Oltre la porta, la speranza: la Porta dell’Umiltà

V domenica di Avvento
Arriva un momento in cui il grande respiro del Natale si sente vicino, e ci chiediamo se siamo pronti davvero per questa occasione. Allora a questo punto potrebbe prenderci l’affanno, l’ansia delle ultime cose da fare, la fatica di sentirsi in ritardo e di doversi affrettare. Il nostro percorso di Avvento, dopo aver attraversato alcune porte simboliche, ci fa abbassare il capo e riconoscere le lentezze e le distrazioni. Ci fa capire che per quanto Dio si faccia piccolo nel Bambino, noi stessi rimaniamo piccoli e inadeguati alla Sua Presenza. Non a caso, la porta che ci riguarda è detta “dell’Umiltà”.
La facciata della Basilica della Natività a Betlemme (attualmente in Cisgiordania, Palestina) lascia indovinare ancora oggi le tracce dell’antico portale, che con il tempo si è ridotto a una porticina di appena un metro e mezzo di altezza. In tal modo s’impediva di entrarci a cavallo, a protezione del luogo santo. Le dimensioni di questa porticina si rivolgono anche al visitatore odierno: gli dicono, senza parole, che «dobbiamo chinarci, entrare spiritualmente a piedi, attraverso il portale della fede e incontrare un Dio diverso dai nostri pregiudizi e dalle nostre opinioni: il Dio che si nasconde nell’umiltà di un bimbo appena nato».
Questa chiesa, costruita intorno all’anno 330 dall’imperatore Costantino, è uno dei luoghi più sacri della cristianità e si trova a pochi chilometri da Gerusalemme. Dal 2012, è stata inserita nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Nella grotta di piccole dimensioni, pendono quindici lampade appartenenti alle tre chiese che custodiscono questo santo luogo: sei della Chiesa Greca, cinque di quella Armena e quattro della Cattolica Romana, e raccontano che proveniamo tutti dalla stessa origine.
La Porta dell’Umiltà di Betlemme è un caro invito di fede nel Signore, e ci ricorda che nessuno di noi sta al centro del mondo. Ci prendiamo anche il tempo, se ancora non l’abbiamo fatto, di realizzare il nostro presepe casalingo. Dalla prossima domenica potremo già cominciare la benedizione dei bambinelli da collocare poi nella mangiatoia.

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