Diario viaggi

Pellegrini di speranza a Cesano Boscone

PORTA GIUBILARE DELL’ISTITUTO SACRA FAMIGLIA

È un lunedì 17 febbraio 2025 quando il gruppo Caritas e il gruppo Missionario partono insieme per Cesano Boscone, all’istituto Sacra famiglia che ospita una porta giubilare e il nostro caro don Luigi. All’arrivo il primo colpo di scena: don Luigi non si trova. Dove sarà? Lo cerchiamo ovunque fino a scoprire che lui ci aspettava già nella chiesa giubilare. In realtà passiamo la prima parte della mattinata nella chiesetta dei sacerdoti ospitati. Don Luigi ce ne fa una presentazione, ci racconta l’importanza storica di questo Istituto voluto da don Domenico Pogliani di cui è attiva la causa di beatificazione: in un tempo in cui i disabili venivano tenuti in casa quasi nascosti, lui li ha raccolti per offrirgli la possibilità di crescere. Don Luigi ci racconta che qui ha tempo abbondante che riempie con la preghiera, l’ascolto, il silenzio, la lettura. Dopo una solenne introduzione di Ornella e la preghiera del Rosario c’è spazio per un’intervista con lui, una sintetica narrazione della sua storia.
Giovanna pone una domanda sulla sua vocazione: don Luigi ci racconta che entra in  seminario a 11 anni ma non aveva ancora chiaro cosa volesse fare della sua vita, aveva tuttavia una simpatia per il suo prete dell’oratorio don Emilio Capriotti, morto centenario; di lui ricorda la confessione frequente una volta alla settimana, l’accoglienza di sua sorella Franca, la porta aperta di casa. Poi negli anni successivi ha chiarito la sua scelta e, ora, ha raggiunto il traguardo dei 60 anni di sacerdozio.
Ricorda anche la sua nonna Candida, che gli ha insegnato il rosario in quarta elementare, nella cucina di casa e da allora lo prega tutti i giorni. Ricorda anche la sua mamma che con la sua famiglia l’ha sempre accompagnato. Una seconda domanda riguarda le sue parrocchie: nella prima di Cesano Boscone è rimasto tredici anni, come vicario dell’oratorio e confessore delle suore proprio dell’Istituto, che a quel tempo facevano un servizio eroico con turni continui, di giorno e di notte. Poi a Cusago per 20 anni come parroco. Infine a Cinisello: il giorno che l’arcivescovo l’ha convocato c’era anche Don Danilo, entrambi hanno scoperto insieme di essere destinati nella stessa parrocchia. La terza domanda riguarda l’esperienza vissuta dell’ospedale Bassini, e la vicinanza con la malattia. Racconta che a stare con i malati c’è solo da imparare, si diventa umili. Da loro si va con il sorriso e la simpatia, nessuno l’ha mai rifiutato. Ora lui ha un letto con le sbarre per non cadere di notte, perché c’è il rischio di stare male. Prima della domanda successiva entra nella chiesa un altro prete, don Mario, 92 anni, che è stato il confessore di Carlo Acutis.                                     Niente meno!!!
Continua l’intervista. Ci rFrate Raffaeleacconta i cambiamenti che ci sono stati nella chiesa. Don Luigi ha vissuto il tempo del concilio nel seminario, ha percepito i cambiamenti ma non è mai stato un contestatore, davano fastidio le critiche. Al contrario ha vissuto serenamente, fatto amicizia buone e la confessione è stata la sua missione principale.
Persino ieri è rimasto con una persona per più di due ore. È tanto, ma almeno si è sfogato. Ultima domanda, sul giubileo. Don Luigi ricorda il suo viaggio a Roma con la parrocchia. Nella cappella Sistina sulla sinistra c’è una porticina sempre chiusa, don Emilio ha chiesto di aprirla per il suo cinquantesimo. Si tratta della stanza del pianto, dove i papi si recano appena dopo le elezioni per provare il vestito bianco.
Don Luigi è entrato ma non ha provato la veste, tuttavia uscendo era radioso, come trasfigurato. L’intervista finisce perché arriva frate Raffaele, che ci accompagna in chiesa. Lui è stato per otto anni in Tailandia.
Nella chiesa completiamo la mattinata con i gesti giubilari: abbiamo visto un video che racconta la storia di quest’ambiente, abbiamo pregato davanti all’Eucaristia, rinnovato il credo e il battesimo, contemplato la croce fiorita, compiuto un gesto di carità per il reparto Santa Maria Bambina, che include ragazzi disabili. Salutiamo infine don Luigi e lo lasciamo tornare al suo pranzo, accompagnandolo con regali mangerecci e il gioco delle carte e della tombola, così da potersi anche divertire un po’ coi suoi compagni in struttura.  È stata solo una mattina, ma che mattina!
                                                                                                      Don Andrea
                                                                                                   

Pellegrinaggio a Cipro, dal 3 al 7 febbraio 2025

Pellegrinaggio a Cipro

Cipro, l’isola dell’abbraccio 1
È un lunedì 3 febbraio, a Cinisello. Alle 3 della notte strane figure si muovono come ombre con la valigia, peraltro poco silenziose: sembrerebbero dei disperati per le strade, invece sono i pellegrini di speranza in partenza per Cipro. Comincia così questo viaggio particolare che unisce fedeli di parrocchie diverse della città. Quindi: Malpensa, poi Monaco e infine Larnaca, pullman e aerei. Più o meno, tutto fila liscio. Unico dettaglio spiacevole: una valigia rotta… almeno però è arrivata… Abbiamo con noi suor Giovanna e suor Donatella, i due battesimi dell’aria Silvia e Giovanni per la prima volta in aereo, e tanti altri che già hanno partecipato a Fatima ed Assisi. All’aeroporto conosciamo la guida nikos e l’autista “piccolo cristo”. Primo giro sul lungomare, e siamo già fuori dall’inverno! Ci prendiamo il tempo di mangiare qualcosa, sembrano piatti abbondanti a poco prezzo. Intorno scritte in greco, bandiere di Cipro e Grecia, l’aquila a due teste… Un legame chiaro di appartenenza. Ma ci sono anche kebab e ristoranti turchi, l’altra faccia della luna. Qua e la anche per strada ci sono icone ortodosse, bella fattura: la fede cristiana rimasta è di tradizione orientale. Una statua del Leone di san Marco evangelista ricorda qualcosa delle origini del cristianesimo, in realtà riproduce la presenza dei mercanti veneziani. Il cristianesimo è fiorito qui grazie ad alcuni giudei convertiti e scappati da Gerusalemme e specialmente a San Barnaba, originario dell’isola. Visitiamo la basilica di san Lazzaro: si, quello che Gesù ha chiamato dalla tomba. Leggenda narra che sia diventato vescovo dell’isola e qui morto (di nuovo) e sepolto. I francesi dicono che sta in Francia, vabbè sono francesi… La chiesa è un gioiello di architettura ortodossa, con icone enormi, il santuario dell’eucarestia, un grande matroneo per le donne (distanti dagli uomini), un enorme iconostasi che i fedeli baciano per rispetto, un campanile ricostruito dopo la demolizione dei musulmani anti campane. È ora di andare in albergo a riposare, il viaggio è breve… Si mangia a buffet, un piatto dopo l’altro, che poi per smaltire ci vuole un’oretta di passeggiata lungo la spiaggia. Paolino sta studiando come fotografare la luna nel mare. La notte ci raggiunge silenziosa. E fu sera e fu mattina, primo giorno.

Cipro, l’isola dell’ abbraccio 2
Martedì 4 febbraio. Dopo una notte in cui il problema principale era riuscire a spegnere le luci in camera a causa di interruttori minuscoli e nascosti, la sveglia ci coglie di sorpresa. Un bel sole si stende sulle onde ed elenca le case bianche, e riscalda e speriamo guarisce (ancora troppa tosse in giro). Paolino scatta sull’attenti all’alba, già a spasso a catturare istanti. Lodi colazione e si parte, verso il nord. Oltre la linea verde custodita dagli inglesi, ecco la zona turca: da 50 anni a questa parte si è moltiplicata creando il suo mondo. Intanto si aggrega la guida turca. I controlli fanno intendere un certo disagio. Facciamo tappa al monastero di san Barnaba. È stato abitato dai monaci ortodossi fino all’invasione turca dopo il 1974: pur essendo circondati dai musulmani loro decisero di rimanere, anche a custodia della tomba che si ritiene di san Barnaba. Ma in una occasione in cui sono andati al sud per motivi sanitari, non gli è stato più permesso rientrare al nord. Il monastero dunque è abbandonato e saccheggiato. Infatti le icone preziose prendono il volo, vendute a clienti danarosi. La sosta ci permette apprezzare le virtù della spremuta del melograno e di pregare sul sepolcro di san Barnaba, di cui la tradizione orale lo pone alla fondazione della chiesa di Milano (del suo passaggio rimane un’iscrizione nei pressi dell’attuale chiesa di san Barnaba a Milano). Visitiamo l’antica città di Salamina, con il teatro antico, le terme, il gimnasio: nei sassi è scritta la storia del paganesimo, poi del cristianesimo e ora dell’Islam. L’ora del pranzo giunge gradevole, facciamo la festa ai pesci, per la gioia del gatto. Di seguito entriamo nella moschea di Famagosta, antica chiesa di san Nicola: una straordinaria basilica privata del suo uso cristiano, e il minareto domina sulla facciata imponente. Entriamo a piedi scalzi. Il mare ci attrae, come la vista delle navi da guerra, ovviamente non cipriote, che da troppo restano ancorate a queste sponde. Sulla via del ritorno ci fermiamo al convento di san Giuseppe, dove tre suore francesi tengono la bandiera cattolica, insieme con la comunità maronita, e si occupano di opere di carità. Celebriamo la messa e riceviamo la benedizione dei pellegrini. Il sole cala le palpebre e nella luce del tramonto torniamo al nostro albergo, ovvero cena compieta e passeggiata notturna. Infine il riposo. E fu sera e fu mattina secondo giorno.

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Sabatour al Villaggio Crespi, Centrale di Trezzo e Concesa del 23 novembre 2024

Una uscita diversa dalle altre. Non una città d’arte, ma un intero villaggio, anzi un piccolo feudo.
Fine 1800 primi 1900 la famiglia Crespi, industriali tessili, avevano pensato al benessere dei loro operai in un periodo storico dove le condizioni di vita dei lavoratori erano terribili.
Sembra pura fantascienza il loro progetto di offrire delle abitazioni, una scuola, una chiesa, un presidio medico ed anche una piscina. Perfino la sepoltura era compresa nell’offerta del lavoro. Quindi, tutto gratuitamente. Quando la guida spiegava i vantaggi di questo villaggio, sembrava illustrare un altro mondo, considerando il periodo storico in cui era stato realizzato, ma la filosofia dei Crespi era che “se gli operari si trovano bene, lavorano meglio e quindi producono di più”.
Si può pensare che alla fine gli industriali ne ricevessero un tornaconto, ma le alternative in quel periodo erano peggio. Leggi tutto →

Sabatour a Brescello e a Chiaravalle della Colomba del 19 ottobre 2024

Questo sabatour non è stato un andare a…, bensì un tornare a Brescello. Infatti, grazie ai film di don Camillo, visti piacevolmente molte volte, è come se ci fossimo già stati. La giornata di pioggia intensa ha quasi ricreato l’episodio del libro, dove il grande fiume esonda e mette paura e costringe gli abitanti ad andare via. E’ quello che abbiamo rischiato anche noi: infatti il giorno dopo un torrente nelle vicinanze ha esondato toccando alcune zone del paese.

La grande piazza, con le statue di Peppone e don Camillo sembrano continuare a raccontarci la storia del paese.   Leggendo al “caffè letterario” i racconti di Guareschi con i pittoreschi personaggi, ci siamo sentiti partecipi della loro vita.

Sul ritorno, la visita alla bellissima abbazia di Chiaravalle della Colomba, dove don Andrea ha celebrato la messa in una cappella riservata.   Costruita nel nulla, bellissima, austera e deserta, la sua storia attraverso i secoli è passata ad ospitare più di trecento monaci ed ora i restanti tre, purtroppo in età avanzata, continuano a testimoniare la loro fede.

Tanta pioggia anche durante il ritorno a Cinisello, ma il ricordo di questa giornata sarà sempre molto vivo.

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Sabatour a Ricetto del Candelo e al Santuario d’Oropa del 1 giugno 2024

I Sabatour sono una continua e piacevole scoperta del nostro paese.
Infatti, prima di arrivare al Santuario di Oropa, ci siamo fermati a Ricetto del Candelo, nome e luogo ignorato da molti. E’ un borgo, anzi una struttura fortificata, cinto da mura difensive, dove nell’antichità si riparavano i contadini per sfuggire alle scorrerie di briganti e soldataglia e proteggere i prodotti della terra; agli angoli, quattro torri rotonde, garantivano la difesa .
Il nome Ricetto deriva dal latino “Receptum” che significa rifugio. Entrare nel borgo e camminare sulle vie acciottolate è come tornare indietro nel tempo: il restauro è stato  fatto in modo da lasciare tutto come incantato.
Ancora con l’animo nel medioevo, siamo saliti ad Oropa.
Il Santuario, che ospita la Madonna Nera (Santa Vergine d’Oropa), venerata da molti secoli, si trova a circa 1200 mt. di altitudine ed era un passaggio obbligato verso la Francia. Anche in questo luogo la storia ci riporta ai tempi passati: dai Celti ai Romani e ai Templari.
La celebrazione della S. Messa è stata coinvolgente e ha chiuso una bellissima giornata.

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Sabatour a Vercelli del 6 aprile 2024

Vercelli, una città come tante segnate sull’atlante… la visita è stata una piacevole scoperta. Infatti, la sua storia, tra arte cultura e buon cibo, testimonia la presenza di popolazioni celtiche, romane, longobarde, e l’occupazione straniera fino ai Savoia e Napoleone. È circondata da risaie a perdita d’occhio. Abbiamo ricordato il ruolo determinante delle mondine che con i loro scioperi hanno conquistato le otto ore lavorative, cancellando quelle faticosissime quattordici con i piedi in acqua e la schiena piegata. Inoltre, la fede è raccontata dalle molte chiese con affreschi stupendi e monasteri dal passato glorioso.
La S. Messa è stata celebrata nell’abbazia di san Nazzaro Sesia, uno splendido gioiello in campagna tra le risaie, che ha concluso una bellissima giornata.
                                                                                      Maria Piera
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In cammino coi Santi: Pellegrinaggio Loreto-Assisi-Cascia-La Verna

Assisi

1° giorno, Martedì 27 Febbraio

Alle 5.30 del mattino, come ombre con gli ombrelli ci muoviamo al pullman. Infatti piove, e le previsioni sembrano pessime. Partenza sprint, con il portellone del pullman aperto… Nessun problema comunque. Raccogliamo i pellegrini delle parrocchie e siamo in viaggio. Ci segue il pulmino di Sant’Ambrogio, guidato dal decano, niente meno.
Chi siamo intanto? Come autista, Monica, bresciana di Brescia, certamente non altoatesina; Flo, l’accompagnatrice romena, giunta nella notte buia da Gallarate; i parrocchiani di San Pio x, Sacra Famiglia, Sant’Ambrogio, San Giuseppe, con don Federico e don Andrea; suor Donatella, figlia di Maria Ausiliatrice e suor Gianna, nel suo 60 anniversario, missionaria del Pime in Guinea Bissau. Le nostre hostess Giacoma e Antonella ci aiutano a scaricare le app della liturgia delle ore. Partiamo così con le lodi. E il viaggio ci benedice. Smette di piovere, vediamo il mare, e arriviamo a Loreto.
Pronti via e il primo frate ci sgrida: chiacchieriamo un po’ troppo… La santa messa nella cripta del crocifisso, un’opera d’arte deliziosa segna la prima tappa. Qui ricordiamo che a Dio piace essere presente in casa. Infatti qui tutto richiama la casa di Nazareth. La devozione a Maria, qui rappresentata come Madonna Nera, richiama spesso tanti ammalati. Qui preghiamo per le nostre famiglie e per le nostre case, dove desideriamo la presenza di Dio. Un gruppo di polacchi neocatecumenali occupa la navata centrale, facciano pure, noi si va a pranzo. La cittadina è tranquilla e silenziosa, tutta per noi. Al pomeriggio incontriamo la guida, che ci accompagna nella visita alla Santa Casa, le pitture e il coro monastico. Infine, ripartenza per Santa Maria degli Angeli. Cena e nanna.

2° giorno, Mercoledì 28 febbraio

Assisi domina la valle, partiamo presto per la Santa Messa nella basilica inferiore, non piove ma chissà. Si vede che questo scoraggia i turisti: infatti ci siamo solo noi in chiesa, dove preghiamo per le nostre parrocchie e oratori. Le due guide Paolo e Cinzia, ci svelano i segreti di San Francesco e Santa Chiara. Suggestivo il momento alla tomba del Santo, sepolto con i suoi quattro primi amici, e con la teca di donna Jacopa dei Sette soli, che cucinava i biscotti al Poverello. La spiegazione della basilica, cominciata a costruire dopo la sua morte, sul colle dell’inferno (dove si seppellivano i criminali), richiama artisti da tutt’Italia ed Europa: si capisce che stava succedendo qualcosa di grande, non solo per la vita di Francesco, Santo in soli due anni, ma anche per i velocissimi cambiamenti nella chiesa. Chiara vedrà tutto questo dal suo monastero, e sopravviverà a Francesco altri 30 anni. Scopriamo che è un po’ bruttino e con le orecchie a sventola. Leggi tutto →

Sabatour a Soncino – 25 novembre 2023

L’imponente rocca fortificata di Soncino è testimonianza del passato storico del paese: dalla Serenissima di Venezia al Ducato di Milano, la storia è passata e le molte chiese con bellissimi affreschi lo ricordano. Il Museo della Stampa riporta a tempi lontani: qui abbiamo ammirato la prima Bibbia stampata in ebraico, e abbiamo ricevuto le prime parole del libro della Genesi “Dio creò il cielo e la terra”. Era iniziato così il lungo percorso per divulgare la cultura. Grazie come sempre agli organizzatori.                     Maria Piera
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Sabatour a Bobbio e Lodi Vecchio del 28 ottobre 2023

I sabatour sono viaggi alla scoperta di luoghi meravigliosi e poco conosciuti del nostro bel paese. Bobbio, splendido borgo incastonato tra le colline piacentine: qui è passata la storia. Si tratta dei Celti, dei Romani, dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena. Tutti hanno lasciato importanti testimonianze dei loro insediamenti. San Colombano, pellegrino irlandese, ha fondato qui un monastero riuscendo a cambiare il territorio. La costruzione di chiese e monasteri con bellissimi affreschi hanno raccontato la vita di quei tempi. Accompagnati da un clima dolce e soleggiato, abbiamo scoperto così un altro pezzo della nostra storia. Nel tornare ci siamo fermati a Lodi Vecchio, dove in aperta campagna abbiamo celebrato la s. Messa in una splendida basilica dei tempi antichi, e tuttora poco conosciuta. Grazie agli organizzatori di questa bella giornata!                 Maria Piera
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Due note su San Colombano:
è stato un monaco missionario ed evangelizzatore irlandese, uomo di azione ed abile diplomatico, noto per aver fondato numerosi monasteri e chiese in Europa.
E’ venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa anglicana. Leggi tutto →

Sabatour ad Asti del 27 maggio 2023

Stavolta devo iniziare il racconto dalla conclusione. La S. Messa nella chiesa di Portacomaro è stata accompagnata dalla presenza della signora Carla, la cugina di Papa Francesco: una deliziosa novantenne, anni portati benissimo, molto socievole, che si è prestata volentieri a rispondere alle nostre domande sul cugino. Per lei è normale, ma per noi è il Papa. Terremo molte foto come ricordo.
Di fatto, è stata una gita piena di sorprese, avendo perfino incontrato il sindaco di Asti che ci ha aperto le porte del Comune facendoci da guida. Tutto fuori programma. Asti, come tante altre città, è stata una curiosa scoperta per la storia, dai romani al medioevo nel 1200 era la banca del papato. Il poeta Alfieri vi ha lasciato molte impronte e ricordi scolastici. Per capire la bellezza delle chiese e dei monumenti,  potete trovare  le foto di Paolino sul nostro sito della parrocchia.
Grazie anche a chi ci ha guidato, da riuscire a stupirci.                        Maria Piera
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