Dal messaggio di Sua Santità Francesco – LVI Giornata mondiale della Pace 1° gennaio 2023

Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace «Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, sapete bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte».
1. Anche se gli eventi della nostra esistenza appaiono così tragici e ci sentiamo spinti nel tunnel oscuro e difficile dell’ingiustizia e della sofferenza, siamo chiamati a tenere il cuore aperto alla speranza, fiduciosi in Dio che si fa presente, ci accompagna, ci sostiene nella fatica e orienta il nostro cammino.
2. Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società privilegiate, generando sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli.
3. … Che cosa abbiamo imparato da questa situazione di pandemia? … La più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri e che nessuno può salvarsi da solo. … abbiamo potuto, dall’altra, fare scoperte positive: un benefico ritorno all’umiltà; un senso rinnovato di solidarietà che ci incoraggia a uscire dal nostro egoismo per aprirci alla sofferenza degli altri e ai loro bisogni; nonché un impegno, in certi casi veramente eroico, di tante persone che si sono spese perché tutti potessero superare al meglio il dramma dell’emergenza. …
4. Nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità. Un’ulteriore guerra guidata da scelte umane colpevoli. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza in modo diffuso.
5. … Dobbiamo rivisitare il tema della garanzia della salute pubblica per tutti; promuovere azioni di pace per mettere fine ai conflitti e alle guerre che continuano a generare vittime e povertà; attuare chiare ed efficaci misure per far fronte al cambiamento climatico; combattere il virus delle disuguaglianze e garantire il cibo e un lavoro dignitoso per tutti, sostenendo quanti non hanno neppure un salario minimo. Abbiamo bisogno di sviluppare l’accoglienza e l’integrazione, specie nei confronti di migranti e di coloro che vivono come scartati nelle nostre società. Spendendoci in queste situazioni, con desiderio altruista ispirato all’amore infinito di Dio, potremo costruire un mondo nuovo e contribuire a edificare il Regno di Dio. … A tutti gli uomini e le donne di buona volontà auguro di costruire, come artigiani di pace, un buon anno

Per leggere il testo integrale del messaggio clicca quì

Nessun commento

Aggiungi commento