La porta del Presepe

Basta uno sguardo per notare che tra le varie case del presepe, l’unica che vediamo senza porta è proprio quella dove Maria e Giuseppe accolgono il bambino Gesù. Ma forse non è andata proprio in questo modo, anzi oso immaginare che davvero una porta ci sia stata. Vorrei così tornare a quella umile dimora.
Intanto soffiava un’aria ventilata dal mare, quella che rende umide le ore della notte. Maria e Giuseppe ci avevano provato: avevano bussato a diverse locande per chiedere ospitalità, invano. Porte chiuse suscitavano domande, provocavano tristezza.
Finché, come sappiamo, trovarono un po’ di compassione: «andate in quella stalla, altro non c’è». Si accomodarono lì, ma Maria tremava. Giuseppe da buon falegname si mise a tappare gli spifferi delle finestre, rabberciare il tetto, riparare la porta.
Lei lo ringraziò dolcemente: «sei bravo, mio caro, ora però chiudi la porta perché fa freddo». Venne l’ora del parto, e il piccolo nacque. Maria era parecchio sudata, d’un sudore freddo, ma anche piacevolmente serena e desiderava godersi quel momento così intimo
Ma bussarono alla porta: erano degli esseri pieni di luce, belli come angeli, che infatti intonarono una musica celestiale. Maria, pur entusiasta, si rivolse a Giuseppe: «che voce magnifica! Però puoi chiudere la porta? Fa freddo!». Appena la chiuse, bussarono ancora: erano dei pastori venuti a salutare il bambino. Maria li guardò con simpatia, poi di nuovo a Giuseppe: «che brave persone! Però chiudi la porta… fa freddo!». La chiuse, ma di nuovo bussarono: era la gente del paese che non li aveva ospitati e voleva scusarsi. Maria si intenerì, poi mandò a Giuseppe un’occhiata chiara verso la porta, da chiudere per il freddo.
Ma da lontano stava arrivando una carovana di cammelli e re magi; dietro a loro ancora gente da tutto il mondo e di tutti i tempi. Una lunga, infinita processione di persone che ancora oggi entra nel presepe e cerca il piccolo Gesù per trovare in lui un po’ di pace. Maria lo guardò, e dal suo sorriso neonato sentì un’ondata di tepore. Così chiamò Giuseppe: «vieni da noi e lascia stare la porta. Tanto vale lasciarla aperta». Così aperta che ormai non serve nemmeno più.
Buon Natale a voi che cercate il Signore Gesù e con lui costruite un pezzo di pace nel mondo!
Don Andrea, don James, suor Giovanna, suor Donatella
Per vedere tutta la mostra e le foto del presepe clicca qui
Nessun commento