Verso Natale, nel segno del Presepe

Magari qualcuno sa dove si trova, e come ci si arriva: mi riferisco al paese delle cose nuove. Si, proprio quel paese dove ogni giorno c’è una novità, e tutti fanno la corsa per comprarla. Per esempio: la pentola che funziona senza fuoco; la penna che fa i compiti ai bambini svogliati; oppure il letto che si rifà da solo. In questo modo si sostituiscono continuamente gli oggetti di uso comune. Lì si aggirava per caso un vecchio, aveva ben 800 anni, e si dice che avesse già una bella età quando era nato: infatti il racconto della sua storia cominciava più di 1000 anni prima! Lui diceva: “vi do una buona notizia, antica più di 2000 anni!”. Ma nessuno gli faceva caso, anzi rispondevano così: “grazie, ma noi vogliamo solo notizie nuove e fresche di giornata”. E via di corsa, a comprare la dentiera che racconta le barzellette. Il vecchio rimase perplesso nell’assistere a questo spettacolo di corse e affanni e riprese la sua strada, lasciando dietro di sé delle orme luminose, dal riflesso di una stella. Si chiedeva: “chissà, magari un giorno gli uomini di questo paese si stancheranno di tante carabattole e seguiranno le mie orme, per cercare ciò che veramente l’anima desidera!”
Ecco, avrete certamente inteso che quel vecchio di 800 anni si chiama “presepe”, e racconta la nascita di Gesù, perfino più antica di lui. San Francesco d’Assisi volle realizzare il primo a Greccio nell’anno 1223: un segno di fede, come un’impronta di luce nel suo mondo pieno di ombre. Fu tanto consolante da diffondersi ovunque. Oggi ancora quel segno vuole parlarci, con dolcezza sapiente, e condurci al mistero della nascita del Signore, dal tempo di avvento fino al santo Natale. Queste settimane sono segnate per noi dalla tradizionale benedizione alle famiglie nelle case e dalla visita dell’arcivescovo. L’invito è questo: fare spazio al Signore Gesù nel segno del presepe. Ciascuno può realizzarlo con libertà e fantasia, purché sia il luogo dove la famiglia prega, non un estroso soprammobile. Accanto al presepe, la corona con le sei candele, una per ogni domenica, a ritmare l’attesa crescente. Vi chiedo anche di stampare una foto del vostro presepe e di portarla in chiesa, per essere esposta (con il vostro nome sul retro). Accompagniamo infine questi segni con la carità: andrà a sostegno di iniziative di solidarietà nel Vicariato di Pucallpa in Perù. Potremmo scoprire che nell’intimo della nostra casa il Signore ci parlerà, come una voce veramente nuova, mai sentita prima.
                                                                 Buon cammino di Avvento, don Andrea

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