Sabatour ad Arsago Seprio e S. Caterina del Sasso del 4 Giugno 2022

E finalmente siamo ripartiti! Lo desideravamo proprio tanto tornare ai nostri sabatour, di nuovo tutti insieme.
E così Don Andrea ha lanciato l’idea di visitare l’Eremo di Santa Caterina del Sasso sul lago Maggiore, un santuario abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago: uno tra gli scenari più suggestivi del lago.
In questi anni le frane e i cedimenti rocciosi hanno portano alla caduta di cinque massi che hanno sfondato il tetto della chiesa, ma che sono rimasti incastrati uno con l’altro, senza rovinare a terra. Questi sassi “traballanti” sembrano dare il nome all’eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro.
In tempi passati c’era solo un sentiero sassoso in discesa, che conduceva dal parcheggio al santuario, ma l’Eremo è ora raggiungibile anche con un ascensore scavato nella roccia, un’opera ardita e spettacolare, che permette anche alle persone anziane o con problemi, di superare con facilità i 51 metri di dislivello che portano all’ingresso dell’Eremo: un vero e proprio gioiello di ingegneria.
Infatti, il vano corsa è stato realizzato scavando nella roccia ed è collegato ad una galleria orizzontale di uscita lunga 45 metri che si apre sulla vista panoramica del Verbano.
Quello che colpisce è la spiritualità che si respira in questo luogo: ci si sente immersi in uno scenario incantevole dove   i colori della natura e le pareti artisticamente dipinte ti catturano e ti fanno sentire in pace con te stesso.

Durante il nostro percorso verso l’Eremo, che abbiamo visitato nel pomeriggio dopo un ottimo pranzo in ristorante, ci siamo fermati ad Arsago Seprio, un tranquillo borgo ed un importante centro religioso.
Il complesso monumentale di maggiore rilievo e meglio conservato di tutto il Varesotto è senz’altro quello che comprende l’attuale parrocchia dedicata a San Vittore martire con il Battistero che le sorge accanto, dedicato a San Giovanni Battista e il Campanile che sembra quasi una torre di guardia, e attorno un quieto spazio erboso:   tutto questo appare come un piccolo, “ambrosiano Campo dei Miracoli”.
Quel che impressiona è il senso di unità, di dipendenza di un edificio con l’altro: basilica e battistero, ad una prima occhiata, paiono quasi un tutt’uno, senza interruzioni, senza spazi intermedi. Non è chiaro se la chiesa e il battistero furono concepiti contemporaneamente, o se la loro realizzazione avvenne in tempi diversi.

Una giornata trascorsa serenamente, che si è conclusa con la Santa Messa celebrata da don Andrea che, oltre a officiare, ha accompagnato con la chitarra i canti, in un clima semplice e lieto.
E al termine della giornata tutti a chiedere:  don, dove andremo il prossimo sabatour?          Per vedere tutte le foto cliccare qui

 

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