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Festa della Santa Famiglia 2023: preghiere

Rinnovo della promessa di matrimonio
Noi promettiamo di continuare ad amarci fedelmente
Nella gioia e nel dolore
Nella salute e nella malattia
E di sostenerci l’un l’altro
Tutti i giorni della nostra vita

Preghiera per fidanzati e conviventi
Ci sono coppie in cammino, Signore Gesù,
le trovi per strada.
Vivono insieme e condividono sogni e fatiche,
hanno cura della loro casa,
mattone su mattone la stanno costruendo.
Stanno imparando a conoscere
gli aspetti ordinari dell’amore,
le piccole scelte quotidiane,
il lento allinearsi di percorsi diversi.
Hanno bisogno di tempo, calma, serenità
Per pronunciare un SI definitivo.
Vogliono maturarlo insieme questa parola SI,
vederla crescere senza fretta, al loro tempo, al loro passo.
Dunque dona coraggio, Signore Gesù, a queste coppie
rendi forte il loro volersi bene, sicure le decisioni.
Ci sono coppie in cammino, le trovi per strada.
Santa Maria e San Giuseppe,
pregate per tutti.
Amen

In vista della Festa della Santa Famiglia 28/29 gennaio

Cominciamo a preparare questa festa, che coinvolge le nostre famiglie.
Sabato 28 alle ore 18.00 durante la s. Messa accogliamo le coppie che si preparano al matrimonio, e preghiamo per i conviventi. A seguire, una serata conviviale, con la cena.
Il desiderio è di riunire le famiglie, con figli in età scolare, per formare un nuovo gruppo.
Domenica 29 in tutte le messe invitiamo le coppie a rinnovare la loro promessa di matrimonio.
Sempre domenica 29 alle ore 9.45 benediciamo l’ICONA PELLEGRINA DELLA SANTA
FAMIGLIA, che sarà disponibile fino al 23 febbraio per entrare nelle nostre case: a turno, infatti, si fermerà nelle famiglie che la ospiteranno come segno di preghiera (sarà importante già segnalare la propria disponibilità e la data).              Volantino festa famiglia

Festa della famiglia e celebrazione lustri di matrimoni

Domenica 29 gennaio, in occasione della festa della Santa Famiglia, alla S. Messa delle 11.00 celebriamo i lustri di matrimoni (5-10-15-20-25-…50 e oltre).
Segnatevi in sacrestia se li festeggiate quest’anno.        Volantino festa famiglia

Alle 12.45 ci sarà anche la possibilità di fermarsi per condividere un buon pranzo.
Aperitivo: Spritz cocktail al sambuco e menta – crostini con provatura
Primi piatti: Risotto di radicchio con cuore di caprino al verde.
Paglia e fieno al guanciale, cipolla di tropea e pomodorini.
Secondo piatto: Coppa arrosto di maialino alla birra, tortino di patate e mele al timo.
Dolce: Torta dei lustri
Acqua naturale, gasata, vino e prosecco.
Costo per adulti 20€, disponibilità del piatto alternativo per bambini (pasta al sugo, nuggets di pollo e patate) a 10€; disponibile il servizio d’asporto (per il secondo piatto).
Prenotazioni entro il 25 gennaio in oratorio.
Sarà presente, inoltre, una vendita di vassoi di tagliatelle “paglia e fieno”, vassoi di maccheroncini di grano duro e vasetti cacio e pepe.
  Locandina pranzo festa della famiglia

Una storia da raccontare – Programma festa di San Giovanni Bosco 2023

Volantino festa don Bosco

Lo scorso anno abbiamo toccato il tema del “sogno”, infatti san Giovanni Bosco ha mosso i suoi passi realizzando il suo “sogno dei 9 anni”, e ci ha invitato a sognare qualcosa di bello per noi. La sua storia è diventata poi esemplare, è una di quelle belle, da raccontare. Da qui nasce il tema del “raccontare”. É importante raccontare la sua storia (non è detto che tutti la conoscono), ed è importante imparare a raccontare e raccontarsi (in tempi di “messaggini” e virtualità, questo non è più ovvio).

Lunedi 30 gennaio ore 21.00 “Tik Tok, racconti di scuola”
Come si raccontano gli adolescenti? Cosa dicono di sé stessi? Uno dei luoghi dove si raccontano è proprio il “Tik Tok”. Un salesiano li aiuta a leggere i loro racconti…

Martedì 31 gennaio festeggiamo don Bosco, patrono del nostro oratorio!
Ore 15.30 invitiamo la scuola dell’infanzia per una preghiera e una merenda in allegria!
Ore 21.00 la S. Messa in onore del santo! (è sospesa quella delle ore 18)
Con la testimonianza di suor Giovanna! … a seguire l’estrazione della lotteria!

Giovedì 2 febbraio ore 21.00 serata di formazione
Sono invitati specialmente i catechisti e gli educatori, ma anche i genitori che desiderano partecipare. Avremo come graditi ospiti i catechisti delle altre parrocchie della città. Guiderà l’incontro don Matteo dal Santo, responsabile diocesano per la catechesi. Il tema riguarda l’arte del raccontare, dell’aiutare a entrare in una storia, specialmente quella di Gesù.

Sabato 4 febbraio grande festa conclusiva!
Ore 18.00 S. Messa, ancora dedicata a don Bosco, invitiamo tutti i gruppi e le famiglie!
A seguire, la cena con il fagottino di mamma Margherita, (da prenotare con il modulo qui sotto, da stampare), un sorteggio per bambini, scenette in allegria.

Il “fagottino di mamma Margherita” contiene un panino, un dolcetto, una bibita e un biglietto per il sorteggio di sabato 4 febbraio, al costo di 5€.
Da consegnare entro giovedi 2 febbraio (al catechista o in sacrestia o nella scuola dell’infanzia o a Matteo)

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Tagliando di prenotazione

Io, …………………………………………………………………, prenoto n° ……… fagottini
Di cui n°……….. al prosciutto e n°……….. al salame
Al costo complessivo di …………… €

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Cronache di San Pio X: settembre-dicembre 2022

Nel ricominciare l’anno pastorale, c’è spazio per cose antiche e cose nuove, che è piacevole vivere, raccontare, ricordare. Ecco qualche dettaglio:
-“Per tutti, nessuno escluso”: la festa della parrocchia è sempre una bella occasione per ritrovarsi dopo le vacanze, mangiare insieme e offrire segni di accoglienza. Ritroviamo don Danilo, rientrato dalla Germania e salutiamo il vescovo peruano Martin.
-“Io so stare con te”: l’oratorio riprende il suo cammino, al ritmo di un canto, con giochi, la sfilata della buonanotte, l’ormai atteso kahoot, degustando un saporito stinco di maiale. Ci fanno visita alcune suore conosciute, tra cui suor Santina, per inaugurare l’anno scolastico della nostra scuola dell’Infanzia.
-“Kyrie, Alleluia, Amen”: l’arcivescovo Mario incontra al teatro Pax i consigli pastorali, per introdurre il tema annuale della preghiera. In chiesa sorge una rappresentazione dei luoghi di preghiera di Gesù. Com’è la nostra preghiera?
-“Gloria a Pampuri”: la fraternità di famiglie di CL della nostra parrocchia compie un pellegrinaggio a Pavia, sulla tomba di San Riccardo Pampuri, per ricominciare il cammino.
-“Vivere per dono”: nella nostra diocesi si realizza un evento nazionale, il Festival della missione. La nostra partecipazione è limitata, ma da qui nasce un nuovo gruppo missionario, almas misioneras. La mostra troverà spazio anche nella nostra chiesa. Questo ci interroga però sulla nostra capacità di superare i confini… o almeno di partecipare alla veglia missionaria o comprare qualcosa al banchetto missionario…
-“Promessi Sposi”: riprende il caffè letterario, che si completa con il sabatour a Lecco, sui luoghi manzoniani, in una bella giornata di sole.
-“Come vento e fuoco”: il dono dello Spirito Santo viene confermato ai ragazzi che ricevono il sacramento della cresima dalle mani del vicario don Antonio Novazzi, dopo il ritiro con i genitori nella parrocchia della Sacra Famiglia.
-“Voce del verbo donare”: accogliamo gli amici donatori dell’AVIS, ma anche partecipiamo alla “prima giornata del dono” di Cinisello, sostenendo anche le associazioni AIDO e ADMO. Di questo ascoltiamo una commovente testimonianza ai ragazzi. Qualcuno ci mette del suo?
-“Alla memoria”: il nostro comune assegna la civica onorificenza al nostro Orari SS. Messe: parrocchiano Paolo Scirea. Un bel gesto.
-“Open day” della nostra Scuola dell’Infanzia: una bella mattina per maestri e genitori che si incontrano, fanno conoscenza e scelgono per il futuro dei figli.
-“Castagne e vin brûlé”: a volte basta poco per ritrovarsi e condividere un bel pomeriggio di sole, con la presenza degli amici del Sorriso e della Casa di accoglienza dei bambini.
-“Spaccando la legna si conosce il mondo”: un gruppo di ragazzi dedica due giorni a Badile, lavorando per sostenere le missioni, e ascoltando parlare di Burundi, Brasile, Nepal, Bolivia…
-“Come opere d’arte”: alcune persone vivono la propria esistenza in modo da lasciare un segno prezioso negli altri. Ricordiamo con due mostre il cardinale Carlo Maria Martini, a 10 anni dalla sua morte, e don Luigi Giussani, a 100 anni dalla nascita. A loro si aggiungono numerosi testimoni di fede nel mondo, partiti dalla nostra diocesi, nella mostra missionaria. Quanti buoni esempi!
-“Santa Cecilia, patrona della musica e dei cori”: in questa ricorrenza liturgica ci
accompagna il Coro CAI della nostra città, e ricordiamo la figura spirituale di don Carlo Gnocchi. Festeggiamo il nostro coro parrocchiale che si arricchisce con la presenza dei piccoli, a cui va in dono il canzoniere.
-“La carità, mangiando”: tutto nasce dal dono di una bicicletta portavivande costruita dai giovani, nella cornice di un gustoso pranzo condiviso, per le opere missionarie
dell’Operazione Mato Grosso.
-“L’assemblea sinodale”: termina il cammino del consiglio pastorale decanale, punto di unione delle parrocchie, e comincia un nuovo organismo, che include anche associazioni e gruppi della città, come una nuova esperienza di comunione.
 -“La Chiesa consegna la Parola di Dio”: I bambini ricevono il testo del Vangelo, insieme alla loro famiglia, per imparare a leggerlo durante il catechismo e lasciarsi guidare nella vita.
-“Una mattina a Cornaredo”: accompagniamo don Danilo nel giorno in cui compie il suo ingresso ufficiale come parroco, con la curiosità di chi vuol conoscere una nuova realtà.
-“La parola e l’incanto”: è la linea spirituale del tempo di avvento, che ci conduce alla culla del Signore con animo leggero. Ci accompagnano le figure spirituali raccontate dai vangeli, che si lasciano coinvolgere e trasformare dalla sua venuta. I presepi ci invitano allo stupore.
-“Ecco, è nato il Salvatore!”: la celebrazione del Natale si arricchisce di gesti preziosi, come la benedizione nelle famiglie, il mercatino pro-Caritas, la luce di Betlemme che entra nelle case, la festa della Serenissima, le recite della Scuola dell’Infanzia, dei bambini prima della Messa, dei ragazzi con “Dio nella metropolitana”… Ma quale segno lascia in noi questo Natale?
-“La prima pietra”: un gruppo di adolescenti compie il suo pellegrinaggio a Roma, sui passi di Pietro e Paolo, attraversando gioiosamente la città.
-“L’ultimo saluto”: Papa emerito Benedetto XVI torna alla casa del Padre, dopo una vita di servizio. Papa Francesco lo benedice. É un momento di grande unità nella Chiesa.
A tutto questo si aggiunge la lunga serie di azioni ordinarie e quotidiane, segno di squisita discrezione. Avanti dunque, e scriviamo nuove pagine.

Predella Pala Oddi di Raffaello..al gusto di cioccolata

Data la difficoltà di una visita di gruppo al museo, domenica 15 gennaio, alle ore 16.00, siamo invitati in oratorio per ammirare, in modo alternativo, questa opera d’arte insieme e condividere anche un po’ di merenda…

Per vedere il video della presentazione, cliccare qui

Dal messaggio di Sua Santità Francesco – LVI Giornata mondiale della Pace 1° gennaio 2023

Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace «Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte».
1. Anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna, ci sostiene nella fatica e orienta il nostro cammino.
2. Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società privilegiate, generando sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli.
3. … Che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? … La più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri e che nessuno può salvarsi da solo. … abbiamo potuto, dall’altra, fare scoperte positive: un benefico ritorno all’umiltà; un senso rinnovato di solidarietà che ci incoraggia a uscire dal nostro egoismo per aprirci alla sofferenza degli altri e ai loro bisogni; nonché un impegno, in certi casi veramente eroico, di tante persone che si sono spese perché tutti potessero superare al meglio il dramma dell’emergenza. …
4. Nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Un’ulteriore guerra guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza in modo diffuso.
5. … Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo. Abbiamo bisogno di sviluppare l’accoglienza e l’integrazione, specie nei confronti di migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Spendendoci in queste situazioni, con desiderio altruista ispirato all’amore infinito di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio. … A tutti gli uomini e le donne di buona volontà auguro di costruire, come artigiani di pace, un buon anno

Per leggere il testo integrale del messaggio clicca quì

ECCO – Piccola storia natalizia

Un giorno l’accademia del dizionario propose una riunione di condominio, perché quel gran librone si stava popolando troppo e le parole non ci stavano più. Infatti, ogni tanto se ne presentava una nuova: qualcuna era straniera, ma ormai di uso comune; qualcuna era locale, inventata da giovani pieni di fantasia; qualcuna era clandestina, entrata nel linguaggio corrente senza permesso; qualcuna era difficile, complicava ciò che è facile; altre erano parolacce ma, si sa, erano sgradite. Inoltre, gli uomini, pur con un tale patrimonio di vocaboli a disposizione, ne usavano pochi per comunicare, quindi l’accademia si interrogò sulla questione. La discussione fu accesa, ognuno voleva dire la sua, e alla fine si decise che per restare nel dizionario ci volesse uno speciale passaporto. Molte parole furono allontanate, tra queste “ecco”, la quale si lamentava per il pessimo trattamento. Per tutta risposta ricevette un “sei solo un avverbio, o una interiezione, possiamo fare a meno di te!”. A nulla valse la sua difesa: “ma non vi siete accorti della mia presenza nel tempo di avvento?”. Infatti, ricorreva in diverse frasi: “ecco, sono la serva del Signore!” esclama Maria; “ecco cosa ha fatto di me il Signore” sussurra Elisabetta; “ecco, gli apparve un sogno un angelo!” raccontano di Giuseppe; “ecco l’agnello di Dio!” indica Giovanni Battista; “ecco, la stella si fermò…” registrano i Magi.
Nessuno le diede retta, così “ecco” se ne andò vagando, e a chi la incontrasse, diceva: “non c’era posto per me nel dizionario”. Per caso o per destino, “ecco” trovò un uomo e una donna in attesa di partorire, in cerca di una camera, ma “non c’era posto per loro nell’albergo”. Si sentirono subito in sintonia nelle loro vicende. Ora, in quel mondo che dichiarava alla famiglia un “possiamo fare a meno di te”, le stelle erano spente, gli angeli muti, i pastori addormentati. Non avendo altro da fare, “ecco” li accompagnò fino ad una stalla dove il bimbo nacque e fu posto là dove mangiavano le mucche e le capre. Nessuno sa spiegare come, ma tutto cambiò: le stelle s’accesero, gli angeli cantavano, i pastori si svegliavano. E il presepe si riempì di gente, anche da lontano. Una voce annunciò: “ecco, è nato per voi un Salvatore!”. Con sua grande sorpresa, “ecco” tornò al suo posto nel dizionario. Ma per la gratitudine rimarrà legata a Gesù, tanto che la ritroveremo nella sua passione (“ecco l’uomo!”) e nella sua Pasqua (“è risorto, ecco io ve l’ho detto!”).
Dedicato a chi porta luce natalizia nel mondo, che ne ha bisogno.

                                            Buon Natale! Suor Giovanna, don Mathias, don Luigi, don Marco, don Andrea

Tombolata dell’Epifania

Il 6 gennaio alle ore 15.30 aspettiamo grandi e piccini nel salone dell’oratorio per la tradizionale tombolata!
Le cartelle si potranno acquistare direttamente all’apertura del salone alle ore 15.00: sarà una sfida all’ultimo numero per provare a vincere numerosissimi premi!

                                                                Non mancate!!!

Dare alla luce

Al Museo diocesano di Milano è esposto in visione per il periodo natalizio un capolavoro di Raffaello. Si tratta di una pala lignea diviso in tre scene, che faceva da base al dipinto collocato nella cappella degli Oddi in San Francesco a Perugia: annunciazione dell’angelo, adorazione di Magi e pastori, presentazione al tempio. Nella prima scena Raffaello dipinge la figura di un ragazzo che entra di corsa nella stanza di una ragazza. Entrambi hanno l’indice alzato, segno che stanno parlando. Al centro della scena non ci sono loro ma uno spazio vuoto, che permette di guardare attraverso una finestra spalancata il paesaggio. Di che parlano? Il messaggero (in greco angelo) le propone di diventare madre e lei chiede spiegazioni non essendo sposata. Nel mito antico quando un dio vuole una donna se la prende con la forza, qui no: dialogano. Lo spazio vuoto che separa il messaggero e la ragazza è la libertà: la Vita propone, l’uomo dispone. Davanti alla ragazza c’è un libro aperto, simbolo di ciò che permette di coltivare l’ascolto, un’immagine della «vita interiore». Questo dialogo tra la giovane e la Vita si apre sul mondo, rappresentato nel paesaggio e nella città fuori dalla finestra. La ragazza è la soglia su cui Dio si ferma: il limite della sua onnipotenza è la libertà. Non vuole burattini ma concreatori: qui il destino non è violento ma una scelta libera. Credenti o no, ognuno di noi nella sua unicità è la risposta a una chiamata a dare alla luce qualcosa che salva il mondo. «Salvare» significa infatti preservare dalla
distruzione, rendere integro, compiuto. Nel quadro Dio è dipinto alla finestra, in attesa di risposta. Natale è quindi fare spazio, ricevere l’ispirazione autentica e portarla al mondo nella propria carne.
Non c’è Natale senza con(ce)pimento: una ragazza di duemila anni fa mi ricorda che esistere non è «venire alle luci della ribalta» ma «dare alla luce nella carne». Il Natale che tutti, volenti o nolenti, festeggiamo, è iniziato nella stanzetta di una ragazza di un villaggio sperduto di due millenni fa. Se prendessimo la vita con la stessa serietà di questo racconto, quanto Natale concepiremmo ogni giorno! E poi quanta luce daremmo al mondo e quanto mondo daremmo alla luce!

Alessandro D’Avenia | 12 dicembre 2022