Sabatour al Villaggio Crespi, Centrale di Trezzo e Concesa del 23 novembre 2024

Una uscita diversa dalle altre. Non una città d’arte, ma un intero villaggio, anzi un piccolo feudo.
Fine 1800 primi 1900 la famiglia Crespi, industriali tessili, avevano pensato al benessere dei loro operai in un periodo storico dove le condizioni di vita dei lavoratori erano terribili.
Sembra pura fantascienza il loro progetto di offrire delle abitazioni, una scuola, una chiesa, un presidio medico ed anche una piscina. Perfino la sepoltura era compresa nell’offerta del lavoro. Quindi, tutto gratuitamente. Quando la guida spiegava i vantaggi di questo villaggio, sembrava illustrare un altro mondo, considerando il periodo storico in cui era stato realizzato, ma la filosofia dei Crespi era che “se gli operari si trovano bene, lavorano meglio e quindi producono di più”.
Si può pensare che alla fine gli industriali ne ricevessero un tornaconto, ma le alternative in quel periodo erano peggio.
La lungimiranza della famiglia Crespi ha fatto sì che nel 1995 l’UNESCO ha definito il villaggio (ben conservato e tuttora ancora abitato) “patrimonio dell’umanità” .

La seconda visita ha riguardato la vicina centrale idroelettrica di Trezzo,situata sul fiume Adda ed ora proprietà dell’Enel, che è stata costruita per la fabbrica, per rispondere al bisogno energetico in modo pulito e rispettoso dell’ambiente ed è attualmente funzionante.
La centrale “Taccani” è in servizio senza interruzioni dal 1906. A metà degli anni Novanta è stata sottoposta a importanti interventi di adeguamento tecnologico che ne garantiscono la piena efficienza, sicurezza e affidabilità.

La conclusione della giornata è avvenuta al Santuario Divina Maternità di Concesa, dove abbiamo conosciuto la sua storia e celebrato la s. Messa.

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