Lettera pastorale dell’Arcivescovo Mario Delpini
Dalla lettera pastorale dell’Arcivescovo Mario Delpini per l’anno 2020/2021
“INFONDA DIO SAPIENZA NEL CUORE.
Si può evitare di essere stolti”
… Abbiamo vissuto uno sconvolgimento di molti aspetti della nostra vita di uomini e donne di questo tempo, di questa terra, di questa Chiesa. […] Per settimane le città sono state deserte, i negozi chiusi. Insomma, la vita di tutti e di tutte le comunità ha avuto un brusco arresto e molte abitudini sono state sconvolte.
Nel nervosismo dell’incertezza talora anche i linguaggi sono diventati aspri e le parole amare, anche nelle comunità cristiane. La pressione e la suscettibilità hanno indotto talora alla contrapposizione piuttosto che a una più intensa solidarietà e ad una più benevola comprensione. Che cosa è successo? Come siamo diventati? Quale volto presenta la nostra Chiesa? E la nostra società? Che cosa dovremo cambiare? Quali scenari si aprono per le famiglie, la scuola, la salute, il lavoro e l’economia?
Mentre viviamo l’esperienza drammatica dell’epidemia […] desidero invitare tutti a disporsi a far emergere le domande profonde che interpellano la nostra fede e il pensiero del nostro tempo. […] Propongo pertanto che la ripresa delle attività pastorali nell’autunno 2020 sia prima che un tempo di programmazione un esercizio di interpretazione e di discernimento. […]
Invochiamo Maria, sede della sapienza: lei che custodiva meditando nel suo cuore le parole e le vicende di Gesù interceda per noi il dono della sapienza e ci sostenga nella nostra reazione alla tentazione dell’ottusità che rende stolti, dalla sventatezza degli sciocchi. […]
L’esercizio di interpretazione e discernimento al quale accennavo è la ricerca di una lettura delle vicende e della situazione che sia cristiana, cioè ispirata dallo Spirito di Dio, l’unica grazia necessaria per far emergere il pensiero di Cristo.
Siamo quindi chiamati a un esercizio del pensiero che sia insieme esercizio di preghiera , esercizio di carità fraterna, esercizio di profezia, esercizio di ascolto e di dialogo. […] non è più tempo, infatti, di banalità e di luoghi comuni, non possiamo accontentarci di citazioni e di prescrizioni.
È giunto il momento per un ritorno all’essenziale, per riconoscere nella complessità della situazione la via per rinnovare la nostra relazione con il Padre del Signore nostro Gesù Cristo, unico salvatore nostro e di tutti i fratelli e sorelle che abitano questo mondo.
Per il testo integrale della lettera e della Proposta pastorale consulta il sito della Diocesi
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