Un giardino pieno di vita

Gli auguri del nostro vescovo Mario ai cresimandi

«Il Signore sarebbe contento di vedervi qui», dice subito l’Arcivescovo nello stadio di san Siro, ai cresimandi della nostra diocesi. Il tema del giardino gli suggerisce tre parole per la loro preghiera: il fiore, il vento, l’albero. «Anzitutto nel giardino ci sono i fiori. Il fiore, per offrire la sua bellezza, ha bisogno di un poco d’acqua. I fiori di plastica o di stoffa non hanno bisogno mai di acqua. Ma i fiori veri senz’acqua muoiono. “Dammi da bere”, chiede Gesù alla donna samaritana che viene al pozzo di Giacobbe; “ho sete”, grida Gesù sulla croce. Gesù, il seme che muore per produrre molto frutto, quando muore, dal suo fianco offre acqua e sangue, per la nostra sete». Da qui una prima proposta ragazzi. «Voi, come i fiori, avete bisogno di acqua, quindi ogni mattino per introdurre la preghiera ciascuno beva un bicchiere d’acqua fresca dicendo: “Signore, dammi l’acqua per la vita eterna, altrimenti muoio”».

Poi, il «vento»: «I fiori e gli alberi da frutto hanno bisogno del vento amico per portare frutto. Il fiore che siamo noi ha bisogno del vento dello Spirito Santo per portare frutto. Perciò la preghiera del mattino comincia con l’acqua e con il soffio del vento amico».

Infine, il «segno»: «Il gelsomino, il glicine, l’edera per decorare il giardino devono arrampicare su un sostegno, su un legno al quale si aggrappano. Anche noi siamo come fiori di piante rampicanti. A chi ci appoggiamo? Gesù è innalzato sull’albero della croce per sostenere chi si appoggia a lui. Se non c’è Gesù non ce la facciamo a stare in piedi: perciò ogni mattina per pregare facciamo il segno della croce e diciamo che viviamo “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”». Ecco il segreto per essere un fiore che abbellisce la terra e la vita: l’acqua, il vento amico, il sostegno dell’albero della croce.

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