Prepararono la Pasqua – 40 giorni di tenerezza

Un ragazzino entrò in gelateria e si sedette. Poi chiese alla cameriera: “Quanto costa un gelato con panna e frutta?”. “4 euro” replicò lei. Il ragazzino contò le sue monetine con calma. “E senza frutta”? “3 euro”, rispose sbuffando. Il ragazzino ricontò le monete, con calma. “E senza panna”? Alcune persone stavano  cercando un tavolo e la cameriera era un po’ impaziente. “2 euro” disse bruscamente. “Un gelato normale” disse il ragazzino. La cameriera glielo portò, con il conto. Il ragazzo se lo gustò, pagò in cassa e e ne andò. Quando la cameriera ritornò per pulire il tavolo, rimase di stucco: accanto alla coppa, c’erano 2 euro, la sua mancia.   Tre parole in un titolo, ovvero quelle che ci regala l’evangelista per insegnarci una  cosa semplice: la Pasqua di Gesù non si improvvisa, non arriva da sé, ma va preparata, cioè mettersi nelle condizioni migliori per viverla in pienezza. Per questo esiste la quaresima, cammino che si snoda di tappa in tappa. Non è un fatto ovvio: non è come salire in metropolitana, dove prima o poi arrivi e sei uguale a prima. Anche lì ci sono le stazioni, come nella via crucis di Gesù, ma ogni tappa ci porta dentro il mistero della sua passione, fino alla morte, che sembra come un capolinea. Per poi risalire in superficie, fuori da questo labirinto sotterraneo, formicaio ordinario di migliaia di persone in cerca d’autore, e trovarlo già davanti a noi, risorto e vivo. Più di tutto, è forte il suo amore. Ma chi può capirlo? Non solo Giuda, ma perfino i suoi più vicini faranno fatica a comprenderlo! Vi invito allora a cogliere i gesti di tenerezza di Gesù, quelli che ci avvicinano al suo donarsi: il suo modo di parlare, di consolare, di aiutare, di accarezzare, di sacrificarsi. Non solo, ma addirittura a riempire questo tempo con i nostri gesti di tenerezza: una piccola via per imitare il Maestro. Come una forma di resistenza a questi tempi di guerra carichi di rabbia cieca, furore impazzito, violenza misurata. Un percorso per smussare gli spigoli e le ruvidezze dell’anima, le durezze, le forme di orgoglio e di egoismo, le asprezze che ci irrigidiscono, le vecchie ruggini. 40 giorni di tenerezza, dunque, come una collezione quotidiana di gesti concreti che ci conducono alla soglia dell’amore di Gesù, nel mistero dei suoi giorni pasquali. Avremo a disposizione: una settimana di esercizi spirituali, in comunione con le altre parrocchie di Cinisello; la celebrazione della via crucis; la prima volta del sacramento della  riconciliazione e i pellegrinaggi ad Assisi e Roma per i ragazzi; la riflessione biblica sulla figura di Rut; forme comuni di carità ed altro ancora. Perciò buon cammino, di buon animo!
Pasqua è vicina!

Don Andrea

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