Vita comunitaria

Mostra “Etty Hillesum – Il cielo vive dentro di me”

27 GENNAIO 2020 – GIORNATA DELLA MEMORIA

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Dall’8 al 16 Febbraio 2020 – Villa Ghirlanda Silva sala delle Quadrerie

Mostra realizzata da Meeting di Rimini

ETTY HILLESUM
IL CIELO VIVE DENTRO DI ME

A cura dell’Associazione Cara Beltà.

La mostra racconta il percorso umano e intellettuale che la giovane ebrea olandese Etty Hillesum ha compiuto alla ricerca di sé durante il periodo dell’occupazione nazista dell’Olanda.

Di Etty così scriveva Benedetto XVI: “Etty Hillesum, una giovane olandese di origine ebraica che morirà ad Auschwitz. Inizialmente lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa. Nella sua vita dispersa e inquieta ritrova Dio proprio in mezzo alla grande tragedia del Novecento, la Shoah. Questa giovane fragile insoddisfatta, trasfigurata dalla fede, si trasforma in una donna piena di amore e di pace interiore, capace di affermare: “Vivo costantemente in intimità con Dio”.

Orari mostra: da martedì a venerdì ore 15-19 / sabato e domenica ore 10-13 e 15-19.
Visite guidate, anche per le scuole, su prenotazione: telefonare al n. 320 032 9304 oppure scrivere a carabeltacentroculturale@gmail.com.

Sabato 8 Febbraio ore 17.45 – Villa Ghirlanda Silva sala dei Paesaggi

Incontro di presentazione della mostra con il curatore don José Clavería e gli studenti universitari e liceali della Fondazione Sacro Cuore di Milano.

Pellegrinaggio Oftal a Lourdes

PELLEGRINAGGIO OFTAL A LOURDES

Dal 10 al 12 Febbraio 2020

Viaggio in Pullman. Due pernottamenti a Lourdes. Iscrizioni (max 15 posti) in sacrestia (Sig. Giovanni) entro sabato 1 febbraio 2020.
Quota di partecipazione 245.00 euro

Dialoghi di pace 2020

Locandina dell'evento

DIALOGHI DI PACE 2020 – XIV edizione

PAROLE E MUSICA NELLA 53a GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2020 ore 20.45 – CHIESA di S. PIO X

“LA PACE COME CAMMINO DI SPERANZA: DIALOGO, RICONCILIAZIONE E CONVERSIONE ECOLOGICA”

Lettura a più voci del messaggio di Papa Francesco

Locandina Dialoghi di Pace

Concerto-spettacolo “Le signore dell’orchestra: memorie di una musicista ad Auschwitz

27 GENNAIO 2020 – GIORNATA DELLA MEMORIA

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Lunedì 27 Gennaio 2020 ore 21 – Cineteatro Pax • Via Fiume

Concerto-spettacolo

LE SIGNORE DELL’ORCHESTRA:
MEMORIE DI UNA MUSICISTA AD AUSCHWITZ

con Le Cameriste Ambrosiane

Silvia Giulia Mendola, voce recitante. Rachel O’Brien, mezzosoprano.
Drammaturgia di Andrea Zaniboni. A cura di EquiVoci Musicali e Le Cameriste Ambrosiane

L’Orchestra femminile di Auschwitz, ensemble di 47 donne deportate ad Auschwitz-
Birkenau, fu creata nel 1943 per ordine delle SS con il compito di intrattenere gli ufficiali
nazisti, accogliere i nuovi prigionieri e accompagnare le detenute al lavoro.

INGRESSO LIBERO

Mostra “Al lavoro!”

AL LAVORO!

Un percorso per conoscere, capire, affrontare le diversità
Ritratti di richiedenti asilo in Brianza

Presso lo spazio espositivo COFÒ
Via Carlo Martinelli, 23 – Cinisello Balsamo

Apertura mostra dal 17 gennaio all’8 febbraio 2020

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Lotteria Missionaria 2019

LOTTERIA MISSIONARIA
I numeri estratti della sottoscrizione a premi organizzata dal gruppo Missionario Parrocchiale
in occasione dei Mercatini di Natale sono i seguenti:
220 – 277 – 585 – 596 – 604 – 609 – 619 – 745 – 879

I premi potranno essere ritirati presso il laboratorio del gruppo Missionario (aula grande al piano superiore lato est della palazzina dell’oratorio) nei giorni di:
martedì 7, 14, 21 e 28 gennaio dalle ore 15 alle ore 17
Si invitano i fortunati possessori dei biglietti vincenti ad affrettarsi a ritirare i premi

6 gennaio 2020: Solennità dell’Epifania del Signore

Oggi, festa dell’Epifania del Signore, il Vangelo (cfr Mt 2,1-12) ci presenta tre atteggiamenti
con i quali è stata accolta la venuta di Cristo Gesù e la sua manifestazione al mondo.
Il primo atteggiamento: ricerca, ricerca premurosa; il secondo: indifferenza; il terzo: paura.
Ricerca premurosa: i Magi non esitano a mettersi in cammino per cercare il Messia. Giunti a
Gerusalemme chiedono: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la
sua stella e siamo venuti ad adorarlo» (v. 2). Hanno fatto un lungo viaggio e adesso con grande
premura cercano di individuare dove si possa trovare il Re neonato. A Gerusalemme si
rivolgono al re Erode, il quale chiede ai sommi sacerdoti e agli scribi di informarsi sul luogo in
cui doveva nascere il Messia.
A questa ricerca premurosa dei Magi, si contrappone il secondo atteggiamento: l’indifferenza
dei sommi sacerdoti e degli scribi. Erano molto comodi questi. Essi conoscono le Scritture e
sono in grado di dare la risposta giusta sul luogo della nascita: «A Betlemme di Giudea, perché
così è scritto per mezzo del profeta» (v. 5); sanno, ma non si scomodano per andare a trovare il
Messia. E Betlemme è a pochi chilometri, ma loro non si muovono.
Ancora più negativo è il terzo atteggiamento, quello di Erode: la paura. Lui ha paura che quel
Bambino gli tolga il potere. Chiama i Magi e si fa dire quando era apparsa loro la stella, e li
invia a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi […] sul bambino e, quando l’avrete trovato,
fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”» (vv. 7-8). In realtà, Erode non voleva
andare ad adorare Gesù; Erode vuole sapere dove si trova il bambino non per adorarlo, ma
per eliminarlo, perché lo considera un rivale. E guardate bene: la paura porta sempre
all’ipocrisia. Gli ipocriti sono così perché hanno paura nel cuore.
Questi sono i tre atteggiamenti che troviamo nel Vangelo. […] E anche noi possiamo pensare e
scegliere: quale dei tre assumere. Io voglio andare con premura da Gesù? “Ma a me Gesù non
dice nulla… sto tranquillo…”. Oppure ho paura di Gesù e nel mio cuore vorrei farlo fuori?
L’egoismo può indurre a considerare la venuta di Gesù nella propria vita come una minaccia.
Allora si cerca di sopprimere o di far tacere il messaggio di Gesù. Quando si seguono le
ambizioni umane, le prospettive più comode, le inclinazioni del male, Gesù viene avvertito
come un ostacolo.
D’altra parte, è sempre presente anche la tentazione dell’indifferenza. Pur sapendo che Gesù è
il Salvatore – nostro, di noi tutti -, si preferisce vivere come se non lo fosse: invece di
comportarsi in coerenza alla propria fede cristiana, si seguono i principi del mondo, che
inducono a soddisfare le inclinazioni alla prepotenza, alla sete di potere, alle ricchezze.
Siamo invece chiamati a seguire l’esempio dei Magi: essere premurosi nella ricerca, pronti a
scomodarci per incontrare Gesù nella nostra vita. Ricercarlo per adorarlo, per riconoscere che
Lui è il nostro Signore, Colui che indica la vera via da seguire. Se abbiamo questo
atteggiamento, Gesù realmente ci salva, e noi possiamo vivere una vita bella, possiamo
crescere nella fede, nella speranza, nella carità verso Dio e verso i nostri fratelli.

Papa Francesco in occasione dell’Angelus in piazza S. Pietro – 6 gennaio 2018

Giornata Mondiale per la PACE

MERCOLEDÌ 1° GENNAIO 2020 – 53a Giornata Mondiale per la PACE

 

Il messaggio di Papa Francesco “LA PACE COME CAMMINO DI SPERANZA: DIALOGO, RICONCILIAZIONE E CONVERSIONE ECOLOGICA” sarà oggetto della serata

DIALOGHI DI PACE” che si terrà il 7 FEBBRAIO 2020 nella chiesa di S. Pio X.

1° gennaio 2020: per iniziare bene il nuovo anno

La Chiesa nel primo giorno dell’anno c’invita a cantare il Veni Creator Spiritus.
Invocare lo Spirito Santo perché ci assista e ci guidi verso il nostro vero bene, è questo l’augurio migliore che possiamo reciprocamente farci perché sia davvero per tutti un

Buon Anno !

don Emilio, don Luigi, don Mathias e don Marco, con il Consiglio pastorale parrocchiale

Veni, creátor Spíritus,
mentes tuòrum vísita,
imple supérna grátia,
quæ tu creásti péctora.

Qui díceris Paráclitus,
altíssimi donum Dei,
fons vivus, ignis, cáritas,
et spiritális únctio.

Tu septifòrmis múnere,
dígitus patérnæ déxteræ,
tu rite promíssum Patris,
sermóne ditans gúttura.

Accénde lumen sénsibus,
infúnde amórem córdibus,
infírma nostri córporis
virtúte firmans pérpeti.

Hostem repéllas lóngius
pacémque dones prótinus;
ductóre sic te prævio
vitémus omne nóxium.

Per Te sciámus da Patrem
noscámus atque Fílium,
teque utriúsque Spíritum
credámus omni témpore.

Deo Patri sit glória,
et Fílio, qui a mórtuis
surréxit, ac Paráclito,
in sæculórum sæcula.

Amen

Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.

Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.

Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.

Sia gloria a Dio Padre,
al Figlio, che è risorto dai morti
e allo Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Istituzione Giornata per la Pace

Riproponiamo alcuni passi del messaggio con il quale l’8 dicembre 1967  San Paolo VI propose di istituire a partire dal 1° gennaio 1968 la celebrazione di questa giornata.

« Ci rivolgiamo a tutti gli uomini di buona volontà per esortarli a celebrare “La Giornata della Pace”, in tutto il mondo, il primo giorno dell’anno civile, 1° gennaio 1968. Sarebbe Nostro desiderio che poi, ogni anno, questa celebrazione si ripetesse come augurio e come promessa – all’inizio del calendario che misura e descrive il cammino della vita umana nel tempo – che sia la Pace con il suo giusto e benefico equilibrio a dominare lo svolgimento della storia a venire. Noi pensiamo che la proposta interpreti le aspirazioni dei Popoli, dei loro Governanti, degli Enti internazionali che attendono a conservare la pace nel mondo, delle Istituzioni religiose tanto interessate alla promozione della Pace, dei Movimenti culturali, politici e sociali che della Pace fanno il loro ideale, della Gioventù – in cui più viva è la perspicacia delle vie nuove della civiltà, doverosamente orientate verso un suo pacifico sviluppo – degli uomini saggi che vedono quanto oggi la Pace sia al tempo stesso necessaria e minacciata. La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende perciò qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme, congeniali all’indole particolare di quanti avvertono quanto bella e quanto importante sia la consonanza d’ogni voce nel mondo per l’esaltazione di questo bene primario, che è la pace, nel vario concerto della moderna umanità. […] La grande idea della Pace abbia, specialmente per noi seguaci di Cristo, la sua Giornata solenne, all’inizio dell’anno nuovo 1968. Noi credenti nel Vangelo possiamo infondere in questa celebrazione un tesoro meraviglioso di idee originali e potenti: come quella dell’intangibile e universale fratellanza di tutti gli uomini, derivante dall’unica, sovrana e amabilissima Paternità di Dio, e proveniente dalla comunione che tutti ci unisce a Cristo; ed anche dalla vocazione profetica, che nello Spirito Santo chiama il genere umano all’unità, non solo di coscienza, ma di opere e di destini. Noi possiamo, come nessuno, parlare dell’amore del prossimo. Noi possiamo trarre dall’evangelico precetto del perdono e della misericordia fermenti rigeneratori della società. Noi, soprattutto, Fratelli veneratissimi e Figli dilettissimi, possiamo avere un’arma singolare per la pace: la preghiera, con le sue meravigliose energie di tonificazione morale e di impetrazione, di trascendenti fattori divini, di innovazioni spirituali e politiche; e con la possibilità ch’essa offre a ciascuno di interrogarsi individualmente e sinceramente circa le radici del rancore e della violenza, che possono eventualmente trovarsi nel cuore di ognuno. Vediamo allora d’inaugurare l’anno di grazia 1968 (anno della fede che diviene speranza) pregando per la pace; tutti, possibilmente insieme nelle nostre chiese e nelle nostre case; è ciò che per ora vi chiediamo: non manchi la voce di alcuno nel grande coro della Chiesa e del mondo invocante da Cristo, immolato per noi: dona nobis pacem. »

Dal Vaticano, 8 dicembre 1967            PAULUS PP. VI