Incontro sul dialogo interreligioso col Rabbino rav David Sciunnach

Martedì 14 gennaio 2014 alle ore 21.00 presso il salone dell’oratorio della parrocchia S. Pio X si è tenuto l’incontro con il Rabbino rav David Sciunnach sul tema del dialogo tra ebraismo e cattolicesimo.

Un incontro favorito anche dall’amicizia personale tra il parroco don Emilio Scarpellini e il Rabbino, che ben si inquadra nell’ambito della prossima “XVIII Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei “, che a livello della diocesi ambrosiana giovedì 16 gennaio vedrà coinvolti in prima persona l’Arcivescovo di Milano Angelo Scola e il Rabbino rav Giuseppe Laras, figura di spicco della comunità ebraica in Italia. Proprio di quest’ultimo, rav Sciunnach è stato ed è tuttora stretto collaboratore (cfr. profilo http://www.rabbini.it/david-elia-sciunnach/) .

Il numeroso pubblico, convenuto anche da altre parrocchie del decanato di Cinisello Balsamo, ha confermato il grande interesse e l’attualità dell’argomento, ormai uscito dallo stretto ambito degli addetti ai lavori. Purtroppo all’incontro non ha potuto partecipare il parroco don Emilio Scarpellini (costretto a letto da una colica renale): con la sua presenza si sarebbe potuto instaurare un dialogo a due, rendendo ancora più interessante la serata. Ma rav David Sciunnach è riuscito comunque a catturare l’attenzione del pubblico e a soddisfare le aspettative di quanti desideravano conoscere un po’ più da vicino il mondo ebraico, stimolando al tempo stesso il desiderio di approfondire l’argomento.

Rav Sciunnach ha esordito mettendo in risalto i tanti punti in comune tra cattolicesimo ed ebraismo, senza nascondere le differenze. Ha ricordato che il cristianesimo delle origini è profondamente radicato nell’ebraismo, che il “nostro” Gesù è pienamente ebreo, così come ebrei sono i dodici da lui scelti, e non si può dubitare della loro fedeltà agli insegnamenti dei padri, tanto che Gesù stesso (Matteo 5, 17-19) ebbe a precisare di non essere venuto ad abolire la Legge o i Profeti, ma a dare loro compimento, mettendo in guardia dal trasgredire anche uno solo dei precetti.

Proseguendo nell’esposizione, il relatore ha precisato anche alcune delle differenze significative, come il fatto che Gesù, nel quale i cristiani riconoscono l’Unigenito Figlio di Dio, non è riconosciuto come tale dagli Ebrei, ma come un autorevole Rabbino del suo tempo, o come la vita eterna, che per gli ebrei riguarda solo lo spirito e non anche il corpo.

Rav David Sciunnach ha poi parlato dei rapporti di amicizia tra alti esponenti della Chiesa cattolica e del mondo ebraico. Tra questi ultimi ha citato il rapporto – ai più sconosciuto – tra il Rabbino Alessandro Elishà da Fano e il futuro Arcivescovo di Milano Achille Ratti (poi Papa Pio XI) oggetto di un interessante articolo scritto dallo stesso rav Sciunnach per l’Osservatore Romano pubblicato sull’edizione del 9-10 dicembre 2013, e quelli – sicuramente più noti – tra Papa Giovanni Paolo II ed Elio Toaff e tra il cardinal Carlo Maria Martini e Giuseppe Laras.

Anche i numerosi precetti che gli ebrei sono tenuti ad osservare (613 precetti, 248 positivi e 365 e negativi), tra cui quelli riguardanti il riposo del sabato, l’alimentazione, l’abbigliamento e la cura della persona, sono stati sinteticamente esposti dal relatore suscitando molta curiosità. Egli ha poi spiegato come questi precetti, segno concreto del “patto”, si dividono tra quelli che riguardano i rapporti orizzontali (tra gli uomini) e i rapporti verticali (con Dio), e costituiscono per gli ebrei uno stile di vita che discende dall’alleanza e, al tempo stesso, diventano motivo di studio quotidiano per tutta la vita.

Al termine sono state poste molte domande dal pubblico, alle quali il Rabbino non si è sottratto, pur nei limiti del tempo rimasto a disposizione: il ruolo della donna, la vita nell’aldilà, la figura del Messia, etc.. Suggestiva l’immagine con la quale rav Sciunnach, dopo aver ribadito il valore e l’unicità di ciascun uomo, ha concluso l’incontro invitando tutti a essere come candele che accendono altre candele: più candele accenderemo, più il buio sarà diradato.

Tante però le domande rimaste “nel cassetto” ma, come ha assicurato Rav David Sciunnach (dettosi disponibile a ritornare a San Pio X) ci sarà altra occasione per affrontarle.

15 gennaio 2014 – Massimo Buffa

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