L’imposizione delle ceneri e gli esercizi spirituali per cominciare la Quaresima

Domenica prossima comincia il cammino forte della quaresima verso la Pasqua. La chiesa propone subito un gesto penitenziale, ovvero l’imposizione delle ceneri: esse ricordano la caducità della vita, il pentimento, l’umiltà, la conversione, ma anche la rinascita.
Cenerentola si chiamava così perché era la persona “addetta alla cenere del camino”; però alla fine della sua storia si riscatta e manisfesta la sua bellezza.
La mitologia antica credeva che dalle ceneri rinascesse la Fenice, cioè il simbolo della morte e della resurrezione.
Dalle ceneri della nostra vita (peccati, fallimenti, tradimenti, umiliazioni, persecuzioni etc.) può rinascere, con il soffio della Grazia, una vita nuova.
Il vescovo don Tonino Bello scrive così in una lettera: “Carissimi, cenere in testa e acqua sui piedi.
Tra questi due riti, si snoda la strada della Quaresima. Una strada, apparentemente, poco meno di due metri. Ma, in verità, molto più lunga e faticosa. Perché si tratta di partire dalla propria testa per arrivare ai piedi degli altri… La cenere ci bruci sul capo, come fosse appena uscita dal cratere di un vulcano. Per spegnere l’ardore, mettiamoci alla ricerca dell’acqua da versare sui piedi degli altri. Pentimento e servizio. Binari obbligati su cui deve scivolare il cammino del nostro ritorno a casa. Cenere e acqua. Ingredienti primordiali del bucato di un tempo. Ma, soprattutto, simboli di una conversione completa, che vuole afferrarci finalmente dalla testa ai piedi”.
Il nostro decanato propone, come ogni anno in questo periodo, gli “esercizi spirituali” che sono anzitutto una ripresa del tempo di preghiera, di ascolto, di silenzio.
Il tema comune riguarda la Misericordia, sulla scia del percorso di conversione giubilare.
Siamo tutti invitati a partecipare in modo da disporre già il cuore ad una Quaresima profonda.
Nessun commento