Il discorso del Papa ai preadolescenti
“Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità”: sono le parole forti che il Papa ha rivolto agli 80mila adolescenti in piazza San Pietro, giunti da tutta Italia per l’incontro degli adolescenti. “Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro”, ha detto Francesco ai giovani, indicando di fatto la risposta da dare all’invito di Gesù scelto come slogan per l’incontro: “#Seguimi”.
Voi non avete l’esperienza dei grandi ma avete qualcosa che i grandi alle volte hanno perduto, voi avete il fiuto della verità”: sono le parole forti che il Papa ha rivolto agli 80mila adolescenti in piazza San Pietro. “Questa piazza attendeva da tempo di riempirsi del vostro entusiasmo. E alla piazza è successo quello che succede a tutti con il digiuno: aveva fame e si è riempita di più – ha aggiunto riferendosi al gran numero di presenti -. Il racconto del Vangelo che abbiamo ascoltato, inizia nel buio della notte, i discepoli non pescano nulla, ma Gesù, che appare sul fare dell’alba, dice loro di gettare le reti alla loro destra. Questo può aiutarci a pensare ad alcuni momenti della nostra vita, quando ci sentiamo nudi, inermi, soli. Quante volte vi siete sentiti soli, quante volte avete avuto paura: non bisogna vergognarsi di dire “ho paura del buio”, le paure vanno dette, si devono esprimere per poterle cacciare via. Il buio ci mette in crisi ma dipende da come noi gestiamo queste situazioni: le crisi vanno illuminate per poterle vincere. Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni e il coraggio di Pietro. Non abbiate paura della vita, abbiate paura piuttosto della morte del cuore. La vita è bella, è per essere data agli altri. È importante che voi andiate avanti – ha concluso il Pontefice -: illuminate le paure, vincete lo scoraggiamento con il coraggio di prendere la mano di chi abbiamo vicino e ce la tende, e non perdete il fiuto della verità. I bambini chiamano la mano della mamma, così anche noi chiamiamo la mano di Maria: vi aiuti lei a rispondere con fiducia: sono qui Signore, cosa devo fare? Sono qui per fare del bene. Lei vi insegni a dire “eccomi” e a non avere paura”.
“Io mi sento di ringraziarli questi ragazzi – ha detto ancora il porporato -: un vecchio di ottant’anni come me, davanti a uno spettacolo del genere non può che commuoversi. Mi permetto di sognare anche per le Chiese che sono in Italia. Abbiamo tanti difetti, Santo Padre, e il cammino è lungo e faticoso. Ma il nostro è un popolo buono, che non ha mai del tutto abbandonato le sue radici cristiane. Chissà che questi ragazzi, oggi, ci aiutino davvero a riprendere le fila del Vangelo, dentro questa storia”.
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