di preparare una ciotola d’acqua, con la quale la famiglia sarà aspersa. Dove non si organizza questa preghiera tra vicini, ci presenteremo solo dove sarà esposto il segno. Nelle case non condominiali (villette), si suonerà direttamente alla casa. Anche qui vi chiediamo di preparare una ciotola d’acqua.
Orari delle visite: da lunedì a venerdì dalle 18 alle 20; sabato dalle 10 alle 12 (salvo imprevisti).
Passeranno a benedire: don Andrea, don Luigi, don Mathias, il salesiano don Marco, suor Giovanna e suor Donatella, con accompagnatori. Non aprite ad altri sconosciuti!
Grazie per l’accoglienza che vorrete riservarci!

Raccolta tappi di plastica

Questa settimana abbiamo venduto i tappi di plastica raccolti negli ultimi mesi, grazie ai 370kg di tappi abbiamo incassato 71€. Contiamo sul vostro contributo per rinnovare questa proposta

Tra Noi 21/11/21 – Anno XXV numero 40

  • Uno sguardo alla situazione economica della parrocchia
  • Vendita zucche
  • Laboratorio creativo
  • S. Messa per i defunti
  • Open-day scuola parrocchiale dell’infanzia
  • Kaire delle 20.32
  • Mercatini di Natale
  • Visita e benedizione delle famiglie
  • E altro ancora……leggi il notiziario completo

Tra Noi 14/11/21 – Anno XXV numero 39

  • Verso il Natale: il Bambino, i Bambini…. nati dall’amore
  • Vendita delle zucche
  • Laboratorio Creativo
  • Vendita straordinaria di torte dolci e salate
  • Rendiconto economico Caritas Parrocchiale
  • Open-day scuola parrocchiale dell’infanzia
  • Mercatini di Natale
  • Visita e benedizione delle famiglie
  • E altro ancora……leggi il notiziario completo

Verso il Natale: il Bambino, i Bambini…..nati dall’Amore

Ci avevano insegnato bene, da piccoli: per Natale ci vuole la poesia. Non intendo tutto l’apparato scenografico di alberelli, babbi natale e musiche tradizionali, pacchetti e nastrini, la neve che vien giù, perfino il presepe (dal più artigianale al più umile).
Ci vuole proprio la poesia. Ovvero quelle parole, le più belle che l’animo umano possa esprimere nella sua forma più alta nobile e gentile, per dire quello che in fondo ci sfugge: cioè che il Natale di Gesù è un mistero grande, superlativo, bellissimo. E decisamente troppo per noi, abituati come siamo a tante bassezze. Supera le leggi della materia, del mercato, dei poteri. E ci spiazza.
Ce l’hanno insegnato bene, da piccoli. Quando prima del pranzo natalizio il bambino recita la poesia: non era uno scherzo, né un gioco, era proprio una cosa seria. Una finestra aperta sul mistero. E, non a caso, ci vuole proprio la voce di un bambino.
Ora, io non so se questo gesto si usa ancora. Forse no. Forse perché è difficile l’arte del ricordare, dell’imparare a memoria. O forse perché la poesia ci è scappata. O meglio, ammutolita da tante immagini pericolose, che tolgono il sonno. Tanto che, a vederle, viene istintivo abbracciare il proprio figlio, e proteggerlo. In questo cammino verso il Natale, il Bambino ci faccia ricordare i bambini, nelle nostre case, nella nostra parrocchia, e anche i bambini di ogni popolo, quelli lontani. Sarà importante trovare spazi attività e linguaggi adeguati e protetti, adatti a loro, e imparare ad osservare la realtà come lo vedono appunto quegli occhi da bambini. Chissà che il Bambino del Natale ci raggiunga e ci cambi sul serio. Chissà che un bambino si metta in piedi sulla sedia, come un trono regale, e reciti la sua poesia. E come colonna sonora non sarà fuori posto se, tra un “Bianco Natal” e “Tu scendi dalle stelle” e le dolcissime canzoni natalizie, ci mettiamo per esempio anche un “Bambini” di Paola Turci. Per esempio.
                                                                        Buon Avvento, don Andrea

Testo e significato “Bambini” di Paola Turci

Vendita delle zucche

Al termine delle Messe di sabato e di domenica 20 e 21 novembre verrà allestito un banchetto vendita di zucche. Il ricavato verrà utilizzato per coprire le spese della parrocchia.
Un ringraziamento speciale al signor Onofrio che ha coltivato e ci ha regalato le zucche da vendere.