Oltre la porta la speranza: la Santa Porta

VI domenica di Avvento
È il caso di dire che Natale è alle porte!
Ci siamo preparati da tempo, con il percorso delle porte simboliche, con la ghirlanda delle candele, con la cura per il presepe e gli addobbi, con la preghiera d’attesa del Signore, a inaugurare l’Anno Santo del Giubileo, con la benedizione dei bambinelli.
Papa Francesco tra poco condurrà la Chiesa intera davanti ad un ingresso speciale, una porta che vuole rappresentare la persona di Gesù. Si trova naturalmente a Roma.
Delle 5 porte di bronzo che danno accesso alla Basilica di San Pietro, l’ultima a destra è la Porta Santa, composta da un ciclo scultoreo che narra la storia umana in sedici formelle, dall’alba dei tempi ai giorni nostri. Essa viene aperta solo in occasione del Giubileo. Di Porte Sante in realtà ce ne sono altre a Roma: le 3 basiliche maggiori di Roma ne hanno una (San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore). Fino al 1975 quella di S. Pietro veniva murata alla fine di ogni Giubileo e smurata all’inizio del successivo.
Dal Giubileo del 2000 invece, papa Giovanni Paolo II decise di modificare il rito: dal muro che sigilla la Porta si estrae una cassetta che custodisce la chiave, e il Papa ne spinge simbolicamente i battenti. Così, il Giubileo inizia ufficialmente e da quel momento la Porta rimane aperta tutto l’anno per il passaggio dei pellegrini. La Porta Santa, infatti, ha un significato ben preciso: è il simbolo del passaggio che ogni fedele deve fare dal peccato alla grazia, pensando a Gesù che dice “Io sono la porta”.
L’Anno Santo si conclude con la sua chiusura.
In questa domenica vogliamo riascoltare quell’invito potente: “aprite le porte a Cristo!”, rivolto alla Chiesa e all’umanità intera.

Per vedere la mostra “Oltre la porta, la speranza” clicca qui

“Oltre la porta, la speranza” , un breve filmato realizzato dai ragazziPer vederlo clicca quì

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