“Il Verbo entra nella storia”: Il tempo ospita la gloria di Dio
Dalla lettera dell’Arcivescovo Mario Delpini per il tempo d’Avvento
L’Avvento è il periodo dell’anno che suggerisce di riflettere sul tempo, sulla dimensione temporale della vita umana. […] C’è motivo per riflettere, confrontarsi, conversare e condurre una verifica critica sul nostro modo di considerare e vivere il tempo. […] L’esperienza comune conosce il tempo che passa, troppo rapido normalmente, troppo lento quando la vita è noiosa, la solitudine è angosciante e qualche male tormenta troppo a lungo il corpo e l’anima. […] Il tempo si presenta come dimora della precarietà. […] Quello che oggi sembra sicuro e promettente presto si rivela fragile, deludente, rovinoso.
La pratica cristiana del tempo non ignora lo scorrere inarrestabile, ma insieme professa la fecondità della durata: il tempo è amico del bene, come il trascorrere delle stagioni è alleato del contadino che semina, custodisce, attende, raccoglie e se ne rallegra. […] I cristiani interpretano la durata come dono della misericordia di Dio […] Il nome cristiano del tempo è quindi … pazienza di Dio in attesa della nostra conversione.
“Contare i giorni“ significa fare attenzione se in quel susseguirsi non vi sia un inedito, una novità che sappia attrarre, che seduca per la sua bellezza. Vuol dire guardarli bene, i giorni, così che ci si possa accorgere di un giorno nuovo, quello di Gesù, capace di trasfigurare tutti gli altri, di rivestirli di vita divina.
Nella responsabilità di dare un “nome cristiano” al tempo che passa, ogni età della vita si rivela tempo di grazia.
Invito pertanto tutti a riconoscere e a rendere feconde le possibilità offerte
– dalla giovinezza, come tempo di scelta in risposta alla vocazione;
– dall’età adulta, come tempo di responsabilità nella fedeltà dei rapporti, nella fecondità che sa generare, in molti modi diversi, figli, dedizione al servizio, qualificazione professionale, impegno sociale;
– infine dalla terza età, la vecchiaia, come tempo di testimonianza, di sapienza, di vigilanza in attesa del
ritorno del Signore.
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