Un’Ave Maria pedaggio per la sosta

A San Lorenzo di Rovetta, piccolo paese adagiato sotto le cime della Val Seriana, non c’è bisogno di pregare per trovare parcheggio. Purché ci si ricordi di farlo, beninteso, dopo essere scesi dall’automobile. Invece di infilare la monetina nel parchimetro, come accade normalmente nelle nostre città, basta rivolgere un pensiero alla Santa Vergine.
L’idea è venuta al parroco, don Guido Rottigni, che ha esposto un eloquente cartello davanti alle piazzole ricavate sul sagrato: “Ogni sosta un’Ave Maria!”. Con il monito, imperioso quanto basta per convincere anche i più allergici all’incenso, Don Guido (un nome, un programma) ha preso due piccioni con una fava: alleviare le pene quotidiane dell’automobilista, che persino tra i monti fatica a trovare un posto libero per lasciare l’auto, e al tempo stesso segnalare la via della fede.
«L’attività pastorale – ha spiegato – deve andare incontro alle persone nelle strade del mondo, che ormai difficilmente coincidono con quelle che portano in chiesa». Un proposito applicato alla lettera. «Invece di stabilire tariffe e canoni per la sosta, abbiamo preferito un invito alla preghiera. Che sicuramente vale più di qualche euro».
Un pedaggio spirituale, insomma, per ricordare che non di sola automobile vive l’uomo. E chissà che magari qualcuno, dopo aver chiuso la portiera, non si ricordi di spalancare il portone della chiesa.

di  Marco Birolini

Fonte:   Avvenire del 17 gennaio 2015            (dalla rubrica “Dulcis in fundo”)

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