Messaggio dell’Arcivescovo per la festa di apertura degli Oratori

MESSAGGIO PER LA
FESTA DI APERTURA DEGLI ORATORI 2021

 

Conosco un paese dove i fiori sono vanitosi. Fioriscono solo se ci sono ammiratori. Il Paese dei fiori vanitosi è rimasto senza fiori. In assenza di ammiratori, i fiori sono avvizziti.
Ma io propongo di trapiantare i fiori vanitosi nel paese dove il sole li sveglia per fiorire gratis, solo per il gusto di essere vivi. Questo paese si chiama oratorio: dove i ragazzi e le ragazze rispondono, ascoltano la carezza del sole e si aprono alla vita. Non hanno bisogno di ammiratori, ma di un terreno buono per mettere radici e di un’aria pulita per diffondere il profumo, gratis, solo per il gusto di essere vivi e ringraziare per il dono della vita.
Conosco un paese dove i cani sono sordi. Cioè, non proprio sordi, ma tengono le cuffie. Hanno l’udito raffinato, perciò ascoltano la musica. Non sentono il passo del padrone e non si rallegrano. Non sentono l’avvicinarsi degli estranei e non abbaiano.
Ma io propongo di invitare i cani con le cuffie nel paese dei messaggi irrinunciabili, quelli che aiutano a vivere e sperare, dove gli abitanti stanno con le orecchie bene aperte. Questo paese si chiama oratorio: dove i ragazzi imparano ad ascoltare la voce di Gesù che rivela la via della vita. Anche ai cani toglieremo le cuffie: riconosceranno la voce amica; faranno buona guardia per respingere la voce triste del tentatore.
Conosco un paese dove gli uccelli sono muti. Cioè non proprio muti, ma non cantano. Sono arrabbiati. Hanno cantato a lungo per svegliare il mondo a godere del mattino, ma i ragazzi dormiglioni hanno continuato a dormire. Hanno cantato a lungo per narrare di paesi lontani e suggerire viaggi meravigliosi, ma i giovani pigri hanno continuato a impigrire sul divano. Perciò gli uccelli, scoraggiati, non cantano più. Ma io propongo che gli uccelli si radunino sulle piante del paese della danza e dei sogni, dove i ragazzi amano il futuro e si entusiasmano dei testimoni che hanno seminato gioia su tutta la terra. Questo paese si chiama oratorio: dove i ragazzi ascoltano le voci del mondo e si sentono vivi per andare lontano. Sono fieri di essere gli abitanti  del domani, imparano il mestiere di vivere, perché non vogliono sciupare la vita.
Invito tutti ad abitare il paese dove si ama la vita, perché è dono di Dio; ad abitare nel paese dove si ama la vita, perché è vocazione alla gioia; dove si ama la vita e si guarda lontano, perché si vorrebbe condividere con tutti la grazia di abitare in Dio.
Questa è la vita eterna, che conoscano te, l’unico vero Dio e colui che hai mandato, Gesù Cristo (Gv, 17, 3).

Mario Delpini, Arcivescovo di Milano

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