La solidarietà tra pastori “salva” le pecore di Elia

Un giovane 17enne che vuol fare il pastore è già di per sé una notizia ma che addirittura voglia continuare a fare anche dopo il furto delle poche pecore che aveva è un qualcosa che ha dell’eccezione. I fatti raccontano che Elia Taberlet, 17enne di Posada (Nu), lo scorso fine settembre ha visto il suo piccolo gregge sparire dall’ovile ad opera di ladri senza scrupoli: si trattava di pochi animali donati da parenti e amici che sostenevano la sua passione per il mondo della pastorizia.

Per Elia, che fin dall’età di 14 anni sognava la vita in campagna, il colpo è stato duro. Attraverso però il passaparola del mondo agro-pastorale sardo ben presto si mette in moto quella che è una delle tradizioni più nobili del mondo delle campagne isolane: “Sa paradura”, ovvero il dono di un animale a chi ha subito un danno per furto, calamità o moria, al fine di ricostituire il gregge scomparso. Così nei giorni scorsi, grazie anche attraverso l’opera di Gigi Sanna, del gruppo musicale Istentales, una ottantina di animali sono stati raccolti da tutta l’isola e consegnati ad un visibilmente commosso Elia, che stentava a credere a quanto vedeva. Anche attraverso i social network sono giunti attestati di solidarietà ma anche gesti concreti di chi ha donato del denaro per comprare una pecora o un agnello al giovane di Posada. “Per me – ha detto il ragazzo – quanto è accaduto è la testimonianza che la mia scelta di vivere in campagna era ed è l’unica possibile. La solidarietà tra i pastori è grande”.
di Roberto Comparetti
Fonte:   Avvenire del 26 ottobre 2017    (dalla rubrica “Dulcis in fundo”)

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