Pensieri sulla Settimana Santa

“Per un attimo, solo per un attimo… Ma la sensazione di vuoto e di smarrimento che gli apostoli hanno provato mi ha toccato.
Troppi rumori, brusii, distrazioni.  Poi forte il pensiero delle guerre  dimenticate, di chi fugge, di chi si perde, di chi muore, di chi soffre, di chi ha perso tutto… Poi l’assenza di luci, l’altare spoglio, quel sepolcro che attendeva per poi accogliere il corpo di Gesù. In questo Venerdì, ho avuto bisogno di cercare subito con lo sguardo l’icona dietro l’altare per placare quella sensazione di inquietudine e ringraziare per il dono di poter vivere la Settimana Santa con la certezza della Domenica di Pasqua: Lui davvero risorge ed è sempre con noi!”
“-La rappresentazione dei ragazzi mi ha ricordato la via crucis fatta in memoria dei martiri missionari. Io sarei in grado di accettare di restare in un luogo pur sapendo che la mia vita può essere in pericolo?
-La via crucis: vista con gli occhi di madre, ogni volta mi viene da pensare al dolore di una madre che perde il proprio figlio.
-Aver realizzato il sepolcro in chiesa è stata un’idea geniale: abbiamo potuto “toccare con mano”, il luogo della deposizione.
-La partecipazione attiva dei ragazzi alle celebrazioni. È facilitante sia per i ragazzi che si esprimono e si divertono, sia per gli adulti che guardano perché anche loro vivono le celebrazioni divertendosi.”
“Ho trovato queste celebrazioni ricche di Condivisione… Ognuno si è sentito chiamato a partecipare e a poter dare un qualcosa di sé. Si sono susseguiti lettori, cori diversi, persone che si sono offerte per farsi lavare i piedi, chierichetti, i ragazzi del teatro, le persone che hanno lavorato dietro le quinte per la preparazione della Chiesa… E chissà quante altre persone! Credo però che tutti abbiano voluto dare tempo, fatica, impegno con gioia per fare qualcosa di bello per la Comunità di cui si sentono parte, comunità che assomiglia sempre più ad una Famiglia dove ci si prende cura gli uni degli altri, dove ci si pensa con affetto e preghiera, dove si vuole continuare a camminare e a correre insieme a quell’Amore che rende sempre più piena la vita.”
“Mi ha colpito la semplicità e la concretezza. L’invito a sentire vivo il nostro cuore ogni volta che entriamo in oratorio e sentirci a casa.
Vedere la ricostruzione del Santo Sepolcro e la deposizione del corpo del Signore non serve solo ai piccoli per dare concretezza agli eventi, serve anche agli adulti a ricordare che questo è un gesto d’amore che  Dio compie solo per noi.”

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