Pellegrini di speranza

Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere sai cosa? La speranza.
“Speranza a buon mercato!” Per un soldo ne darei
ad un solo cliente quanto basta per sei.
E alla povera gente che non ha da campare
darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare. (Rodari)

Eh già, arriva quel momento in cui si svuotano le valigie che han viaggiato per le vacanze e si riempiono di nuovo gli zaini scolastici e le borse di lavoro. Salutando la bella stagione, vien da dire “riprendiamo le solite cose!”. Invece no, TUTTO CAMBIA, come recita il motto di questo nuovo anno pastorale. “Com’è possibile?” domanda Gigetto alla nonna Pina “io sono piccolo ma vedo che il mondo va male, ci sono tanti guai, e non cambia mai niente!”. Al che la cara nonna risponde: “Caro il mio bel nipotino, un po’ hai ragione. Ti dirò una cosa: sai che da poco si sono svolte le olimpiadi del dizionario? È una gara tra parole per trovare quelle che ci servono per un anno bello”. “Davvero?” replica Gigetto “e chi ha vinto?”. La nonna: “hanno vinto in tre, tre bellissime medaglie d’oro. La prima parola è GIUBILEO: deriva da yobel, il nome ebraico del corno del montone, il cui suono annuncia l’inizio di un anno speciale. Capisci? È una musica nuova che suonerà a partire dal prossimo Natale! La seconda è SPERANZA, ce la regala Papa Francesco: ci invita ad essere pellegrini di speranza, insomma un gran bel respiro!”. Gigetto la interrompe: “un respiro, che vuol dire?”. Al che la nonna: “ma si, mi capisci, è il bel respiro che riempie i polmoni prima di tuffarsi in una nuova esperienza. Ce ne vuole tanta di speranza, altrimenti rimane solo da sbuffare e lamentarsi”. “E la terza?” insiste Gigetto. Nonna Pina: “BASTA”. Gigetto: “Basta? Ti sei offesa?”. E lei: “Oh no, caro mio! BASTA è la parola che ha scelto il nostro vescovo Mario nella sua lettera. Basta alle guerre, basta ai peccati! Sarebbe davvero bello smetterla con queste cattiverie. Ma anche Ti basta la mia Grazia, cioè i doni che Dio ti vuole fare anche quest’anno, da conservare nel tuo cuore e moltiplicare. Mettici queste tre parole nel tuo zainetto, e vedrai come diventerà leggero”.
Così sia dunque. All’inizio di questo anno pastorale invochiamo la Grazia divina, che ci accompagni tra le tortuose difficoltà e benedica i nostri giorni.

Buon cammino!
Don Andrea

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