Sabatour Itinerario Manzoniano del 29 ottobre 2022

"Addio Monti.....

«Addio monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!»
Abbiamo iniziato così il nostro itinerario manzoniano, proprio partendo dal luogo dove un sasso e una targa ricorda la notte della fuga di Renzo e Lucia dal luogo natale: una delle pagine più struggenti del romanzo.
Questo sabatour è scaturito da un’idea di don Andrea a completamento del percorso fatto con la Prof. Maria Pia Baldissarro, ex insegnante di lettere alla scuola superiore, che ha guidato, con semplici riflessioni, i nostri caffè letterari imperniati sui Promessi Sposi.
Una bella giornata soleggiata, con una leggera brezza e colori autunnali, ci ha accolto a Pescarenico, rione di pescatori, posto sulla riva sinistra dell’Adda, che si sviluppa attorno all’antica piazza Era, punto di approdo delle barche. Il suo vecchio nucleo è rimasto quasi intatto con le stesse viuzze strettissime, le casette addossate l’una all’altra e con le creste aguzze del Resegone a fare da cornice: “un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare”.

Dopo una breve e suggestiva passeggiata nel parco sul lungofiume, intervallando momenti in cui Maria Pia leggendo e spiegando pagine del Manzoni, ci trasportava con sapiente bravura all’epoca dei fatti, ci dirigiamo verso lo spaccio della ICAM per un po’ di shopping cioccolatoso, un fuoriprogramma che abbiamo potuto permetterci visto che eravamo in anticipo.
Ci dirigiamo poi verso la chiesa ed ex convento dei Cappuccini: sono ancora visibili alcune celle e il cortile del vecchio convento dove, secondo il Manzoni, avrebbe dimorato Fra Cristoforo e al quale Renzo e Lucia chiedono aiuto per organizzare la fuga.
All’interno una singolare e caratteristica opera costituita da nove teche di vetro, contenenti composizioni in cera policroma della cultura napoletana del tardo Seicento, che rappresentano scene del Nuovo Testamento sulla vita di Cristo e della Vergine, oltre a due scene della vita dei Santi Francesco e Chiara. Nella nicchia centrale è posta la statua lignea dell’Addolorata.
Susanna, la nostra guida, è stata grandiosa nelle spiegazioni, raccontandoci anche aneddoti della “Cronichetta” dell’epoca e il tempo è trascorso velocemente.
Ci ritroviamo tutti al ristorante,   situato lungo il fiume, in un angolo che trasmette armonia e serenità.
Nel pomeriggio ci trasferiamo a Lecco per visitare la casa di Manzoni, ora divenuta un Museo, composto da nove sale in cui poter ammirare diversi manoscritti originali, affreschi e altre curiosità.
Qui il poeta vi ha trascorso la giovinezza e qui è scaturita la trama del romanzo ambientato a Lecco.
Al termine ci dirigiamo a piedi verso la basilica di San Nicolò passando per piazza Manzoni dove si trova il monumento a lui dedicato.
Raggiunta la basilica partecipiamo alla Santa Messa, concelebrata da don Andrea e al termine un volontario ci dà una rapida spiegazione della chiesa che è il principale luogo di culto di Lecco ed è situata in posizione rialzata, preceduta da un vasto sagrato al quale si accede tramite una doppia scalinata in pietra grigia.
L’interno è a tre navate con cappelle perimetrali; la navata centrale ha una cupola affrescata con l’apparizione della Madonna del Rosario a San Pio V per annunciare la vittoria di Lepanto (1571).
Un bel colpo d’occhio è l’imponente e altissimo campanile, separato dalla chiesa, che con i suoi 96 metri di altezza, rappresenta una delle torri campanarie più alte d’Italia ed è
il simbolo della città: per tutti i lecchesi è “Il Matitone”.
E con la luna che spunta pian piano dietro ai monti ed illumina il lago ci dirigiamo al pullman: il nostro itinerario manzoniano è giunto al termine.
Un caloroso ringraziamento va sicuramente a Maria Pia che ha saputo trasmetterci la sua esperienza conoscitiva del Manzoni e del suo più famoso romanzo: per noi sicuramente un arricchimento per il nostro bagaglio culturale.        Per vedere  tutte le foto cliccare qui

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