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Emanuele, un aggiornamento dal Burundi

Emanuele, ancora in Burundi fino a fine anno, ci manda un breve resoconto di come ha destinato parte delle offerte arrivate dalla nostra comunità.

Per leggerlo clicca quì

 

A breve saremo felici di riaccoglierlo per sentire la sua testimonianza di persona e nel frattempo avremo ancora la possibilità di supportarlo Domenica 5 dicembre in occasione del banchetto vendita dei prodotti che Emanuele ha inviato in Italia tramite i missionari rientrati questo mese dalla missione di Mutoyi.

 

Il deserto: luogo di rinascita

Giovanni è il messaggero inviato da Dio davanti a Gesù, è l’uomo del deserto, porta un abito come quello di Elia e dei profeti, il suo cibo: prodotti spontanei della natura, radici e miele selvatico e non come noi che consumiamo la pasta o la pizza; la sua vita ascetica è quella di un uomo che non frequenta né potenti né luoghi urbani. Eppure tutti gli abitanti di Gerusalemme andavano da lui. Deserto, luogo di solitudine, tra cielo e terra, fra il tutto e il niente, ostile alla vita umana, che però diventa luogo di rinascita, perché è proprio il deserto luogo delle grandi rivelazioni di Dio. Nel deserto Mosè vede il roveto ardente, e lì che Dio gli dona la Legge del suo popolo, deserto spazio ostile per giungere alla terra promessa, spazio di silenzio per raggiungere la pace interiore e farci comprendere ciò che abbiamo nel cuore.
Il deserto mi richiama e mi porta a rivivere l’esperienza propositiva e positiva che ho fatto l’estate  passata, recandomi nella mia terra la Tanzania, una canzone cantava: nel continente nero alle falde del Kilimanjaro, ci sta un popolo di neri: i Vatussi, ebbene sì, io non ho incontrato i Vatussi ma i Maasai. Sono stato tra i Maasai, ho vissuto con loro per qualche giorno condividendo le loro tradizioni, pur non essendo molto ospitali, io non ho avuto difficoltà a stare in mezzo a loro e celebrare la Santa messa. Molti Maasai infatti sono cristiani, in Tanzania il 31% della popolazione è cristiana. I Maasai vivono perciò nel deserto, sono tradizionalmente pastori, e la loro cultura gravita attorno alla cura del bestiame, hanno una struttura patriarcale, gli anziani hanno potere decisivo quasi assoluto, sono monoteisti e credono in Eukai, dio con colori diversi, secondo lo stato d’animo, a secondo dell’umore: nero quando è buono, rosso quando è irritato.
È difficile raggiungere e parlare di un Dio uno e trino perché i Maasai oltre che essere convinti si credono di essere un popolo eletto e gli animali sono un collegamento diretto tra il popolo Maasai ed Eukai, gli animali quindi sono considerati sacri, convertire un Maasai è difficile perché si spostano continuamente, sono nomadi, sono irraggiungibili. I bambini sono impegnati già da piccoli con un lavoro pesante sorvegliano le mandrie nella savana, mentre le bambine hanno il compito di portare l’acqua, pulire la casa e aiutare in cucina. Per questo motivo non potrebbero seguire una catechesi perché sono impegnati tutto il giorno in un lavoro pesante. I bambini escono al mattino e tornano alla sera e le bambine percorrono chilometri per andare a prendere l’acqua, inoltre puliscono casa e aiutano in cucina.
Giovanni come i Maasai si è ritirato nel deserto per preparare la via del Signore.
Il deserto diventa quasi protagonista in Giovanni e nei Maasai, anche noi in questo periodo d’Avvento, dobbiamo staccarci dai rumori del mondo e da tutto ciò che crea confusione in noi, vivere il deserto del nostro cuore, come luogo di incontro, di amicizia e di amore. Forse ha ragione Henri le Saux quando scrive: “Dio non è nel deserto; è il deserto che è il mistero stesso di Dio.”
                                                                                                                     Don Mathias

Verso il Natale: il Bambino, i Bambini…..nati dall’Amore

Ci avevano insegnato bene, da piccoli: per Natale ci vuole la poesia. Non intendo tutto l’apparato scenografico di alberelli, babbi natale e musiche tradizionali, pacchetti e nastrini, la neve che vien giù, perfino il presepe (dal più artigianale al più umile).
Ci vuole proprio la poesia. Ovvero quelle parole, le più belle che l’animo umano possa esprimere nella sua forma più alta nobile e gentile, per dire quello che in fondo ci sfugge: cioè che il Natale di Gesù è un mistero grande, superlativo, bellissimo. E decisamente troppo per noi, abituati come siamo a tante bassezze. Supera le leggi della materia, del mercato, dei poteri. E ci spiazza.
Ce l’hanno insegnato bene, da piccoli. Quando prima del pranzo natalizio il bambino recita la poesia: non era uno scherzo, né un gioco, era proprio una cosa seria. Una finestra aperta sul mistero. E, non a caso, ci vuole proprio la voce di un bambino.
Ora, io non so se questo gesto si usa ancora. Forse no. Forse perché è difficile l’arte del ricordare, dell’imparare a memoria. O forse perché la poesia ci è scappata. O meglio, ammutolita da tante immagini pericolose, che tolgono il sonno. Tanto che, a vederle, viene istintivo abbracciare il proprio figlio, e proteggerlo. In questo cammino verso il Natale, il Bambino ci faccia ricordare i bambini, nelle nostre case, nella nostra parrocchia, e anche i bambini di ogni popolo, quelli lontani. Sarà importante trovare spazi attività e linguaggi adeguati e protetti, adatti a loro, e imparare ad osservare la realtà come lo vedono appunto quegli occhi da bambini. Chissà che il Bambino del Natale ci raggiunga e ci cambi sul serio. Chissà che un bambino si metta in piedi sulla sedia, come un trono regale, e reciti la sua poesia. E come colonna sonora non sarà fuori posto se, tra un “Bianco Natal” e “Tu scendi dalle stelle” e le dolcissime canzoni natalizie, ci mettiamo per esempio anche un “Bambini” di Paola Turci. Per esempio.
                                                                        Buon Avvento, don Andrea

Testo e significato “Bambini” di Paola Turci

Vendita delle zucche

Al termine delle Messe di sabato e di domenica 20 e 21 novembre verrà allestito un banchetto vendita di zucche. Il ricavato verrà utilizzato per coprire le spese della parrocchia.
Un ringraziamento speciale al signor Onofrio che ha coltivato e ci ha regalato le zucche da vendere.

Laboratorio Creativo

Tutte le domeniche di novembre (7, 14, 21, 28) dalle 15.30 alle 17.30 vi aspettiamo in oratorio per i laboratori creativi, pomeriggi di amicizia e creatività per dare vita a originali manufatti destinati ai mercatini natalizi, 11 e 12 dicembre, cui ricavato sosterrà la Caritas parrocchiale; le iscrizioni sono aperte per i ragazzi/e dalla quarta elementare alla terza media. Per partecipare manda un messaggio al numero 3200770727 (Silvia).

Vendita straordinaria di torte dolci e salate

Sabato 13 novembre dopo la Messa delle 18 e domenica 14 novembre:
Se alzi gli occhi al cielo noterai che gli altoparlanti della nostra chiesa hanno subito il logorio del tempo, aiutaci a sostituirli; con questa attività vogliamo cominciare a raccogliere il necessario per la spesa che dovremo affrontare.
Contribuisci anche tu: porta una torta, così il suono delle campane sarà più dolce.

V giornata mondiale dei poveri: dal messaggio del Santo Padre Francesco

«I poveri li avete sempre con voi» (Mc 14,7). Gesù pronunciò queste parole nel contesto di un pranzo, a Betania, nella casa di un certo Simone detto “il lebbroso”, alcuni giorni prima della Pasqua.

Gesù non solo sta dalla parte dei poveri, ma condivide con loro la stessa sorte. Questo è un forte insegnamento anche per i suoi discepoli di ogni tempo. Le sue parole “i poveri li avete sempre con voi” stanno a indicare anche questo: la loro presenza in mezzo a noi è costante, ma non deve indurre a un’abitudine che diventa indifferenza, bensì coinvolgere in una condivisione di vita che non ammette deleghe…un gesto di beneficenza presuppone un benefattore e un beneficato, mentre la condivisione genera fratellanza.

Uno stile di vita individualistico è complice nel generare povertà, e spesso scarica sui poveri tutta la responsabilità della loro condizione. Ma la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo…Ci sono molte povertà dei “ricchi” che potrebbero essere curate dalla ricchezza dei “poveri”, se solo si incontrassero e conoscessero! Nessuno è così povero da non poter donare qualcosa di sé nella reciprocità.

Mi auguro che la Giornata Mondiale dei Poveri, giunta ormai alla sua quinta celebrazione, possa radicarsi sempre più nelle nostre Chiese locali e aprirsi a un movimento di evangelizzazione che incontri in prima istanza i poveri là dove si trovano. Non possiamo attendere che bussino alla nostra porta, è urgente che li raggiungiamo nelle loro case, negli ospedali e nelle residenze di assistenza, per le strade e negli angoli bui dove a volte si nascondono, nei centri di rifugio e di accoglienza… È importante capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore.

I poveri sono in mezzo noi. Come sarebbe evangelico se potessimo dire con tutta verità: anche noi siamo poveri, perché solo così riusciremmo a riconoscerli realmente e farli diventare parte della nostra vita e strumento di salvezza.

Leggi intero messaggio del Santo Padre Francesco

Giornata Diocesana Caritas 2021

Domenica 7 novembre ore 11.00: Messa con mandato pastorale consegnato agli operatori della carità, quindi ai membri della Caritas, del gruppo missionario ed ai ministri straordinari. Interventi effettuati dal Centro d’ascolto nell’ultimo triennio:

2019 2020 2021
Accessi al Centro d’ascolto 197 108 80
Richieste di lavoro 67 20 25
Varie (solitudine, casa, altro) 94 97 44
Nuclei che hanno ricevuto pacchi alimentari 43 51 45
Totale pacchi alimentari distribuiti 477 590 460
Spese farmaceutiche 5 3 4
Richieste di intervento economico 39 40 21
Nuclei che hanno ricevuto interventi economici 18 14 14
Totale interventi economici (bollette, affitti, spese
ccondominiali, visite mediche, ticket sanitari, ecc.)
44 32
31

N.B. – I dati 2021 sono aggiornati a fine settembre.
Segnaliamo che il Centro d’ascolto della nostra Caritas parrocchiale è aperto il Giovedì dalle 9.00 alle 10.30 su appuntamento. Chiunque avesse delle difficoltà e volesse condividerle al fine di ricercare una possibile soluzione, può telefonare allo 02 6175475 o scrivere una e-mail all’indirizzo caritas@sanpioxcinisello.it .
Le volontarie sono disponibili per colloqui telefonici o eventualmente per fissare un appuntamento quando necessario

 

Santità della porta accanto

Papa Francesco ci scrive ricordandoci che i santi non sono solo quelli già beatificati o canonizzati: «Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità…
Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente.
Mi piace vedere la santità nel popolo di Dio paziente: nei genitori che crescono con tanto amore i loro figli, negli uomini e nelle donne che lavorano per portare il pane a casa, nei malati, nelle religiose anziane che continuano a sorridere…
Questa è tante volte la santità “della porta accanto”, di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio».

Cantiamo insieme

Ti piace cantare? Stiamo cercando proprio te!
Attività di animazione musicale aperta a tutti i bambini/e, ragazzi/e a partire dalla terza elementare. L’attività si svolgerà tutte le domeniche in oratorio dalle 17.00 alle 18.00. Proveremo insieme i canti per le Messe e altri canti per l’animazione in oratorio.
La prima domenica di prove sarà il 7 novembre. Ti aspettiamo, se sei interessato segnala la tua partecipazione al numero 3773224266 (Matteo Zanoletti).

Il consiglio dell’oratorio.