Quando il Natale non c’era ancora

Gli uomini antichi si sentivano un po’ disorientati, come se gli mancasse qualcosa d’importante. E allora si rivolsero a Dio in persona, e glielo dissero chiaramente.   Il grande Padre celeste li ascoltò con attenzione e certa simpatia. Poi domandò: cosa vi manca, davvero? Gli uomini antichi risposero: in verità non sapremmo veramente… noi siamo gente che sa scrutare la volta del cielo nelle notti oscure, e ci piacerebbe vedere una luce nuova che ci catturi lo sguardo. Dio li incitò: una luce nel cielo? Questo vi manca? Gli uomini antichi ci pensarono ancora: mah, noi siamo gente che ha conosciuto le guerre, e ci piacerebbe ricevere un segno che dia motivo alla pace. Dio si fece cupo: già, le guerre, brutta cosa, sono sempre troppe… quindi cercate una tregua? Gli uomini antichi ci pensarono ancora: noi siamo gente che lavora sempre, e il tempo ci è prezioso, ma non conosciamo l’anno zero, e quindi non sappiamo nemmeno in che anno siamo. Dio si sorprese: e quindi chiedete un giorno che dia senso al vostro tempo? Nel frattempo, le donne antiche, preoccupate per il ritardo dei loro uomini, si recarono da Dio e, interessate al dialogo in corso, chiesero: beh, anche a noi piacerebbe che ci fosse un giorno tranquillo, dove la famiglia sta in casa e ha il tempo di volersi bene. Dio decise di insistere: e poi? Le donne antiche, di nuovo: la festa! Ci vorrebbe una bella festa, di quelle per cui le stanze si riempiono di addobbi, e si mangiano con gusto piatti speciali! Dio fece un segno con la mano, come a dire “continuate”. E loro ancora: la musica, i canti, le poesie, l’arte, tutto ciò che possa rendere bello ilmondo per i nostri figli. A questo proposito, intanto, i bambini antichi, preoccupati per i loro genitori, li raggiunsero presso Dio. Il quale domandò: a voi cosa manca? Loro risposero: mah, noi giochiamo solo con sassi e bastoni, un regalino come un pallone e la casa delle bambole non ci starebbe male.
Dio si fece pensieroso, mentre gli altri tornavano alle loro occupazioni. E si fece un enorme silenzio. Finché in una notte di stelle il pianto di un neonato, di quelli che rompono i timpani, raggiunse gli uomini e le donne e i bambini antichi. Siccome stavano dormendo, si girarono dall’altra parte… e buonanotte. Ma qualcuno si alzò dal letto, aprì la finestra e si mise in ascolto della piccola voce, e quindi sussurrò: benvenuto, piccolo, ti aspettavamo, abbiamo proprio bisogno di te!
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

Di cuore, buon Natale!
Don Andrea, con don Mathias, don Luigi,
don Marco, suor Giovanna, suor Donatella

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