La pensione non si rosicchia
Voleva pagarci il pane e il latte, la signora, i biscotti per la colazione. Ma con quelle banconote la colazione l’avevano già fatta i topi: solo estraendole dal portafogli la pensionata livornese si è accorta delle rosichiatture, dei buchi, delle ampie parti mancanti nella carta moneta. Tagli da 20 e 100 euro che aveva ritirato qualche giorno prima all’ufficio postale, la sua pensione. Il suo tesoro da 560 euro che, immaginiamo, abbia nascosto al sicuro, nel solito posto, a casa. Un posticino che oltre al gruzzoletto che le consente di tirare avanti con difficoltà, ospitava una famiglia di topini. Tanto piccoli quanto famelici, che hanno esercitato i loro dentini aguzzi sulle banconote. Rendendole inutilizzabili. Che fare? Dopo momenti di comprensibile disperazione, parecchie lacrime e non poche telefonate, la signora è stata giustamente indirizzata alla Banca d’Italia, che ha provveduto a risolvere la questione. Malgrado il pessimo stato del denaro, tutta la cifra è stata risarcita e la signora – di nuovo serena – ha riavuto il suo denaro. La storia, insomma, è finita bene. Per tutti tranne che per i roditori: saputo della vicissitudine dell’anziana, anche gli operatori dell’Aamps, l’Azienda ambientale pubblici servizi di Livorno, sono intervenuti, avviando un’efficace operazione di derattizzazione nel palazzo di via Prugnoliccia dove vive la pensionata. Il suo nascondiglio segreto adesso è al sicuro. Ospiti sgraditi non ce ne sono più.
di Nicoletta Martinelli
Fonte: Avvenire del 18.9.2014 (dalla rubrica “Dulcis in fundo”)
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