Notizie

Donne che guariscono

Mercoledì 29 marzo alle ore 21.00 nel saloncino Paolo VI, viviamo uno speciale  incontro  con suor Maria Teresa (Caritas decanale), Nunzia Guagliardi (centro antiviolenza) ed Elena Bianchin (associazione DOMNIA).
Ci racconteranno la loro testimonianza di accompagnamento a donne che hanno vissuto situazioni molto complicate e di violenza, e di come dalla loro fragilità hanno saputo guarire e portare un rinnovamento insperato. Possiamo ritrovare la stessa tematica nelle storie illustrate nella mostra esposta in chiesa, che vi invitiamo a leggere con attenzione.          Vedi il volantino

Per leggere le storie illustrate nella mostra  cliccare qui

Verso la festa del papà

Anticipiamo già che il prossimo incontro del gruppo “famiglie forti” si svolgerà sabato 18 marzo, dalle 19.00 alle 22.00, con il consueto programma.
Sarà l’occasione per festeggiare anche i papà!
Domenica 19 marzo, dalle 15.00 alle 17.00 al Parco Lago Nord di Paderno Dugnano si svolge l’incontro “Famiglie, tra festa e racconto”, con animazione merenda e preghiera (vedi volantino esposto in bacheca)                 Famiglia tra festa e racconti

Inoltre, per tutto il weekend potrete acquistare, sul sagrato della chiesa, delle buonissime torte a sostegno della nostra scuola dell’infanzia. Invitiamo chi lo desidera a portarci un suo dolce, possibilmente già confezionandolo nella carta trasparente, con anche l’indicazione degli ingredienti. Grazie in anticipo per il contributo che potrete dare all’iniziativa.
Locandina festa dei papà

San Giuseppe

I testi biblici relativi a Giuseppe, lo sposo di Maria e padre legale di Gesù, sono scarsi e lacunosi. L’evangelista Marco non parla mai di Giuseppe, ma riporta quanto dicono i nazareni, secondo i quali Gesù è il figlio di Maria, e che lui fa il carpentiere. Matteo e Luca lo indicano come sposo di Maria e padre legale di Gesù “figlio del carpentiere”. Il termine greco téktôn corrisponde al latino faber e indica un artigiano che lavora il legno o la pietra. Concretamente si può pensare al lavoro del carraio, o del fabbricante di aratri e di strumenti per l’agricoltura, nonché al classico falegname. Ciò significa che Gesù ha imparato il mestiere da Giuseppe e ne deve aver rilevato l’attività alla sua morte; risulta pertanto il ritratto di una condizione economica dignitosa della famiglia di Giuseppe, anche se non agiata. Tale condizione permette ad esempio, a Giuseppe e a Maria, di recarsi ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme, affrontando le spese del viaggio.
La giustizia di Giuseppe, non è solo quella dell’osservanza dei comandamenti, ma è ricerca integrale della volontà divina. Rimarrà così accanto alla sua donna quale sposo fedele, e a quel bimbo quale figura paterna responsabile. Il segno è espresso dal fatto che Giuseppe dà il nome a Gesù, che gli conferisce la sua identità sociale e può essere riconosciuto quale discendente di Davide. Quando l’angelo comanda a Giuseppe di rifugiarsi in Egitto per sottrarsi alla minaccia di Erode, il testo evangelico annota che Giuseppe “destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte, e fuggì in Egitto”. Questa “notte” non è soltanto un’indicazione cronologica, ma assume lo spessore simbolico del tema della notte nei testi biblici. In questo senso Giuseppe emerge come colui che custodisce e provvede al bambino quando è giorno, e tutto è facile, scontato e solare, ma anche lo prende con sé nella notte, quando le difficoltà aumentano, e si espandono le tenebre del dubbio, dell’agguato e del terrore. Gli ultimi fatti evangelici che vedono coinvolto Giuseppe sono quelli dello smarrimento di Gesù al tempio e il ritorno alla vita di Nazaret. In quegli anni segreti Gesù entra nell’età adulta: il contributo di Giuseppe dev’essere stato molto rilevante per il proprio mestiere e la conoscenza della Tôrah, che nel giudaismo è affidata alla figura paterna. Sempre a Nazaret scompare la figura evangelica di Giuseppe, che infatti non appare più durante la vita pubblica di Gesù.
                                                                              (Gianfranco Ravasi)

Per una Pasqua solidale

I Gruppi Missionari del nostro Decanato attraverso la proposta di colombe pasquali da 1 Kg (offerta da 8€) sosterranno due progetti:
– Il sogno di Padre Ugo De Censi a Chimbote in Perù con i volontari dell’Operazione Mato Grosso per costruire una scuola secondaria che permetta ai giovani di avere un futuro migliore.
– Il progetto di Padre Abrahm, parroco a Tchollire in Camerun, di costruire una scuola per i ragazzi e, insieme alle loro famiglie, sviluppare un tessuto sociale più umano.
Per le prenotazioni potete scrivere un messaggio Whatsapp o potete telefonare a
Silvia 320 0770727. Grazie!

Terremoto, una nuova solidarietà unisca i popoli

Il dramma tremendo del terremoto, la tragedia di tante morti, la visione impressionante di distruzioni catastrofiche irrompono nelle nostre vite e nelle nostre parole come un enigma che lascia sgomenti e sconcertati.
Le sofferenze di tante persone bussano alle nostre porte e non ci consentono di restare paralizzati, ci provocano a dire qualche cosa, a fare qualche cosa, anche se siamo così inadeguati. Eppure, noi continuiamo a confidare in Dio, a innalzare preghiere e lacrime perché coloro ai quali la violenza della natura ha tolto la vita, incontrino l’abbraccio paterno che introduce alla consolazione e alla vita beata in comunione con Lui. Eppure noi continuiamo ad ascoltare la voce di Gesù che ci chiama a condividere i suoi sentimenti di compassione, a costruire nuovi rapporti di fraternità, a riconoscere l’importanza anche del gesto minimo: avevo fame… avevo sete… ero malato: quello che fate per uno di questi piccoli l’avete fatto a me.
Eppure noi continuiamo a invocare lo Spirito che illumina le menti. La provocazione del dolore innocente sarà una commozione che convocherà tutte le persone di buona volontà, tutte le religioni, tutte le sensibilità a offrire la consolazione invocata? L’urgenza di portare soccorso convincerà gli avversari a stringersi la mano, gli indifferenti a forme inedite di generosità? L’invocazione di aiuto sarà la voce che potrà finalmente convincere a trasformare le armi di distruzione in mezzi per la ricostruzione? Si potrà comprendere a che cosa servano l’efficienza organizzativa, la disponibilità di soldi e di beni, le competenze in ogni disciplina? Il momento orribile e la desolazione angosciante stanno davanti a noi e provocano la nostra fede, la nostra intelligenza e la nostra sensibilità. Lo Spirito di Dio ci insegna a pregare, ci dà ragioni per la generosità sollecitata da molti, ci induce a parlare, a sperare, a pretendere che una nuova solidarietà unisca i popoli, a lasciarci istruire da una nuova sapienza che orienti a pensieri
di pace. Lo Spirito di Dio infonda un intenso timor di Dio che provochi nell’umanità tutta la vergogna per la follia della guerra, per il puntiglio delle contrapposizioni e per la stupidità dello sperpero.
                                        Arcivescovo Mario Delpini

Sabatour a Novara 25 marzo 2023

  • Ore 08.00 ritrovo in via Tiziano – 8.15 partenza
    Fermata all’ultimo autogrill sull’autostrada.
  • Ore 09.30 circa arrivo a Novara e inizio visita guidata: Conservatorio, Castello Sforzesco- Visconteo, Teatro Coccia, Cattedrale, Battistero, Broletto, ecc.
  • Ore 12.30 circa, presso pizzeria “Il Centro”: porzioni di pizza al trancio + bibita.
  • Ore 14.45 Visita al famoso Biscottificio Camporelli, con assaggio e possibilità di shopping. Proseguiamo la visita guidata della Basilica di San Gaudenzio con la famosa cupola di Antonelli.
    Al termine della spiegazione, S. Messa celebrata da don Andrea.
    -Possibilità di accedere ai servizi nel vicino Museo Faraggiana o nei bar limitrofi.
  • Ore 18.00 circa partenza per Cinisello.
    Costo 40€ comprensivo di viaggio, guida ai luoghi da visitare, pizza e bibita.
    Iscrizioni in sacrestia entro il 12 marzo e fino ad esaurimento posti.

Dalle sue piaghe siamo stati guariti

“Sono convinto che ogni anima sia fatta di almeno cinque parole. Tutti dovrebbero avere una lista di cinque parole, quelle che preferiscono. Le tue dicono come respiri, e da come respiri dipende il resto. Ognuno dovrebbe scrivere una poesia con le sue cinque parole, giusto per ormeggiare l’anima in un porto sicuro. Le mie parole sono…” (D’Avenia,  Ciò che inferno non è)
Ogni tanto dovremmo farcela questa domanda: come sta la mia anima?
La cenere in testa nel primo giorno di quaresima si impone come una lieve scossa, un gesto dalla forza insolita capace di smuovere mucchi di polvere interiori. Il senso non sta naturalmente nelle pulizie di primavera, ma nell’arrivare pronti alla Pasqua. O meglio, di arrivarci guariti. Non è anzitutto facile ammettere o riconoscere che esiste sempre una qualche malattia da curare, un qualche cerotto da porre. Perfino le molte e belle attività, segno di buona salute, possono nascondere banali infezioni.
Come comunità indico alcuni percorsi di guarigione:
-Dalla fuga della preghiera. L’anima respira meglio quando prega.
L’assenza, l’incostanza, la distrazione, la fretta del pregare invece di alleggerire le giornate, le complicano e a lungo andare ci troviamo scarichi.
-Dalla distanza. Nella nostra comunità esistono già segni di prossimità, ma molti ricordano contatti più forti, strette di mano solide. C’è ancora invece paura a farsi vicino, perfino a sedersi accanto all’altro. L’anima ha bisogno di vicinanza.
-Dalla dipendenza della TV. Per anziani e ammalati la s. Messa da casa è certamente una benedizione, ma per altri è diventato comodo assistervi in poltrona, come un programma qualsiasi. Ricordiamo che la S. Messa “in presenza” è tutt’altra cosa, l’anima ha bisogno della comunità.
-Dalla lamentela. Nonostante molte attività “girino bene”, non scade mai la moda della critica lagnosa, quella che punta il dito, e non conosce il senso della gratitudine. L’anima non ammette bassezze.
-Dalla spigolosità. Occorre sempre rinfrescare la nostra tenerezza: un tratto gentile, un apprezzamento, una certa simpatia sono già medicine preziose. L’anima cerca gesti semplici.
Nostro Signore Gesù attraversa come noi la quaresima, guarendo persone con le sue piaghe, cioè con un amore che arriva perfino a soffrire, e nella sua Resurrezione le conduce oltre la morte. Come stanno dunque le nostre anime? Da cosa ancora devono guarire?
                                                                                            Buon cammino, don Andrea

Parlerò al tuo cuore: esercizi spirituali parrocchiali

Da lunedì 27 febbraio a venerdì 3 marzo

Cominciamo il tempo di quaresima rimettendo ordine al nostro ritmo di preghiera.
Questo ci permette di entrare meglio negli eventi della passione di Cristo, ma anche di rimettere un po’ d’ordine nella frenesia dei nostri giorni ordinari.
Ecco il programma della settimana:
ore 6.45: lodi. (scaricare l’app “liturgia delle ore” rito ambrosiano)
ore 8.30: Santa Messa con meditazione.
ore 9.00-10.00: adorazione eucaristica.
ore 17.45: vespri.
ore 18.00: Santa Messa con meditazione.
ore 21.00-22.00: adorazione Eucaristica e meditazione di Carlo Maria Martini (“Padre nostro”)
giovedì ore 9.00-10.00: leggiamo insieme il libro biblico di Tobia (sospesa l’adorazione).
venerdì ore 8.30 e 18 .00: via crucis (sospesa la s. Messa).
venerdì ore 20.45: via crucis zonale con l’arcivescovo a Cassina de Pecchi.

Ti racconto una storia – Leggiamo insieme

Immedesimarci nei protagonisti di un romanzo e nelle loro vicende ci fa partecipare alle loro emozioni e alle loro avventure. Quando siamo coinvolti da un racconto, apprendiamo spesso nuove nozioni di storia o di geografia, viaggiamo mentalmente, assumiamo punti di vista diversi, scaviamo nella psicologia dei protagonisti e di conseguenza comprendiamo meglio noi stessi e le persone intorno a noi.
Il primo Bookclub della nostra parrocchia invita i ragazzi (per il contenuto del libro dai 13 anni in su) alla lettura in compagnia del libro “La rosa bianca di Sophie” sulla vicenda di resistenza di un gruppo di ragazzi tedeschi.
Domeniche 12-19-26 febbraio, ore 16.00.      vedi locandina

Cassoeula in Oratorio

Il 5 marzo alle ore 12.30 in oratorio siamo tutti attesi per gustare questa prelibata pietanza. Prenotazioni presso il bar dell’oratorio dalle 16.00 alle 18.00 in settimana e dopo le Messe festive, costo 20€.
Il pranzo comprende Cassoeula con polenta e Zola, dolce e bevande.