Compatibili per tutta la vita
La rima cuore-amore si conferma inossidabile, eppure due giovani statunitensi sono riusciti a far poesia con un’assonanza d’organo decisamente meno convenzionale: il rene. Danny ha 25 anni, fa l’elettricista in Kentucky e soffre di una malattia renale che lo costringe alla dialisi per 12 ore la settimana. La sua situazione è particolarmente gravosa: nessun familiare è compatibile per il trapianto, suo padre è morto a seguito di un tumore al cervello, e come se non bastasse la casa gli è andata distrutta in un incendio. La sua storia è raccontata in radio e, un po’ come in Insonnia d’amore, c’è una donna all’ascolto che nel sentire tali e tante traversie si commuove e ne parla alla figlia Ashley. La giovane è colpita a sua volta dalla vicenda – «era troppo da sopportare per qualsiasi persona» –, così si mette a fare ricerche e, dopo un parere medico che le conferma di poter vivere anche senza un rene, decide di donarne uno suo a Danny. Avvalendosi della legge che consente la donazione volontaria di organi a uno sconosciuto (una pratica “samaritana” su cui nel nostro Paese si mantiene molta prudenza per prevenire ogni genere di abuso), Ashley comincia gli esami del caso con Danny, risultando perfettamente compatibile. Ma la vita è sempre più avvincente di quanto la si immagini. Così, incontratisi dopo il trapianto, donatrice e paziente scoprono di condividere molto più di quanto rivelassero le analisi del sangue, rendendo il finale del film come da copione: un anello al dito, e una bambina in arrivo.
di Emanuela Vinai
Fonte: Avvenire del 14 febbraio 2015 (dalla rubrica “Dulcis in fundo”)
Nessun commento