Vita comunitaria

Resoconto Paella in Cortile

La serata organizzata domenica 2 luglio per la tradizionale PAELLA IN CORTILE ha riscosso anche quest’anno un buon successo.

Un doveroso grazie va a chi ha collaborato per questa iniziativa, ai volontari in cucina, ai ragazzi che hanno servito in modo impeccabile ai tavoli, a chi ha animato la serata e, ovviamente, a quanti hanno partecipato, contribuendo tutti a realizzare un bel clima di festa!

Partecipazione al pranzo comunitario a favore delle popolazioni terremotate

DOMENICA 18 GIUGNO 2017 – PRANZO COMUNITARIO ALL’AMATRICIANA

Un GRAZIE davvero grande e di cuore a tutta la Comunità per la partecipazione al pranzo. Quanto raccolto in questa occasione, unito alle precedenti collette a favore delle popolazioni terremotate, ci ha permesso di consegnare a Msg. Giovanni d’Ercole la somma di 10.400 euro. Sappiamo che è poca cosa rispetto alle enormi necessità dei nostri fratelli della Diocesi di Ascoli Piceno, ma confidiamo che questo, unito alla preghiera, possa ridare loro un po’ di speranza.

Lettera del card. Angelo Scola, Arcivescovo di Milano

 

L’Arcivescovo scrive alla Diocesi a conclusione della Visita pastorale che ha coinvolto tutti i decanati della Diocesi.

Nella Solennità della Santissima Trinità
Milano, 11 giugno 2017

 

“Carissime e carissimi,

con questa lettera desidero raggiungere tutti i battezzati, le donne e gli uomini delle religioni e di buona volontà, per esprimere la mia gratitudine per il dono della Visita Pastorale Feriale giunta ormai alla sua conclusione.

Nelle sue tre fasi, essa ha consentito a me e ai miei collaboratori di toccare con mano la vita di comunione in atto nella Chiesa ambrosiana, non certo priva di difficoltà e di conflitti e tuttavia appassionata all’unità. La preparazione della Visita, svoltasi in modo forse un po’ diseguale nei vari decanati, l’atteggiamento di ascolto profondo in occasione dell’assemblea ecclesiale con l’Arcivescovo, la cura nell’accogliere nelle realtà pastorali il Vicario di Zona o il Decano, e la proposta del passo da compiere sotto la guida del Vicario generale, hanno confermato ai miei occhi la vitalità di comunità cristiane non solo ben radicate nella storia secolare della nostra Chiesa, ma capaci di tentare, su suggerimento dello Spirito, adeguate innovazioni. Questa attitudine di disponibilità al cambiamento l’ho toccata con mano sia nelle parrocchie del centro, sia nelle grandi parrocchie di periferia, esplose negli ultimi sessant’anni, sia nelle città della nostra Diocesi, sia nelle parrocchie medie e piccole.

È stata però la Visita del Papa a farmi cogliere nitidamente l’elemento che unifica le grandi diversità che alimentano la nostra vita diocesana. La venuta tra noi del Santo Padre è stata, infatti, un richiamo così forte da rendere visivamente evidente che la nostra Chiesa è ancora una Chiesa di popolo. Certo, anche da noi il cambiamento d’epoca fa sentire tutto il suo peso. Come le altre metropoli, siamo segnati spesso da un cristianesimo “fai da te”: ce l’hanno testimoniato gli Arcivescovi di grandi Chiese in tutto il mondo che in Duomo hanno raccontato l’esperienza delle loro comunità. Non manca confusione su valori imprescindibili; spesso non è chiaro il rapporto tra i diritti, i doveri e le leggi… Ma è inutile insistere troppo sull’analisi degli effetti della secolarizzazione su cui ci siamo soffermati in tante occasioni.

Più utile, anzi necessario, è domandarci – con ancora negli occhi il popolo della Santa Messa nel parco di Monza, l’incontro con i ragazzi a San Siro, l’abbraccio al Santo Padre degli abitanti delle Case bianche e dei detenuti di San Vittore, e soprattutto la folla che ha accompagnato la vettura del Papa lungo tutti i 99 km dei suoi spostamenti – che responsabilità ne viene per noi? Come coinvolgere in questa vita di popolo i tantissimi fratelli e sorelle battezzati che hanno un po’ perso la via di casa? Come proporre con semplicità in tutti gli ambienti dell’umana esistenza la bellezza dell’incontro con Gesù e della vita che ne scaturisce? Come rivitalizzare le nostre comunità cristiane di parrocchia e di ambiente perché, con il Maestro, si possa ripetere con gusto e con semplicità a qualunque nostro fratello «vieni e vedi»? Come comunicare ai ragazzi e ai giovani il dono della fede, in tutta la sua bellezza e “con-venienza”? In una parola: se il nostro è, nelle sue solidi radici, un cristianesimo di popolo, allora è per tutti. Non dobbiamo più racchiuderci tristi in troppi piagnistei sul cambiamento epocale, né ostinarci nell’esasperare opinioni diverse rischiando in tal modo di far prevalere la divisione sulla comunione. Penso qui alla comprensibile fatica di costruire le comunità pastorali o nell’accogliere gli immigrati che giungono a noi per fuggire dalla guerra e dalla fame. Ma, con una limpida testimonianza, personale e comunitaria, con gratitudine per il dono di Cristo e della Chiesa, siamo chiamati a lasciarlo trasparire come un invito affascinante per quanti quotidianamente incontriamo.

A queste poche e incomplete righe vorrei aggiungere una parola su quanto la Visita Pastorale ha dato a me, Arcivescovo. Lo dirò in maniera semplice: durante la celebrazione dell’Eucaristia nelle tante parrocchie e realtà incontrate, così come nei saluti pur brevi che ci siamo scambiati dopo la Messa, e, in modo speciale, nel dialogo assembleare cui ho fatto riferimento, ho sempre ricevuto il grande dono di una rigenerazione della mia fede e l’approfondirsi in me di una passione, quasi inattesa, nel vivere il mio compito. Ma devo aggiungere un’altra cosa a cui tengo molto. Ho appreso a conoscermi meglio, a fare miglior uso dei doni che Dio mi ha dato e, nello stesso tempo, ho imparato un po’ di più quell’umiltà (humilitas) che segna in profondità la nostra storia. Ho potuto così, grazie a voi, accettare quel senso di indegnità e di inadeguatezza che sorge in me tutte le volte che mi pongo di fronte alle grandi figure dei nostri patroni Ambrogio e Carlo.

Se consideriamo la Visita Pastorale Feriale dal punto di vista profondo che la fede, la speranza e la carità ci insegnano, e non ci fermiamo a reazioni emotive o solo sentimentali, non possiamo non riceverla come una grande risorsa che lo Spirito Santo ha messo a nostra disposizione e che ci provoca ad un cammino più deciso e più lieto. Seguendo la testimonianza di Papa Francesco, la grande tradizione della Chiesa milanese può rinnovarsi ed incarnarsi meglio nella storia personale e sociale delle donne e degli uomini che abitano le terre ambrosiane.

La Solennità della Santissima Trinità che oggi celebriamo allarga il nostro cuore e rende più incisivo l’insopprimibile desiderio di vedere Dio: «Il mio cuore ripete il tuo invito: “Cercate il mio volto”. Il tuo volto Signore io cerco, non nascondermi il tuo volto» (Sal 27 [26] 8-9a).”

Cardinale Angelo Scola

Arcivescovo di Milano

Leggi sul portale della Diocesi Ambrosiana

 

Editoriale “Non abbiamo che questo” – Introduce il Corpus Domini

1. I cristiani, gente per bene.

I cristiani sono gente per bene. Parcheggiano con criterio, se sbagliano una manovra chiedono scusa. Sono gente per bene: parlano senza troppe parolacce, discutono senza gridare troppo, parlano di calcio e di politica, un po’ come fanno tutti, lamentano dei mali presenti, un po’ come fanno tutti. Sono gente per bene: se c’è da dare una mano, non si fanno pregare; se capita una disgrazia sono tra i primi a commuoversi e a soccorrere, per la festa del paese ci prendono gusto a organizzare il pranzo comunitario e la pesca di beneficenza.

2. I cristiani e il loro cruccio.

Tuttavia i cristiani sentono dentro una inquietudine e c’è un cruccio che li lascia tranquilli. Guardano i loro bambini e sospirano: “Come sono belli e cari! Ma che sarà di loro? Non siamo in grado di assicurare loro la gioia!”. Applaudono gli sposi novelli, hanno ma come un retropensiero: “ Come sono contenti! Ma durerà? Non siamo in grado di assicurare la fedeltà!”. Attraversano con un senso di colpa i giardinetti in cui bivaccano adolescenti inconcludenti: “Quanto tempo sciupato! Quanti talenti sotterrati! Non siamo in grado di aiutarli a rispondere alla loro vocazione!”.
Ecco come sono i cristiani: sono inadeguati e sanno di non essere all’altezza della loro missione. Sono là per essere sale e non riescono a dare sapore! Sono là per essere luce e anche loro talora sono avvolti da un grigiore confuso.
Ecco come sono i cristiani: gente per bene, che non è all’altezza delle sfide di questo tempo complicato.

3. Né argento né oro: solo il Nome.

C’è però da dire che l’essere inadeguati al compito non è, per i cristiani, motivo di scoraggiamento. Non si sentono complessati.
Continuano a ripetere le parole di Pietro: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo…!”(At 3,6)
Per questo, ogni anno, i cristiani percorrono le vie della vita quotidiana celebrando la processione del Corpus Domini, per dire a tutti: “Siamo gente per bene, abbiamo tutte le buone intenzioni, non siamo all’altezza. Però questo sì possiamo offrirlo: il Pane della vita eterna. Siamo cristiani!”

S. Ecc. mons. Mario Delpini, 
Vescovo e Vicario Generale, Arcidiocesi di Milano

Incontro A.C. Decanale

 Domenica 11 Giugno 2017 ore 15.30

 Incontro A.C. Decanale

Parrocchia S. Pio X –  Saloncino Paolo VI 

 

Programma:

Ritrovo ore 15.30. – Momento di preghiera. – Storie in movimento: una riflessione sulla missione del medico e sull’importanza dei rapporti umani con i pazienti (oggetto del film IL MEDICO DI CAMPAGNA di Thomas Lilti).

L’incontro si concluderà alle ore 17.30 con un piccolo rinfresco.

L’INCONTRO È APERTO NON SOLO AI SOCI MA ANCHE A TUTTI GLI AMICI DELL’AC

Economia Sociale: Quali nuovi strumenti di Finanza Etica?

17 giugno 2017- Ore 10.00  

Sala dei Paesaggi Villa Ghirlanda  Cinisello Balsamo

 

Incontro sul tema: “ECONOMIA SOCIALE – QUALI NUOVI STRUMENTI DI FINANZA ETICA?
Ne discutiamo alla luce della riforma del terzo settore con:

  • Stefano Zamagni (Università di Bologna)
  • Marco Morganti (Banca Prossima)
  • Nazareno Gabrielli (Banca Etica)
  • Guido Cisternino (UBI Banca)
  • Moderatore Paolo Foschini (Corriere della Sera)
  • L’incontro è promosso da “L’Officina di Enrico Onlus” con il patrocinio delle Amministrazioni comunali di Bresso, Cinisello Balsamo, Cormano e Cusano Milanino e del Decanato di Cinisello

Vedi volantino

 

Editoriale “Ordinazioni presbiterali 2017-Con Amore che non conosce confini

Nove. Si, solo nove. Un numero che suscita domande, forse preoccupazione. È dal 1918 che non si vedeva un numero così basso tra i preti novelli. E c’era una guerra mondiale in corso! Eppure è così. Viviamo un tempo diverso, ricco di contraddizioni ma sereno (almeno all’apparenza), dove l’amore per Cristo e la sua Chiesa ancora affascina e innerva le nostre città, come la recente visita del Papa a Milano ha dimostrato.
E in una stagione come questa, tale numero è una ferita aperta in confronto alle necessità che una Diocesi come la nostra richiede. Che fare? Lamentarsi? Piangersi addosso? Tutt’altro. Come più volte Gesù ha insegnato ai suoi discepoli, dobbiamo essere grati per quanto il Signore ci dona, partire da quanto di bello e grande abbiamo ricevuto.
Forse questo numero non è quello che tanti di voi si aspetterebbero, ma il desiderio di questi nove giovani di corrispondere alla volontà del Padre nel conformarsi a Lui divenendo presbiteri per il suo popolo, è quanto di più vero, genuino e profondo possono offrire.
C’è una parabola che ben riassume questa classe, è quella del lievito nella pasta (Mt 13,33): ne basta poco perché faccia il suo mestiere e contribuisca ad aumentare la mole della pasta perché possa venirne fuori una forma di pane fragrante.
È proprio così. Essi sono quel lievito capace di generare qualcosa di bello e di educare alla vita buona del Vangelo. Lo stanno già sperimentando in questi primi mesi di ministero, nelle parrocchie in cui sono stati destinati da diaconi e dove staranno anche da preti novelli. Ci saranno fatiche, sfide e delusioni, ma con la forza dello Spirito e con la fraternità che in questi anni hanno imparato a vivere, il Signore donerà loro la grazia di perseverare nella missione affidata – come recita il loro motto – «con amore che non conosce confini».
Chiedo a tutto il popolo ambrosiano di accompagnare con la preghiera i giorni che li separano all’Ordinazione presbiterale, che avverrà sabato 10 giugno alle ore 9.00 nel Duomo di Milano. E, insieme, di non smettere mai di pregare per le vocazioni, perché non manchi mai quel lievito necessario a dare forma alla pasta.

                                                 mons. Michele Di Tolve
                                               Rettore del Seminario Arcivescovile

AAA Cercasi famiglie di appoggio

Riceviamo un appello per questa ricerca di famiglie di appoggio per bambini che necessitano di un sostegno per affrancarsi da situazioni di disagio e di difficoltà.
Chi fosse interessato e potesse dare la propria disponibilità (famiglia o single, anche nonni, in grado di dedicare loro del tempo) può mettersi in contatto con l’Ufficio Affidi d’Ambito AFFIDIAMOCI, in via Centurelli 46, Bresso (MI), telefonando al numero 3498646340 oppure 0245390353 oppure via e-mail all’indirizzo servizio.affidi@insiemeperilsociale.it

Imparare ad amare l’amore

Venerdì 9 giugno 2017 ore 21

Nell’ottica di divulgare e promuovere il più largamente possibile il percorso “IMPARARE AD AMARE L’AMORE”, proposta di approfondimento sui temi dell’affettività e relazione sessuale della coppia, la Segreteria del Servizio per la Famiglia dell’Arcidiocesi di Milano invita tutti coloro che si occupano di ACCOMPAGNAMENTO E FORMAZIONE DELLE GIOVANI COPPIE, all’incontro che si terrà il 9 giugno alle ore 21,00 in via Sant’Antonio, 5 a Milano

Scuola di Calcio

GSD Serenissima S. Pio X
Scuola di Calcio Gaetano Scirea

A tutti in nati negli anni 2009 / 2010 / 2011 / 2012: siete interessati a conoscere la nostra Scuola Calcio?
Vi aspettiamo SABATO 13, 20 e 27 MAGGIO alle ore 10.00 presso il campo sportivo.

Potete sostenere le attività dell’associazione sportiva destinando il 5XMILLE alla SERENISSIMA codice fiscale 02468130964