Notizie

S. Natale 2020: programma riconciliazioni e funzioni

Riconciliazioni
I sacerdoti saranno a disposizione per la celebrazione del sacramento della Riconciliazione:
domenica 20 dicembre – durante tutta la mattinata;
lunedì 21, martedì 22 e mercoledì 23 dicembre – al termine delle celebrazioni delle ore
8,30 e delle 17,30;
mercoledì 23 dicembre dalle ore 15,30 per i preadolescenti;
giovedì 24 dicembre – dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18; in particolare, dalle
ore 10 per adolescenti e giovani.

Lodi mattutine
Lunedì 21 e martedì 22 dicembre alle ore 6.45 in chiesa.

Preghiera natalizia in famiglia
Martedì 22 dicembre alle ore 21, esclusivamente in collegamento audio: cliccare qui con la nostra chiesa parrocchiale. Il testo della preghiera è allegato alla lettera destinata alle famiglie attualmente in corso di distribuzione.

Celebrazioni natalizie

Giovedì 24 – Vigilia del S. Natale
ore 18 – S. Messa della vigilia di Natale per adolescenti e preadolescenti con le loro famiglie.
ore 20,30 – celebrazione della S. Messa della Notte di Natale per tutta la comunità (prefestiva)
Venerdì 25 – Natale del Signore
SS. Messe secondo l’orario festivo (ore 8.00 – 9.45 – 11.00 – 17.30)
Sabato 26 – S. Stefano
ore 10,30 – S. Messa per la festa di S. Stefano (unica celebrazione in memoria del santo)
ore 17,30 – S. Messa vigiliare
Domenica 27 – S. Giovanni Evangelista
SS. Messe secondo il consueto orario (ore 8.00 – 9.45 – 11.00 – 17.30)

“Mentre il silenzio fasciava la terra” di Padre Maria Turoldo

“Mentre il silenzio fasciava la terra”

Mentre il silenzio fasciava la terra
e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.
La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.
E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest’unico verbo
che ora parla con voce di uomo.
A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell’uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l’amore che canta in silenzio.
(p. David Maria Turoldo)

Sant’Ambrogio, vescovo e dottore della chiesa, patrono della Chiesa ambrosiana

Dagli scritti di sant’Ambrogio

Tutto abbiamo in Cristo. Ogni anima si accosti a Lui.
O che sia malata per i peccati del corpo,
o come inchiodata dai desideri mondani,
oppure ancora imperfetta,
ma sulla via della perfezione grazie all’assidua meditazione,
o che qualcuna sia ormai perfetta per le sue numerose virtù,
ogni cosa è in potere del Signore, e Cristo è tutto per noi.
Se vuoi curare una ferita, egli è medico;
se sei riarso dalla febbre, egli è la fonte;
se sei oppresso dall’iniquità, egli è giustizia;
se hai bisogno di aiuto, egli è la forza;
se temi la morte, egli è la vita;
se desideri il cielo, egli è la via;
se fuggi le tenebre, egli è la luce;
se cerchi cibo, egli è l’alimento.
Cristo è tutto per noi.

Mercatini di Natale 2020

Nell’impossibilità di allestire il tradizionale mercatino parrocchiale, quest’anno proponiamo un modo diverso per aiutare la Caritas a sostenere le famiglie bisognose.
Ecco allora il catalogo di oggettistica natalizia da sfogliare, con le indicazioni per acquistare.

 

Contattare:
Bruna al n. 340 6086759
Silvia al n. 335 1537317
Luisa al n. 346 2300720

Ringraziamo fin d’ora chi vorrà aderire all’iniziativa e contiamo sulla vostra abilità e generosità.

Variazioni nel Rito della Messa: come e perchè

 

Volantino Variazioni Rito della Messa

“Senza di me non potete fare nulla”

Carissimi,
oggi celebriamo la I Domenica dell’Avvento ambrosiano; celebrazione che si colloca in un tempo molto particolare, complesso, anzi complicato, e segnato da preoccupazione e sofferenza. Se tutto ciò è permesso, inevitabilmente deve avere un significato e questo significato il Signore ci permetterà di comprenderlo nella misura in cui affineremo l’ascolto nel cuore e la volontà di ben abitare questo tempo
liturgico. È questo il tempo dell’attesa, l’Avvento è anzitutto il tempo dell’attesa. Non dobbiamo dare per scontato chi si attende e in che modo si attende; l’abitudine del “già vissuto” potrebbe essere un grave ostacolo alla Novità che celebriamo.
Questo tempo liturgico ci è dato per verificare che cosa realmente noi attendiamo e che cosa abita il nostro cuore e muove o paralizza i nostri passi. Chi e che cosa attendiamo nella vita? Questa domanda è
necessaria e deve essere realmente abitata per capire la qualità dei nostri giorni. Non diamo per scontato che stiamo attendendo il Signore come fondamento del nostro esistere. Ricordiamo la parabola dei terreni (Mt 13, 1-23), anzi, rileggiamola meditandola nei prossimi giorni per capire chi siamo e che cosa, realmente, desideriamo. Con l’attesa dobbiamo curare il desiderio che è in noi; il desiderio di
comprendere chi siamo e tutto ciò che si pone come domanda profonda per dare senso ai nostri giorni.
Diamo spazio, senza paura, alle questioni decisive dell’esistenza: la vita, la morte, la gioia, il dolore, l’amore. Chi darà senso, risposta e pienezza a tutto ciò? Il termine desiderio, sappiamo bene, porta nel suo etimo il riferimento alle stelle, dunque, al cielo. Ogni volta che pronunciamo il termine desiderio è necessario riferirlo sempre al cielo, ovvero, al divino. Chi muove i nostri desideri, chi li può realizzare, dove cerchiamo la loro pienezza?
Attraverso un’autentica attesa e un vero desiderio possiamo vivere l’esperienza dell’Incontro con Chi si propone come definitiva risposta alla nostra sete di senso, di pienezza e di infinito. Questo incontro ci apre al dono dell’accoglienza. Oggi si parla molto dell’accoglienza e talvolta in modo parziale e riduttivo, se non abusando di questo termine prezioso e sacro. L’accoglienza si propone autentica solo se è dentro l’esperienza del sentirsi accolti per poter accogliere. Il Perfetto Accogliente, che chiede di essere accolto
definitivamente dal nostro cuore, può realizzare il nostro bisogno di accoglienza. Solo così diventeremo capaci di accoglierci, accogliendo. Ricordiamo sempre quanto il Signore ci ha detto: “Senza di me non potete fare nulla” (Gv 15,8).
Aiutiamoci, dunque, a custodire e a vivere il desiderio di essere incontrati dal Signore!
Quest’anno, così particolare, potrebbe suggerirci di fare un grande regalo a Gesù, un regalo da perpetuare ogni giorno, ovvero, realizzare quanto è detto nella terza lettera di Giovanni apostolo: ”Non ho gioia più grande di questa: sapere che i miei figli camminano nella Verità” (3Gv 1,4).
Santo Avvento.
don Emilio

Open Day Scuola Parrocchiale dell’Infanzia

L’incontro di presentazione della nostra Scuola dell’Infanzia  “S. Giovanni Battista” si svolgerà a distanza, attraverso la piattaforma ZOOM,

Sabato 28 Novembre 2020 – Ore 10

Per informazioni e per partecipare all’incontro inviare una mail all’indirizzo:
fmapiox@virgilio.it

Cristo, Re dell’umiltà e dell’amore

Molti, nel mondo, ambiscono al potere per vivere ciò che letteralmente il verbo indica ossia poter fare qualcosa per…, molti altri ambiscono al potere, e credo sia la gran parte, per poter avere, per potersi affermare, per avere fama. Chi ha diritto ad avere il potere, perché è il Potente, entra nel mondo, si china sugli uomini, offre la vita per salvare la vita di tutti.
Strana è questa regalità che oggi noi celebriamo ma è la regalità vera perché è la regalità di Dio che viene indicata al mondo come la via da percorrere perchè il servizio all’umanità possa essere efficace.
I segni della regalità del Signore sono scandalo per il mondo: un trono fatto di legno, la Croce, uno scettro costituito dal ferro, i chiodi, e una corona preziosa, un tesoro per tutti, la corona di spine che dice una regalità fatta di servizio e non di possesso e di potere sugli altri.
Contempliamolo questo Re, umile e potente nell’amore, perché quel che ci indica il suo modo di essere possa diventare per tutti noi norma di vita e cammino vero di resurrezione e conversione.
Buona domenica.
don Emilio

S. Messa in diretta streaming audio

 

E’ disponibile un nuovo servizio di diretta streaming audio per l’ascolto delle funzioni
liturgiche tramite cellulare o personal computer. Per attivare il servizio occorre:

 

  •  aprire un motore di ricerca qualsiasi (Google, Firefox, Explorer);
  •  inserire nella barra di ricerca il seguente link:  http://217.172.189.76:8573/sanpioxcinisello  o cliccare direttamente sul link da qui.
  • salvare la pagina per averla prontamente a disposizione (sul cellulare: selezionare la
    voce “aggiungi a schermata home”; su personal computer: salvare la pagina come
    “segnalibro” o fra i “preferiti”).

N.B. Il servizio (e quindi la pagina web) è disponibile solo durante le celebrazioni e a condizione che l’Audio del cellulare o del personal computer sia attivo.

Chiamati alla santità

In questa domenica siamo chiamati a contemplare la santità.
Prima di farlo attraverso coloro che costituiscono la Chiesa del cielo, i santi e le sante, dobbiamo andare ancor più in profondità verso l’origine di ogni santità che è il Santo per eccellenza, Dio.
Dio è il Santo che rende possibile ogni forma di beatitudine. Egli non trattiene nulla in sé né per sé ma tutto offre di sé a noi suoi figli. E’ solo nella misura in cui comprendiamo questa meraviglia che possiamo intendere che cosa muove, poi, una vita alla scelta della santità, alla rinuncia di tanta logica mondana sbagliata e fuori dall’orizzonte della Creazione di Dio.
Oggi lasciamo davvero spazio al silenzio ed alla contemplazione per essere stupiti, meravigliati, commossi e rigenerati dal Santo che, dal Battesimo, vive dentro di noi e che solo chiede di lasciarGli spazio nel nostro cuore.
La storia ci insegna che i santi sono diventati tali proprio perché c’è stato un momento decisivo della loro vita in cui si sono fermati e hanno avuto il coraggio di aprire il loro cuore alla Verità; si sono domandati
quale strada avrebbe potuto portarli alla pienezza di gioia, una strada mai provata da loro fino a quel momento.
Molti santi arrivano da situazioni di vita davvero sgretolata, segnata dal peccato, da un peccato davvero forte, profondo, oppure, arrivano da una vita che ha tentato tante soluzioni per arrivare ad un po’ di gioia; queste molteplici soluzioni non hanno portato da nessuna parte se non ad un cammino contrario a quello vero e capace di portare alla felicità autentica. A quel punto si sono domandati: “chi potrà rendere
la mia vita luminosa, sensata, vera, piena, autentica?” Dentro questa domanda hanno compiuto un percorso in cui la risposta è stata per sempre trovata: Gesù il Signore. Tutti i santi hanno una comune
caratteristica: una volta incontrato il Signore, Lo hanno abbracciato, o meglio si sono fatti abbracciare da Lui e non Lo hanno più abbandonato. Il pensiero di Dio è entrato, liberamente e volontariamente, nel loro modo di essere.
La Sua presenza è stata talvolta sperimentata in maniera così forte da far loro comprendere quanto la vita, pur nella sua importanza, non avesse senso se staccata dalla profonda unità con il Signore e così, pur di non perdere questa unità, hanno preferito perdere la vita: i martiri.
Ecco, fratello e sorella, cosa ci offre la solennità di oggi: una vera e autentica ripartenza da Dio che nulla toglie se non ciò che sgretola la nostra vita e tutto dona per rendere questa vita santa ed eterna, come la Sua.
Buona solennità dei Santi!
                             don Emilio