Mese: Novembre, 2024

Tra Noi 01/12/24 – Anno XXVIII numero 37

  • Oltre la porta, la speranza: la Porta di Casa
  • Mercatino Caritas
  • Adorazione eucaristica
  • Pellegrinaggi
  • Laboratorio creativo
  • Riunione Consiglio Pastorale Parrocchiale
  • Con i nostri occhi
  • In memoria dei defunti
  • E altro ancora……leggi il notiziario completo

Oltre la porta, la speranza: la Porta di Casa

III domenica di Avvento
Il nostro cammino verso il Natale ci sta facendo attraversare la soglia di alcune porte. Abbiamo già riflettuto sulla “Porta del non ritorno” e sulla Porta di Brandeburgo. L’obiettivo è prepararci all’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro. Il Giubileo comincia da lì.
Ma in questa domenica meditiamo sul fatto che il nostro giubileo quotidiano è attraversare le porte di casa nostra.
Ogni soglia apre a un panorama diverso, un invito ad entrare in spazi intimi e condividere gesti e parole.
Le porte diventano facilmente un linguaggio. Già dall’ingresso si vede il benvenuto: talvolta scritto sullo zerbino, oppure da qualche addobbo colorato, meglio ancora per le voci che si odono dall’interno.
Le altre porte di casa si muovono al ritmo della vita familiare e dei suoi componenti, ognuno immerso nei propri percorsi di ogni giorno: ognuno nel suo mondo, per studiare, lavorare oppure rilassarsi, salvo poi riunirsi per mangiare e parlare insieme; perfino il cane e il gatto cercano il loro spazio.
Certe volte le porte sono chiuse, questo può far sorgere qualche domanda. Ma non è per sempre: di fatto, quando si chiude una porta, si può anche riaprire perché così funzionano le porte. Inoltre, ci sono almeno altre due porte del nostro quotidiano con cui fare i conti. La prima è nella nostra testa, dove passeggiano continuamente pensieri e preoccupazioni per i propri cari, e le cose che bisogna ricordare, dalla lista della spesa all’appuntamento sportivo.
La seconda è nel nostro cuore: vorremmo trovarla sempre accessibile, perché circolino gli affetti in un continuo scambio di bene. Sappiamo che non è sempre così, talvolta ci si raffredda, spesso senza capire il perché. Eppure, il nostro giubileo familiare passa da queste porte.
Accogliamo in questa occasione gli amici di Anffas, e le altre associazioni vicine, che ci indicano la strada dell’inclusione, della cura delle fragilità, del farsi carico gli uni degli altri. Continua anche il percorso della benedizione natalizia nelle case: vogliamo vivere anche questa breve occasione d’incontro come un segno che il Signore bussa ancora alle nostre porte.
Per vedere la mostra “Oltre la porta, la speranza” clicca qui

Riunione Consiglio Pastorale Parrocchiale

Si terrà mercoledì 4 dicembre 2024 alle ore 20.45 presso la sala consiglio
nel corso della quale saranno trattati i seguenti argomenti:
1. Andamento delle benedizioni di Natale, in vista del prossimo Avvento 2025.
2. Calendario Giubileo.
3. Stato avanzamento lavori strutture parrocchiali.
4. Gestione dell’Oratorio.
5. Commissioni al lavoro.
6. Varie ed eventuali.

Tra Noi 24/11/24 – Anno XXVIII numero 36

  • Oltre la porta: la Porta di Brandeburgo
  • Mercatino Caritas
  • Giorni speciali
  • Sacramento della prima Riconciliazione
  • Iniziativa Amazon e buoni scuola
  • Domenica Insieme V elementare
  • Laboratorio creativo
  • Per non dimenticare
  • In memoria dei defunti
  • E altro ancora……leggi il notiziario completo

Giorni speciali: “Stiamo al passo: insieme per l’inclusione”

Ancora ci viene offerta la possibilità di partecipare a delle occasioni significative, di amicizia e solidarietà.
Sabato 30 novembre, alle ore 16 ci sarà uno spettacolo teatrale nel nostro salone, a sostegno delle attività del CDD, Centro Diurno Disabili di Cinisello.
Domenica 1° dicembre alle ore 9.45 celebriamo la S. Messa animata dagli amici di Anffas, del Sorriso e l’Associazione Sordomuti.
Domenica 15 dicembre alle ore 10.30 (in salone dopo la s. Messa): “con i nostri occhi”, dialogo con e sulle persone con disabilità.

Vedi il volantino di tutte le iniziative: Stiamo al passo: insieme per l’inclusione

Oltre la porta, la speranza: la Porta di Brandeburgo

II domenica di Avvento
Secondo passo verso il santo Natale, con la presentazione di alcune porte simboliche attraverso le quali è passato il cammino umano. Nella prima domenica abbiamo conosciuto la “Porta del non ritorno” in Benin.
Questa seconda domenica è segnata dalla Porta di Brandeburgo: uno dei simboli di Berlino, ha rappresentato prima la divisione della città in Est e Ovest durante la guerra fredda, poi l’unità della Germania dopo la caduta del Muro, che era stato eretto nel 1961.
Durante il discorso tenuto nel 1987 a ridosso del Muro, il Presidente USA Ronald Reagan esclamò: “Signor Gorbačëv apra questa porta! Abbatta questo muro!”. Il momento sarebbe arrivato solo il 22 dicembre 1989.
Durante quegli anni bui, il monumento si trovava lungo il confine, in una terra di nessuno, con torri di controllo, fari di ricerca, allarmi e Volkspolizisten armati e non si poteva attraversare da nessuno dei due lati. Eppure, aveva un notevole valore storico: inaugurata nel 1791, alta 26 metri, sulla sua cima è situato un carro guidato dalla dea greca della pace Eirene con quattro cavalli.
Durante quegli anni tremendi, un popolo intero si era ritrovato diviso: famiglie, amici, colleghi non potevano più riunirsi, senza sapere fino a quando.
Così questa porta vuole raccontare la storia di tante divisioni che esistono nel mondo, conflitti che portano a costruire barriere invalicabili, simbolo dell’odio e della cattiveria umana.
Oggi nelle sue vicinanze c’è la Stanza del Silenzio, uno spazio dedicato alla memoria e alla riflessione.
È dunque la storia di una porta chiusa, come si chiudono le porte quando non ci si parla più e crescono muri a volte perfino invisibili.
Purtroppo, questi muri esistono ancora nel mondo, separano le persone ed i popoli, e sono il terreno fertile per il sentimento dell’odio, motivo di conflitti e tensioni. Eppure, dietro quei muri esiste ancora una porta.

      Don Andrea

Per vedere la mostra “Oltre la porta, la speranza” clicca qui

 

Mercatino Caritas

In occasione delle prossime festività natalizie si realizzerà, nel salone della parrocchia, il tradizionale mercatino, il cui ricavato sosterrà le attività della nostra Caritas parrocchiale in favore delle famiglie in difficoltà. Si svolgerà sabato 7 e domenica 8 dicembre e potrete trovare oggetti regalo, prodotti alimentari (miele, salumi, formaggi, prodotti del mercato Equo e Solidale, stelle di Natale e altro ancora). Invitiamo, chi può, a contribuire preparando delle torte per la vendita (che potrete consegnare direttamente ai banchi-vendita, già confezionate con carta trasparente e con l’indicazione degli ingredienti). Venite a visitarci, vi aspettiamo!

Tra Noi 17/11/24 – Anno XXVIII numero 35

  • Oltre la porta, la speranza – La porta del non ritorno – I domenica di Avvento
  • Santa Cecilia
  • Iniziativa Amazon e buoni scuola
  • Sacramento della prima Riconciliazione
  • Sabatour Crespi d’Adda
  • A Badile la missione si fa lavorando
  • Rendiconto missionario
  • Laboratorio creativo
  • Serata approfondimento sul Giubileo
  • Lavori in corso
  • Dal messaggio del Santo Padre Francesco- VIII giornata mondiale dei poveri
  • Programma giornaliero benedizioni natalizie
  • Ed altro ancora……leggi il notiziario completo

Dal messaggio del Santo Padre Francesco- VIII giornata mondiale dei poveri

La preghiera del povero sale fino a Dio (cfr Siracide 21,5)
Cari fratelli e sorelle!
La preghiera del povero sale fino a Dio (cfr Sir 21,5). Nell’anno dedicato alla preghiera, in vista del Giubileo Ordinario 2025, questa espressione della sapienza biblica è quanto mai appropriata per prepararci all’VIII Giornata Mondiale dei Poveri, che ricorrerà il 17 novembre prossimo. La speranza cristiana abbraccia anche la certezza che la nostra preghiera giunge fino al cospetto di Dio; ma non qualsiasi preghiera: la preghiera del povero! Riflettiamo su questa Parola e “leggiamola” sui volti e nelle storie dei poveri che incontriamo nelle nostre giornate, perché la preghiera diventi via di comunione con loro e di condivisione della loro sofferenza. Il libro del Siracide, a cui facciamo riferimento, non è molto conosciuto, e merita di essere scoperto per la ricchezza di temi che affronta soprattutto quando tocca la relazione dell’uomo con Dio e il mondo. Il suo autore, Ben Sira, è un maestro, uno scriba di Gerusalemme, che scrive probabilmente nel II secolo a.C. Uno dei temi a cui questo autore sacro dedica maggior spazio è la preghiera. Egli lo fa con molto ardore, perché dà voce alla propria esperienza personale. In effetti, nessuno scritto sulla preghiera potrebbe essere efficace e fecondo se non partisse da chi ogni giorno sta alla presenza di Dio e ascolta la sua Parola. Ben Sira dichiara di aver ricercato la sapienza fin dalla giovinezza: «Quando ero ancora giovane, prima di andare errando, ricercai assiduamente la sapienza nella mia preghiera» (Sir 51,13). In questo suo percorso, egli scopre una delle realtà fondamentali della rivelazione, cioè il fatto che i poveri hanno un posto privilegiato nel cuore di Dio, a tal punto che, davanti alla loro sofferenza, Dio è “impaziente” fino a quando non ha reso loro giustizia. Dio conosce le sofferenze dei suoi figli, perché è un Padre attento e premuroso verso tutti. Come Padre, si prende cura di quelli che ne hanno più bisogno: i poveri, gli emarginati, i sofferenti, i dimenticati… Ma nessuno è escluso dal suo cuore, dal momento che, davanti a Lui, tutti siamo poveri e bisognosi. Tutti siamo mendicanti, perché senza Dio non saremmo nulla. Non avremmo neppure la vita se Dio non ce l’avesse donata. E, tuttavia, quante volte viviamo come se fossimo noi i padroni della vita o come se dovessimo conquistarla! La mentalità mondana chiede di diventare qualcuno, di farsi un nome a dispetto di tutto e di tutti, infrangendo regole sociali pur di giungere a conquistare ricchezza. Che triste illusione! La felicità non si acquista calpestando il diritto e la dignità degli altri. La violenza provocata dalle guerre mostra con evidenza quanta arroganza muove chi si ritiene potente davanti agli uomini, mentre è miserabile agli occhi di Dio. Quanti nuovi poveri produce questa cattiva politica fatta con le armi, quante vittime innocenti! Eppure, non possiamo indietreggiare. I discepoli del Signore sanno che ognuno di questi “piccoli” porta impresso il volto del Figlio di Dio, e ad ognuno deve giungere la nostra solidarietà e il segno della carità cristiana. “Ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo”   (Esort. ap. Evangelii gaudium, 187).

Ai poveri che abitano le nostre città e fanno parte delle nostre comunità dico: non perdete questa certezza! Dio è attento a ognuno di voi e vi è vicino.
Tutti facciamo esperienza di una preghiera che sembra rimanere senza risposta. Ma il silenzio di Dio non è distrazione dalle nostre sofferenze; piuttosto, custodisce una parola che chiede di essere accolta con fiducia. La preghiera, quindi, trova nella carità che si fa incontro e vicinanza la verifica della propria autenticità. Se la preghiera non si traduce in agire concreto è vana; infatti «la fede senza le opere è morta» (Gc 2,26). Tuttavia, la carità senza preghiera rischia di diventare filantropia che presto si esaurisce. In cammino verso l’Anno Santo, esorto ognuno a farsi pellegrino di speranza, ponendo segni tangibili per un futuro migliore. Non dimentichiamo di custodire «i piccoli particolari dell’amore» (Esort. ap. Gaudete et exsultate,145): fermarsi, avvicinarsi, dare un po’ di attenzione, un sorriso, una carezza, una parola di conforto… In questo tempo, in cui il canto di speranza sembra cedere il posto al frastuono delle armi, al grido di tanti innocenti feriti e al silenzio delle innumerevoli vittime delle guerre, rivolgiamo a Dio la nostra invocazione di pace. Siamo poveri di pace e tendiamo le mani per accoglierla come dono prezioso e nello stesso tempo ci impegniamo a ricucirla nel quotidiano.

Lavori in corso

Ogni struttura, si sa, ha bisogno di essere sempre mantenuta in ordine e secondo le norme di legge, aggiornata e sicura. La nostra parrocchia ha diverse strutture, che meritano attenzione e cura. Ringraziamo anzitutto le diverse persone che ci aiutano con il loro volontariato. Vogliamo anche informare di alcune opere, che ci hanno impegnato economicamente in modo consistente. Segnaliamo in particolare:
1. Le linee vita. Secondo la normativa vigente, si è provveduto a completare e mettere in sicurezza tutti i tetti della parrocchia con l’installazione delle linee vita. Il costo complessivo è stato di 21.228€.
Questo ci permetterà di verificare lo stato attuale dei tetti in vista della loro manutenzione
2. Il salone della scuola dell’infanzia. Ci sono stati questi interventi: la copertura dei tiranti secondo le norme antincendio (5.000€); l’insonorizzazione totale del contro soffitto (11.622€); la sistemazione dell’impianto elettrico (2.546€)
3. L’acquisto di un nuovo gioco nel giardino della scuola dell’infanzia (3.840€) e la manutenzione dei giochi attualmente in corso (cifra in sospeso)
4. Rifacimento zona docce in Serenissima causa infiltrazione (10.788€)