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Io la trippa me la mangio

La nostra cucina parrocchiale ci offre un gustoso piatto di trippa da asporto (se possibile portare un contenitore) al costo di 10 €;  la distribuzione avverrà nei giorni di: sabato 13 (ore 19.00) e domenica 14 gennaio (dalle ore 10.00 fino alle 12.00).
Prenotarsi al bar dal 4 all’11 gennaio (ore 17.00-18.00)

La voce del Presepe

 

Per visitare il nostro presepe parrocchiale clicca quì

Succede ancora oggi, al visitare un bel paesaggio. Per esempio, un villaggio di montagna, case dal colore del legno, prati imbiancati di neve, e aria saporita di silenzio. Oppure un borgo antico, di pietre e viuzze strette, fiori rossi qua e là, arroccato sul fianco di una collina. Vien da dire: “è tanto bello che sembra un presepe!”. Eppure, ci fu un tempo in cui il presepe non c’era, e non si sapeva terminare la frase. Infatti, la gente, incantata per le bellezze che il buon Dio ci offre, rimaneva sospesa: “questo posto è tanto bello come… come… boh! Come che cosa?”. Così, pur festeggiando il Natale nelle chiese com’è buon costume, le famiglie sentivano come un vuoto in casa propria, un’assenza, come il bisogno di una voce divina che risuonasse nel focolare. Eppure, ci provavano: al posto dei soprammobili ci mettevano un fiore, una pianta, una candela. Poi il fiore appassiva, la candela si consumava e lo spazio vuoto si riempiva di calze da riparare, chiavi di casa, bollette da pagare. La poesia del Natale finiva lì. Finché a San Francesco venne un’idea, quando tornando da Betlemme a Greccio propose di ricostruire la scena della nascita di Gesù. La gente si accese di fervore: gli uomini si vestirono da pastori, le donne da stelle, i bambini da angeli. Una famiglia con il bambino neonato rappresentò la Santa Famiglia. Non era del tutto perfetto: tra gli uomini infatti c’erano antiche ruggini, tra le donne si litigava per essere la stella più bella, i bambini si facevano dispetti. Francesco capiva che c’era molto da fare per perdonarsi. Ma in generale regnava lo stupore, infatti a tutti venne da dire: “che bello! Sembra un presepe!” Era tutto così vero che al bambino fu necessario cambiare il pannolino. Il vecchio Gilberto, ben ispirato, con le sue mani di scultore scolpì la scena nel legno, come un’antica foto, e la pose sul mobile, tra la pianta e la candela.
Gli altri, vedendolo, ne vollero uno simile. Da allora questo segno riempie il focolare e parla segretamente ai nostri cuori. Eccetto naturalmente quando ci si dimentica di esporlo o si è troppo impegnati a fare le guerre.
Buon Natale!
        Don Andrea con don James, don Marco e don Luigi, suor Giovanna e suor Donatella.

Saluti e auguri da don Luigi

Carissimi,
idealmente ho passato questi due mesi, con don Andrea e i suoi collaboratori, su e giù per le scale per incontrare le quattromila famiglie che compongono la nostra parrocchia, per visitarvi. Salutarvi a uno a uno, per stringere la mano e invocare sulla vostra famiglia la benedizione del Signore, voi con i piedi a terra e io con il cuore vicino al cuore di Dio e di Maria in cielo. Per ognuno ho pregato: “grazie Gesù che sei venuto a vivere con noi. Sii presente in questa famiglia, con questi tuoi figli che credono in te. Dona loro la certezza di essere sempre custoditi con la tua grazia e la tua grazia sia sempre con loro e con tutti i loro cari”. In queste lunghe giornate di silenzio, la preghiera è la mia grande compagnia. La preghiera è il mio più grande lavoro. Penso a don Andrea e con lui cammino per tutte le vie e le scale della parrocchia. Rivedo gli appartamenti, il numero delle persone, quanti figli, quanti anziani, i sorrisi, le preoccupazioni, le gioie… pace a questa casa! Vi voglio bene!
                                                                                                        don Luigi.

La preghiera del mattino

In preparazione al Natale, ci troviamo in chiesa da lunedì 18 a venerdì 22 dicembre, ore 6.45 per la preghiera comunitaria delle lodi. Ricordarsi di scaricare la app della liturgia delle ore – CEI

Un saluto dal Kilimanjaro

Carissimi tutti, è da un po’ di tempo che desideravo darvi mie notizie, ma sapete gli impegni a volte non ti lasciano il tempo, le cose non sempre vanno come si desidera e si progettano, gli ostacoli non mancano mai e, i problemi sempre dietro l’angolo. Ma in questo periodo d’Avvento mi sono impegnato e mi sono ritagliato un po’ di tempo da dedicare a voi e all’intera parrocchia.
Desidero ringraziarvi, veramente, di cuore, per la vostra vicinanza e disponibilità, ricordo con affetto le persone che mi sono state vicine, la famiglia è la cosa più preziosa al mondo e, tutti voi avete rappresentato la mia famiglia in un momento di grande difficoltà per me, siete rimasti al mio fianco supportandomi con ogni mezzo a vostra disposizione. Vi porto nel cuore, mi mancate, ho tanta nostalgia di voi tutti, ma bisogna compiere al meglio la propria missione e con gioia: servite Domino in laetitia.
Vorrei estendere il mio augurio di un Santo Avvento a tutta la comunità di Cinisello, il Santo Natale è sempre presente, non servono le luci, regali, ma serve solo l’amore verso i piccoli, verso chi è solo, povero e senza casa. È proprio qui che si incontra Gesù Bambino, dove non c’è vanità, perciò il nostro compito è raggiungeLo, dirgli grazie per il suo amore gratuito e ancora grazie perché’ insiste e vuole entrare nelle nostre case, ci ama e desidera entrare nei nostri cuori. E dal profondo del mio cuore parte per tutti voi un augurio di ogni bene e di un Santo e sereno Natale.
                                                                                          Don Mathias Kasote

Nel segno di San Francesco

Ecco Ecco il presepe, protagonista di questo avvento! Ce n’è uno classico sull’altare, uno semplice sul sagrato, uno che rappresenta Greccio, due nella scuola dell’infanzia. Ed anche in tante case si fa spazio per rinnovare questa tradizione, che è innanzitutto un invito alla preghiera. Ringraziamo chi si è dedicato ad offrirci questi bei segni! Vogliamo anche ricordarci di san Francesco, che lo ha inventato 800 anni fa. Ma lo conosciamo veramente? Sulla parete della chiesa è esposta una prima mostra a lui dedicata, con un po’ della sua storia, dei suoi luoghi e della sua eredità di cui ancora oggi possiamo godere. Vi invitiamo a visitarla!               Per vedere la mostra clicca qui

Vendita calendari della parrocchia

 

Quest’anno abbiamo voluto raccogliere in un simpatico calendario alcuni scatti degli eventi salienti che la nostra parrocchia propone tra feste, iniziative e appuntamenti importanti. Disponibile prossimamente con offerta a partire da 5€.

Voi mi siete cari!

La visita del nostro arcivescovo Mario nella nostra comunità ha disegnato, nella brevità di poche ore, una certa abbondanza di sentimenti: la gratitudine, la consolazione, l’incoraggiamento reciproco, la piacevolezza di essere presenti in un momento importante. Ci siamo ascoltati, molte parole sono state pronunciate, ciascuno può raccogliere un piccolo seme da custodire. L’affetto ci è stato confermato nelle sue parole ripetute: “Voi mi siete cari!”. Ma anche nei gesti che sono stati compiuti e nei segni che rimangono. Ne segnalo qualcuno:
• La visita nei gruppi: l’arcivescovo ci ha messo a nostro agio, sentendosi lui stesso ben accolto nei luoghi della nostra parrocchia, e si è detto contento di vedere un impegno così costante e buono da parte di molti.
• Il bacio al crocifisso: all’inizio della celebrazione l’arcivescovo ha baciato la croce con cui il signor Settimo benediceva i morenti nel campo di concentramento.
• L’aspersione con l’acqua: è il gesto della benedizione nel segno del battesimo ricevuto.
• La lampada rossa delle vocazioni: è l’invito a pregare (ogni giovedì) perché il Signore chiami ancora dei giovani per dedicarsi a Lui.
• La benedizione dell’icona del giubileo della nostra chiesa, “una casa, molti cuori”, con l’invito a sentirsi parte importante di questa comunità.
• La regola di vita per i nonni: un’attenzione cara per la vita spirituale delle persone anziane, con l’invito a sostenere la Chiesa con la preghiera.
Tra le altre cose, l’arcivescovo ci ha incoraggiato a rimanere aperti alle diverse esigenze del nostro tempo, a sentirci parte della grande comunità della Chiesa (nelle sue diverse forme), a collaborare insieme con le altre parrocchie e le associazioni presenti sul territorio, a custodire il dono della fede nel Signore. Affidiamo dunque a Dio questo giorno, perché lo renda fruttuoso e fecondo.

O mia bela Madunina: preghiera per un giorno speciale

Succede sempre così: uno viaggia altrove cercando ciò di cui ha bisogno, poi trova qualcos’altro. Succede anche al venezuelano don Roger arrivato dall’Ecuador in settembre nella nostra parrocchia, per imparare l’italiano, che gli sarà necessario per il suo prossimo corso di studi a Lugano. Infatti, ha compiuto così tanti progressi in poco tempo, da imparare perfino una riga del dialetto milanese, appunto la storica canzone dedicata alla Madonnina del nostro Duomo di Milano. Ora lui già termina il suo soggiorno tra noi, e lo ringraziamo per averci fatto buona e gradita compagnia, e per il servizio che ha reso piacevolmente nella nostra comunità. Non dimenticheremo quel bizzarro miscuglio di parole italiane e spagnole, né la pronuncia di accenti diversi, che hanno reso simpatiche le celebrazioni.
Succede così con il nostro arcivescovo Mario, in visita nella nostra parrocchia: giunge infatti con l’animo di quella donna nella parabola del vangelo di Luca (cap.15), in ricerca della moneta perduta. Sarà curioso sapere cosa troverà qui tra noi. Sappiamo che lui è sempre in movimento nella nostra diocesi, mi immagino perfino i pensieri della Madonnina del Duomo di Milano. Infatti, vedendolo dall’alto uscire dall’arcivescovado, si farà ogni giorno la stessa domanda: “chissà dove va oggi, così di corsa!”. In ogni sua uscita, raccoglie i tesori di fede sparsi qua e là, come monetine preziose, discretamente, sempre di corsa. Gli auguriamo dunque che tornando a casa, di sera, possa sentirsi consolato ed incoraggiato, così come invita il canto “Io corro per le Tue vie, e Tu mi allarghi il cuore!”.
Succede anche per coloro, sacerdoti suore ed accompagnatori, che ogni sera entrano nelle diverse case del nostro quartiere, per una preghiera familiare e natalizia, e ci accorgiamo che la presenza del Signore è sempre attesa e desiderata, anche se in modi diversi ed inaspettati.
Salutiamo così don Roger e accogliamo l’arcivescovo Mario. Per entrambi, e per tutti noi, sia lo sguardo tenero di Maria, che celebriamo Immacolata in questi giorni. O, se vogliamo, la “mia bela Madunina che te brilet de luntan”.
Don Andrea

Ps: avrete certamente già realizzato il vostro presepe, ma ora sant’Ambrogio suona l’ultima chiamata, è ora! Ringraziamo anche chi si sta occupando di Orari SS. Messe: Feriali adornare la nostra parrocchia con diversi presepi, belli e creativi!

La luce di Betlemme

Anche quest’anno giungerà, grazie agli scout, la luce dalla terra di Gesù. Vogliamo che sia un segno di pace per noi e soprattutto per i paesi in guerra.
La accoglieremo domenica 17 dicembre alle ore 9.45, e la consegneremo alle persone che hanno accompagnato sacerdoti e suore durante le benedizioni, con una preghiera di ringraziamento, alle s. Messe delle 9.45 e 11.00.
Nelle s. Messe di Natale saremo tutti invitati a portare una bella candela dalle nostre case, da accendere proprio dalla luce di Betlemme.