Io corro per le Tue vie e Tu mi allarghi il cuore. La visita pastorale del nostro Arcivescovo Mario (seguito)

La visita pastorale del nostro Arcivescovo Mario Durante la sua visita nelle parrocchie e in alcuni luoghi significativi della città l’Arcivescovo Mario Delpini ha incontrato la fraternità pastorale del Decanato.
Ci sono stati momenti di confronto collettivi e dialoghi con i singoli. Riportiamo alcune parole che Mons. Delpini ha rivolto alle consacrate degli istituti e delle congregazioni presenti in città.
“Innanzitutto, GRAZIE per la dedizione, la professionalità, l’affidabilità e la fedeltà.           Conosco il bene che fate.
Vi chiedo di essere SEGNO DEL REGNO. La vita consacrata non è una organizzazione per prestare manodopera a buon prezzo. Il vostro non è solo un carisma operativo, ma segno del Regno di Dio, che è in mezzo a noi e che verrà. Vi incoraggio! La vita consacrata è dedicata al Signore, perciò ai fratelli e alle sorelle. La vita consacrata sta in piedi perché appartenete al Signore. Vi raccomando la priorità del rapporto col Signore. Non è alternativo ad altre cose, ma prioritario e fondante. Il pensiero va a Giovanni 15: ‘Rimanete in me’ per portare frutto. Il rapporto con Gesù segna, vi conforma a Lui. Siate segno del Regno perché segnate dal Regno.
UMANITÀ ATTRAENTE. L’appartenenza al Signore rende attraente la vostra vita, meritevole di attenzione. Oggi il tema delle vocazioni è all’ordine del giorno. La mancanza di giovani non è solo nel campo della vita consacrata, ma di molti ambiti e tocca tutti i giovani. La mancanza di vocazioni è per noi tema su cui pregare e fare iniziative. Ma, prima di quello che facciamo o che chiediamo al Signore di fare, dobbiamo interrogarci se una giovane vede che una vita come la nostra vale la pena di essere vissuta. Una giovane che mi ascolta ha voglia di diventare come me? Facciamo parte anche noi di quella categoria di adulti che si lamentano: come possono i giovani, ascoltando gli adulti, desiderare di diventare come loro? Penso anche a ciò che ascoltano in famiglia. Come adulti, siamo capaci di dire ai giovani che vale la pena diventare grandi?
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