“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”

 

Carissimi,
celebriamo, in questa domenica, la Giornata Missionaria mondiale.
Non si tratta certamente e solamente di una tradizione che la Chiesa offre da tanti anni al popolo di Dio ma è la riscoperta della nostra più profonda identità.
Quando Gesù, dalla Croce, ha partorito la Chiesa, l’ha creata missionaria: la Chiesa ha senso se diventa missionaria in Cristo e lo annuncia in mezzo agli uomini.
“Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli” (Mt 28,19): questo il mandato di Gesù.
Questa giornata ci interroga profondamente: soprattutto in questo tempo dove la precarietà, la paura, l’incubo di dover tornare ancora nella situazione di completo isolamento dei mesi scorsi, sembrano avere il sopravvento, come allora poter essere missionari?
Teresina di Lisieux, elevata dalla Chiesa patrona delle missioni pur essendo monaca di clausura, ci fa comprendere molto bene come parte la missione. La missione non parte in una dinamica che “va verso”, ma, anzitutto, che “va dentro” il proprio cuore. Teresina ha  capito che il cuore della missione è la carità: “sarò nella Chiesa – diceva – l’amore e la carità”.
Domandiamo al nostro cuore quanto desideriamo fare una vera esperienza di Dio, per poterLo poi annunciare nell’ordinaria quotidianità.
Ecco la prima forma missionaria: decidere di far entrare il Signore nel nostro cuore e, attraverso i nostri talenti ma anche dentro i nostri limiti e le nostre fragilità, annunciarLo con gesti concreti nella vita ordinaria.
Non dobbiamo poi dimenticare le forme di speciale consacrazione missionaria; laici e religiosi, uomini e donne, che lasciano le terre d’origine e raggiungono i confini della terra per vivere quanto il Signore ha chiesto loro nella forma tradizionale della missione.
Non perdiamo mai vista ciò che fonda la missione altrimenti rischiamo di trasformare l’azione missionaria in un proselitismo sterile che, però, non porta al cuore dell’esperienza cristiana.
Il Signore ci chiede di fare discepole le genti imparando proprio a gustare la Sua compagnia per offrirla agli altri. Se decideremo di diventare davvero missionari, allora la nostra vita cambierà e il nostro cuore, in ogni situazione esistenziale, continuerà, in diversi modi, ad abbracciare tutti fino agli estremi confini della terra.
Dunque, buona missione!
      don Emilio

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