“Matrimoniale” in corsia
La storia di Fulgenzia ed Emanuele, coniugi operati insieme all’anca
Emanuele e Fulgenzia si erano presentati insieme in ospedale, accompagnati dalla figlia. Avevano provato molte cure, preso diverse medicine, affrontato parecchie sedute di riabilitazione. Niente da fare, nessun risultato: entrambi non camminavano più, avevano forti dolori alle gambe e il morale a terra. Dalla visita è emerso che marito e moglie, rispettivamente 80 e 85 anni, soffrivano di una grave forma di artrosi all’anca. Bisogna operare e inserire una protesi.
Ma chi per primo? Emanuele aveva generosamente lasciato la precedenza a Fulgenzia, ma al dottor Gianluca Bisinella, direttore dell’Ortopedia dell’Ospedale di Monselice (Padova), è venuta un’altra idea: operare entrambi negli stessi giorni e ricoverarli in una stanza tutta per loro. Una «matrimoniale» in corsia, dunque, per alleviare le pene dell’intervento, ridurre il disorientamento, creare un’atmosfera di intimità anche durante la degenza e alleggerire il compito di accudimento da parte dei parenti. Un trattamento personalizzato, dunque, per due anziani che quest’anno hanno raggiunto il traguardo di 55 anni di nozze. «La terapia deve andare a braccetto con l’empatia», ha suggerito il direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta. Ora i due coniugi stanno bene e presto saranno dimessi. Insieme, come sempre.
di Antonella Mariani
Fonte: Avvenire del 13 aprile 2019 (dalla rubrica “Dulcis in fundo”)
Nessun commento