KYRIE, ALLELUIA, AMEN: proposta pastorale per l’anno 2022-2023
Un nuovo inizio? Una ripartenza?
Le parole che descrivono il momento che stiamo vivendo delineano una possibilità, un’aspettativa. Forse trovano un’umanità che porta segni di stanchezza, piuttosto che di slancio; di esitazione, piuttosto che di entusiasmo; travolta da una fretta di risentito recupero, piuttosto che attratta da una promessa affascinante, incerta più che disponibile.
Come sarà possibile conservare la gioia nei giorni tribolati della storia umana? Come sarà possibile sostenere il logoramento dei tempi faticosi, senza perdere la speranza? Quali vie si dovranno percorrere per camminare insieme, decidere insieme, vivere in comunione con persone, storie, culture così diverse?
Il Signore Gesù, in un momento di frustrazione per sé e per i suoi, rivolge l’invito: «Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro» (Mt 11,28).
La prima indicazione pastorale che il venerato cardinale Carlo Maria Martini ha offerto alla Chiesa di Milano è stata La dimensione contemplativa della vita (1980). Quella lettera pastorale è stata sorprendente e provvidenziale e ha segnato l’inizio del suo episcopato. Celebrando in questo anno il decimo anniversario della morte, mi sono offerte molte occasioni per ripensare al ministero del cardinale Martini, alla memoria grata di noi tutti e al riferimento costante alle sue parole e ai suoi gesti. Anche per questo mi sento incoraggiato a offrire alla nostra Chiesa diocesana un invito a ritornare su quell’inizio per approfondire le motivazioni, riconoscere la necessità, determinarsi a una particolare cura comunitaria e personale della dimensione contemplativa della vita. Mi sembra un’attenzione poco esercitata. Papa Francesco indica come essenziale la preghiera per rendere possibile e feconda la missione di annunciare il Vangelo nella gioia.
Propongo quindi di vivere nel prossimo anno pastorale, ma con lo scopo che diventi pratica costante, una particolare attenzione alla preghiera.
Mario Delpini, Arcivescovo di Milano
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