Voi mi siete cari!

La visita del nostro arcivescovo Mario nella nostra comunità ha disegnato, nella brevità di poche ore, una certa abbondanza di sentimenti: la gratitudine, la consolazione, l’incoraggiamento reciproco, la piacevolezza di essere presenti in un momento importante. Ci siamo ascoltati, molte parole sono state pronunciate, ciascuno può raccogliere un piccolo seme da custodire. L’affetto ci è stato confermato nelle sue parole ripetute: “Voi mi siete cari!”. Ma anche nei gesti che sono stati compiuti e nei segni che rimangono. Ne segnalo qualcuno:
• La visita nei gruppi: l’arcivescovo ci ha messo a nostro agio, sentendosi lui stesso ben accolto nei luoghi della nostra parrocchia, e si è detto contento di vedere un impegno così costante e buono da parte di molti.
• Il bacio al crocifisso: all’inizio della celebrazione l’arcivescovo ha baciato la croce con cui il signor Settimo benediceva i morenti nel campo di concentramento.
• L’aspersione con l’acqua: è il gesto della benedizione nel segno del battesimo ricevuto.
• La lampada rossa delle vocazioni: è l’invito a pregare (ogni giovedì) perché il Signore chiami ancora dei giovani per dedicarsi a Lui.
• La benedizione dell’icona del giubileo della nostra chiesa, “una casa, molti cuori”, con l’invito a sentirsi parte importante di questa comunità.
• La regola di vita per i nonni: un’attenzione cara per la vita spirituale delle persone anziane, con l’invito a sostenere la Chiesa con la preghiera.
Tra le altre cose, l’arcivescovo ci ha incoraggiato a rimanere aperti alle diverse esigenze del nostro tempo, a sentirci parte della grande comunità della Chiesa (nelle sue diverse forme), a collaborare insieme con le altre parrocchie e le associazioni presenti sul territorio, a custodire il dono della fede nel Signore. Affidiamo dunque a Dio questo giorno, perché lo renda fruttuoso e fecondo.

Nessun commento

Aggiungi commento